lunedì 13 dicembre 2010

Autarchia americana

fonte Presseurop.eu
Non solo gli americani sono refrattari ai film stranieri doppiati nella loro lingua ma anche ai libri tradotti. La situazione è nota come il problema del 3 per cento tra associazioni e istituti culturali stranieri negli Stati Uniti. Che è appunto la quota di mercato librario riservata alla letteratura straniera in terra americana. Sembra fare eccezione la Trilogia del Millennio, di Stieg Larsson, evento che, seppure non sposta di tanto le percentuali, pure induce a un cauto ottimismo gli operatori culturali stranieri. Sta di fatto che ancora non si capisce se è semplice avversione per tutto quello che non è nativamente americano, oppure è una sorta di snobismo e disinteresse per quello che avviene a livello culturale al di fuori degli States. Strano però perchè, sotto altri punti di vista -vedi wikileaks- gli abitanti, o meglio i governanti, della prima potenza economico-militare del mondo, sono interessatissimi a tutto quello che succede nel mondo. Stranezze e incoerenze dei comportamenti umani.
Su PressEurope la traduzione dell'articolo originale apparso sul New York Times.


fonte nytimes.com

4 commenti:

  1. Io posso riportare solo impressioni di seconda mano di colleghi e amici, tutte abbastanza concordi nel sottolineare il disinterese dell'americano medio per le questioni extra-usa.

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  2. Testimonianza aneddotica ma comunque importante. Non solo per quanto riguarda le questioni politiche, ma anche per quelle culturali. Forse è una conseguenza del fatto di auto-considerarsi i migliori? L'America non può vantare la storia culturale che ha, per esempio l'Europa, per il semplice fatto che l'America statunitense non esisteva, pure, per loro sembra non esistere altra storia che la loro. Mi piacerebbe verificare se, nel piccolo, è la stessa cosa che accade nella rete.

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  3. Ciao Carissimo Grandioso Paolone,
    la storia Americana è il riflesso di quell'espansionismo europeo, ma è anche vero che prima esisteva un'antica grandiosa cultura, ancora radicata e tramandata presso gli Indiani d'America, così come dei Toltechi, degli Inca dei Maya lontanissimo retaggio di quella più antica ormai dimenticata cultura Atlantidea/Lemuriana.

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  4. Caro Raffaele, gli americani sono senz'altro un grande popolo (quale non lo è, dirai tu) e hanno i loro bei difetti. Uno per tutti: con la scusa di essere le guardie del mondo, snobbano tutti gli altri, tranne che alle cerimonie ufficiali. Dunque? Bisogna rendersi indipendenti dal ruolo di babysitter dell'America.

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