venerdì 25 novembre 2011

Abolizione del vitalizio per i senatori e diritti acquisiti: parlamentari si e pensionati no?

© Altan source risklover
Ogni tanto c'è una buona notizia, come ad esempio quella di ieri che il Senato ha abolito il vitalizio anticipato (5 anni di legislatura) per i senatori  a partire dalla prossima legislatura, per adeguarsi alle norme vigenti in materia di pensioni per tutti gli altri cittadini [fonte Repubblica].
In Senato, a chi evidentemente chiedeva di intervenire su tutti i vitalizi già erogati, si risponde che non è possibile intervenire sui vitalizi già concessi in quanto si tratta di diritti acquisiti.
Il che è vero: tanto vero che chi attualmente percepisce la pensione con il retributivo, continua a percepirla così. Però, a quanto sembra, il nuovo Governo Monti vuole accelerare la riforma delle pensioni scritta dal precedente Governo, con in  più l'idea del neo ministro Elsa Fornero di estendere il contributivo anche a coloro che nel 1995, quando entrò in vigore la riforma Dini sul passaggio dal retributivo al contributivo, se la cavarono perchè avevano più di 18 anni di contributi con il retributivo [fonte Giornalettismo] . In  questo caso, per costoro, era ormai un diritto acquisito aver diritto alla pensione calcolata con il sistema retributivo o no?
Perchè se è un diritto acquisito, come sembra essere quello dei parlamentari dell'attuale legislatura che potranno ancora beneficiare del vitalizio, ultimo anno a quanto sembra (almeno al Senato), non è possibile che il ministro Fornero  trasferisca questi prossimi pensionati al sistema contributivo.
Viceversa, se i diritti acquisiti valgono solo nel momento in cui tu cominci a percepire quel diritto (cioè la pensione) allora non c'è niente da fare: quei lavoratori che nel 1995 avevano più di 18 anni di versamenti con il retributivo e che speravano, fino a ieri, di rimanerci, dovranno passare al contributivo, rimettendoci, quando potranno andare in pensione.
Ma allora anche i parlamentari che  in questa legislatura  non hanno maturato i 5 anni che occorrono per godere della pensione, e che quindi ancora non la percepiscono, possono subire la stessa sorte, quella che spetterà ai senatori della prossima legislatura.
Non dovrebbero esserci due sistemi diversi: se ancora non percepisci pensione o vitalizio significa che non hai un diritto acquisito? Se è così, i futuri pensionati cittadini possono mettersi l'animo in pace, ma allora anche quei parlamentari che aspettano di finire questa legislatura possono perdere questo diritto (non ancora acquisito) e andare in pensione, come faranno tutti i senatori dalla prossima legislatura,  solo dopo i versamenti che fanno tutti gli altri cittadini.

5 commenti:

  1. Parlamenteri tutti, siete solo fogna. Verognatevi.

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  2. scusa ma questa cosa dei diritti acquisiti sui vitalizi dei parlamentari fa ridere. questi un bel giorno si autoapprovarono una legge, che dubito fosse presentata in qualsiasi programma elettorale, stabilendo sostanzialmente che gli italiani dovranno pagar loro una lauta pensione. fatta la legge, il diritto è acquisito e nessuno può far più niente per cancellarla?!?
     quindi se per assurdo, i parlamentari attuali si votassero una legge decidendo che alla scadenza della legislatura avranno diritto a mangiare per sempre gratis al ristorante, i loro successori non potranno più negargli questo diritto, in quanto acquisito?

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  3. Due cose: il Parlamento è sovrano. Una legge approvata da Camera e Senato, per quanto la possiamo ritenere ingiusta, è perfettamente legittima.
    Seconda cosa: l'aspetto dei diritti acquisiti, cosa sulla quale puntualizzavo, è però indipendente dalla legge approvata: se un diritto è acquisito nel momento in cui lo godi, cioè percepisci la pensione, allora prima di goderlo non è acquisito, nè per il cittadino nè per il parlamentare. Il distinguo sta tutto lì.
    Sui diritti acquisiti in generale, la questione  riguarda non solo i parlamentari ma anche la popolazione in generale, tanto è vero che chi è  andato in pensione con pochi anni di contributi, c'è ancora in pensione.
    Quanto all'aspetto specifico che evidenziavi, cioè approvare una legge che concede un beneficio, attualmente, prima che uno goda del beneficio e diventi diritto acquisito, una legge può essere abrogata da un referendum popolare. Ma se dopo approvata qualcuno, anche non parlamentare, inizia a beneficiarne, allora rientra tra i diritti acquisiti.
    Forse sarebbe meglio pensarci prima, a chi mandiamo in Parlamento (già, si dirà, ma come si fa?)

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  4. guarda quello che io non condivido del concetto di "diritto acquisito" sono due cose:
    1) il fatto che venga stabilito dalle stesse persone che ne beneficeranno a scapito di tutti gli altri cittadini;
    2) la possibilità che gravi su persone che non hanno contribuito nemmeno ad eleggere i parlamentari che lo hanno stabilito (le nuove generazioni).

    stante queste cose secondo me il fatto che diventi acquisito solo nel momento in cui i beneficiari ne godano oppure no passa in secondo piano. anche se quello che fai notare è giusto ed un altro segnale della malafede dei parlamentari.

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  5. terribilmente VEROOOOO......sono d'accordo...i diritti acquisiti o lo sono per tutti o per nessuno....vediamo di farci sentire.....

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