domenica 4 settembre 2011

Avanzamento della civiltà e aumento del numero dei conflitti?

Ristampato dal Corriere, nella collana Biblioteca della mente, c'è questo classico degli anni '70 di Erich Fromm, Anatomia della distruttività umana. L'approccio di Fromm, sulla scorta di un precedente lavoro di Konrad Lorenz, Il cosiddetto male  (ed. or. 1963) è per negare l'innatismo lorenziano della pulsione all'aggressività e dunque alla guerra e per affermare la sua teoria dei due tipi di aggressività: una benigna, propriamente detta aggressività, di origine innata e istintiva (filogenetica) e una maligna, detta anche distruttività, che non riconosce una base biologica ed è propria della specie umana. Prossimamente dirò qualcosa su queste affermazioni. Per ora mi preme sottolineare un aspetto che Fromm porta a sostegno delle sue tesi, e cioè, citando un lavoro di Wright (Q. Wright, A study of war, Chicago 1965), nel quale si dimostrerebbe che il numero di battaglie è andato aumentando nei secoli, (a dimostrazione) che il cosiddetto raggiungimento di un grado di civiltà superiore si accompagna a un aumento di questa distruttività tipicamente umana. Ecco la tabella (p. 256 ed. Corriere 2011)



  • 1480-1499         9 battaglie
  • 1500-1599       87 battaglie
  • 1600-1699     239 battaglie
  • 1700-1799     781 battaglie
  • 1800-1899     651 battaglie
  • 1900-1940     892 battaglie
Ho provato a cercare qualche verifica di questa presunta associazione. Ecco qualcosa.

Dal 1870 al 2001 stabile aumento del 2% annuo dei conflitti (Harrison e Nikolaus)

Ho trovato anche una mappa interattiva della storia dei conflitti nel mondo dall'anno 1000 ad oggi, molto interessante. Però, per quanta riguarda i dati che corroborino la tesi bisogna affidarsi all'impressione generale che se ricava: in effetti sembra che vi sia un aumento dei conflitti procedendo in avanti nei secoli. Pubblicherò questa mappa in un prossimo articolo.
Quest'altro grafico viene da un libro, No time to kill di Bruce Roth, non c'è l'indicazione delle fonti dalle quali è tratto ma è in linea con quanto finora visto: una tendenza all'aumento del numero dei conflitti e una parallela riduzione della durata, con inversione, però, negli ultimi anni. Ve li propongo.






Prossimamente qualche ulteriore considerazione.

2 commenti:

  1. eh!
    stavo pensando la stessa cosa.
    in più essendomi innammorata di tale Haruki Murakami e bevendo i suoi libri come spritz, mi accorgo di quanto l'uomo sia veramente crudele. più crudele che bbbuono.

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  2. vediamo, per ora sembra una notevole coincidenza, probabilmente dovuta all'aumento della  popolazione, al passaggio all'indipendenza, alla diffusione delle armi automatiche e così via. La crudeltà rimane uguale più o meno come nel passato, secondo me.

    RispondiElimina

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