domenica 16 ottobre 2011

Come predire il futuro: #1 una conferenza di Bruce Bueno de Mesquita

Sto leggendo il libro uscito in traduzione italiana di questo signore qui, che insegna teoria politica alla NY University e che è stato consulente della Cia: Bruce Bueno de Mesquita, L'uomo del destino, Rizzoli 2011.
Dice che la Cia ha affermato che il 90% delle sue predizioni erano esatte, ma dice anche che non usa la divinazione ma un modello matematico. Inoltre, dichiara che questo modello non è universale, cioè non va bene in tutte le situazioni, per esempio non serve per scegliere i numeri vincenti alla lotteria o per comprare azioni in borsa. Serve invece per prevedere quello che faranno gli uomini, essenzialmente in due campi: politica e affari.
Intanto, guardatevi questi 20 minuti di filmato sottotitolato, perchè sono interessanti.



Ecco la trascrizione.

Prima però di addentrarmi nella spiegazione di come fare tutto questo, permettetemi di chiarire in tutta onestà – dal momento che non mi occupo di magia – che il modello da me scelto consente di prevedere molte cose, ma non tutte. Posso predire i risultati di discussioni complesse aventi a che fare con l'uso della forza in altre parole tutto ciò che attiene la politica, molto di ciò che riguarda il mondo degli affari. Ma se state cercando strumenti per giocare in borsa, non faccio previsioni di questo genere. eccetto che per dire un ovvetà: Nell'immediato non andrà meglio Ma non è il mio campo. Non mi interessa fare previsioni su generatori di numeri casuali, anche se ricevo continuamente telefonate da persone che vogliono sapere i numeri vincenti della lotteria. Lo dico chiaramente: non ne ho la più pallida idea.
Io mi occupo della teoria dei giochi, che è una branca della matematica, da cui potete capire come la matematica sia spuntata anche in politica.Non possiamo più accontentarci di fare semplici speculazioni in materia politica, ma abbiamo bisogno di analizzarla seguendo un metodo rigoroso. Veniamo dunque alla teoria dei giochi. Di cosa si tratta? Questa teoria assume che le persone perseguano il propio interesse. Un ipotesi non proprio sconvolgente, anche se molti non sono d'accordo, a sostenere che l’uomo è essenzialmente egoista. Per poter cercare ciò che è meglio per noi, o ciò che PENSIAMO sia meglio per noi, ci affidiamo a valori che separano ciò che vogliamo da ciò che NON vogliamo. Inoltre abbiamo opinioni su ciò che gli ALTRI desideranoe non desiderano, sul potere che gli altri hanno e sulla possibilità che gli altri possano interferire sui nostri interessi. Inoltre abbiamo limiti, vincoli,debolezze, possiamo trovarci in un angolo remoto del mondo, possiamo essere Einstein ma impegnati a lavorare nei campi in un lontano villaggio dell'India, ad esempio, senza che nessuno si accorga di noi, come è accaduto per lungo tempo a Ramanujan, uno straordinario matematico di cui nessuno conosceva l'esistenza.
Per questo dobbiamo scoprire chi esercita una reale influenza sui problemi. Se guardiamo all’Iran, ci piacerebbe pensare che sia il presidente degli Stati Uniti ad avere un certo impatto certamente lo ha il presidente dell'iran ma commetteremmo un errore se guardassimo esclusivamente in cima alla scala del potere, in quanto chi è in cima non sa molto di Iran o di politica energetica, piuttosto che di sanità o di qualsiasi altro tema. Chi è in cima alla scala si circonda di consiglieri e consulenti. Se stiamo parlando di sicurezza nazionale sarà probabilmente il segretario di Statoo forse il ministro della Difesa o ancora il direttore dei servizi segreti. Forse l'ambasciatore alle Nazioni Unite o chiunque sia considerato un esperto di quella questione. Ma ammettiamolo neppure il segretario di Stato sa granché di Iran, nè il ministro della Difesa. Ciascuno di questi personaggi si affida a sua volta a dei consiglieri da cui ricevono consigli, in modo da poter consigliare a loro volta il Presidente. Sono quindi molte le persone che intervengono nel processo decisionale: e se vogliamo fare previsioni esattebisogna osservarle tutte quante e non solo la punta della piramide decisionale.
Sfortunatamente spesso non lo facciamo. Per una buona ragione e la stessa ragione spiega perché i computer e la teoria dei giochi possono aiutarci a superare una visione limitata a pochi attori.Supponiamo che una determinata questione venga esaminata da cinque persone.Immaginiamo, ad esempio, che Maria voglia sapere ciò che pensano Enrico, Giovanna, Giorgio e Franco e per questo manda loro dei messaggi.Maria comunica la propria opinione, e a sua volta riceve dai suoi interlocutori la loro. D’altra parte Maria vuole sapere ciò che Enrico sta dicendo agli altri tre, così come quello che questi stanno riferendo a Enrico. E Enrico, a sua volta, vuole sapere ciò che ciascuno dice agli altri e via dicendo, e Maria vorrebbe sapere anche quello che Enrico pensa stiano dicendo gli altri. Si tratta di un problema assai complesso, per il quale è necessario conoscere una grande quantità di informazioni. Solo cinque persone danno luogo a una notevole quantità di relazioni, 120 per l’esattezza. Vi dice qualcosa la parola “fattoriale”Cinque fattoriale = 120. Ora potrebbe sorprendervi sapere che le persone più brillanti riescono a ricordarsi tutte quante le 120 informazioni.Immaginiamo ora però di raddoppiare i personaggi da 5 a 10 Significa forse che abbiamo raddoppiato anche il numero di informazioni che dobbiamo conoscerme non più 120 ma 240? No. Decuplicato il numero fino 1.200? No. Le informazioni sono diventate 3,6 milioni. Nessuno è in grado di tener traccia di questa mole di dati. Per questo però ci sono i computer. I computers non hanno bisogno di pause caffè o vacanze, non devono dormire e non chiedono neppure gli aumenti. Ma possono trattare tutte queste informazioni, cioè possiamo elaborarle.
Se siamo a conoscenza di queste informazioni,possiamo prevedere il comportamento degli attoriassumendo che a ognuno interessi Primo che l’esito della decisione sia il più vicino possibile a ciò che vogliono Ma anche, secondo, che venga loro riconosciuta la paternità della decision, estiamo parlando di ego vogliono che risulti di essere stati importanti nella presa di decisione o nell’opporsi ad essa Dobbiamo quindi cercare di capire come bilanciano queste due motivazioni. Le persone, infatti, si comportano diversamenteoscillando tra una strenua difesa delle proprie posizioni fino a capitolare, ma avvolti da un alone di gloria, e la rinuncia alle premesse per seguire il vento vincente e trovarsi alla fine in una posizione di forza. La maggior parte è disposta ad un compromesso e se riusciamo a capire fin dovesono diposti ad andare possiamo sapere come trattarli per far cambiare il loro comportamento.
Bene, a questo punto possiamo passare all'Iran. E permettetemi di fare tre importanti previsioni, che avrete modo di verificare personalmente. Il tempo dirà chi ha ragione. Cosa farà l’Iran con il suo programma nucleare? Quanto è stabile il regime teocratico in Iran? Quale sarà il suo futuro? E poi il nostro amico del cuore, Ahmadinejad. Cosa gli riserva il futuro? Cosa lo aspetta nei prossimi, diciamo, due anni? Date un’occhiata qui. Qui non c’entrano le statistiche. Voglio essere molto chiaro in questo senso. Non sto proiettando nel futuro dati relativi al passato. Ho solo preso in considerazione le posizioni degli individui ecc. li ho forniti al modello informatico che elabora le realazioni fra i protagonisti delle decisioni e questi sono i risultati delle simulazioni, le previsioni sul futuro della politica.
Potete osservare qui sull’asse delle ordinate. che non ho tracciato fino allo zero Ci sarebbero molte altre opzioni, ma a me interessa mostrarvi solo la previsione e per questo ho ristretto il graficoall’estremità dell’asse delle ascisse, che corrisponde all’ipotesi “Bomba.” A 130 o in un qualche punto oltre 130, tra l’opzione bomba e quella relativa alla produzione di materiale fissilesufficiente alla costruzione di una bomba atomica.Secondo i miei calcoli, qui è dove gli Iraniani si trovavano all'inizio di quest'anno Adesso vediamo le previsioni ricavate dal modello A quota 115 l’Iran produrrebbe materiale sufficiente per costruire una bomba atomica ma solo per mostrare di esserne capaci e non per costruire armi nucleari,Produrrebbero quantititativi per fini di ricerca.Questo riempirebbe il paese di un certo orgoglio nazionale, senza procedere con la costruzione della bomba A quota 100, l’Iran produrrebbe energia nucleare solo per scopi civili, vale a dire l’obiettivo da loro dichiarato.
In tutti i casi, verso la fine di quest’anno, inizio del prossimo, si giungerà a una situazione di equilibrio stabile, situazione che non risponde alle aspettative degli Stati Uniti, che tuttavia potrebbero comunque accettarla, al pari di molti altri soggetti.Un equilibrio che consentirà all'Iran di riscoprire un certo orgoglio nazionale. Grazie alla ricerca potrà, infatti, produrre materiale per costruire una bomba atomica, e potrà mostrare al mondo che l'Iran è in grado di produrre tale materiale ma non a sufficienza per costruire effettivamente l’ordigno. E come può accadere questo? In quest’area potete osservare che l'attuale assetto di potere, è oggi a favore dell'energia nucleare per usi civili, questo invece dovrebbe essere l'assetto di potere verso la fine del 2010, inizio del 2011. Oggi nessuno, o quasi, sostiene la ricerca per la produzione di fissile ma verso il 2011 questo blocco sarà più rilevante. E se sommiamo questi due blocchi, ecco che troviamo l'influenza predominante in Iran.
Chi sono i vincitori e chi i perdenti in Iran? Diamo un’occhiata a questi signori. Il loro potere è in ascesa e, tra l'altro, questo è già avvenuto qualche tempo prima dell'attuale crisi economica e probabilmente il grafico è destinato a crescere in maniera sempre più marcata. Sono coloro che hanno interessi economici in Iran, parlo dei banchieri, dei petrolieri, dei commercianti. La loro influenza politica è in ascesa, in quanto ai mullah, al contrario, si stanno auto-isolando, eccezion fatta per un gruppo, che gli americani non conoscono bene. Proprio qui c’è una linea, corrispondente a una forza in ascesa. Sono coloro che in Iran vengono chiamati i Quietisti. Mi riferisco agli Ayatollah, che in prevalenza si concentrano nell’area di Qom, e che vantano un grande ascendente nella comunità religiosa, e in politica hanno adottato un comportamento tranquillo e improntato all'attendismo, ma in futuro faranno sentire sempre più forte la propria voce, in quanto ritengono che l'Iran stia prendendo una strada sbagliata, contraria a quella che aveva indicato Khomeini. Qui c’è Ahmadinejad. Due cose da notare, al riguardo: la sua forza sta diminuendo e mentre su di lui si concentra l'attenzione degli Stati Uniti, in Iran il suo ruolo non è così decisivo.Potremmo dire che è sul viale del tramonto.
Giunti a questo punto mi piacerebbe abbandonare questi temi per un attimo. Non è possibile fare previsioni su tutto. Non è possibile con la borsa,almeno per quel che mi riguarda, ma tutte le trattative più complesse sono prevedibili Ripeto quanto ho già detto. Non importa se parliamo di salute, istruzione, ambiente, energia, controversie, fusioni... Tutte queste questioni complicatepossono essere previste ed per esse questa tecnologia può risultare utile. E il motivo per il quale è importante fare previsioni non è per gestire fondi e guadagnarci ma perché se avete la possibilità di prevedere il comportamento degli altri, allora potete modificarne i comportamenti. E se modificate i comportamenti altrui, potete anche cambiare il mondo il che è anche meglio Vorrei concludere questo mio intervento lasciandovi un pensiero che per me rappresenta il tema chiave di questo incontro, il tema centrale di questo modo di intendere il mondo. Se qualcuno vi dice "È impossibile", rispondetegli "Tu dici che 'è impossibile' perchè lo confondi con 'Non so farlo.'"Grazie.

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