domenica 27 novembre 2011

Dai sottosegretari al sottogoverno: il "patto del tunnel"

Dal tunnel tra il Cern e il Gran Sasso a quello tra Palazzo Giustiniani (uffici dei senatori)  e Palazzo Madama (sede Senato), se pure c'è un aumento di credibilità a livello tunnel c'è però un maggior effetto dirompente a livello credibilità politica [fonti Repubblica, Tgcom, Lettera43].
Che un governo nato tecnico e sostenuto dalla quasi totalità dell'emiciclo, in quella che è stata definita una novella unità nazionale, debba usare questi sotterfugi per incontrare quasi di nascosto i tre leaders dei principali partiti (Alfano, Bersani, Casini)  per decidere i sottosegretari ebbene, mi sembra come partire con tutte le migliori intenzioni ma, appena partiti, già sgarrare.
La suddivisione dei sottosegretari, secondo le fonti giornalistiche citate sopra, sarebbe:

  • 12 area Pdl
  • 13 area Pd-terzo Polo
  • 5 vicino al premier Monti
Saranno pure sottosegretari tecnici, nessuno dei quali parlamentare, ma perchè questa grande volontà da parte dei partiti di scegliere quelli  più graditi, anche se a parole dichiarano che dovrebbero sceglierli i ministri?

governo monti i ministri - imagesource esclusivista.it
C'è quindi un aspetto un po' inquietante nella vicenda. Già a partire dalle preferenze espresse dai singoli capi di partito. C'è chi preferisce le deleghe alla giustizia e alle telecomunicazioni, chi l'editoria. Il problema non è solo questo però: perchè non farlo apertamente, perchè ricorrere a questi mezzi (se pure vi hanno fatto ricorso, perchè le segreterie smentiscono ma Palazzo Chigi no)?
Una possibile risposta è che mentre ufficialmente si proponeva un governo composto di soli tecnici non legati a nessun partito in realtà si lavorava per influenzare la scelta di quelle deleghe che incidono veramente sugli aspetti più importanti (per i politici). Mentre la facciata è pulita e presentabile, l'interno ha tutte le caratteristiche della vecchia e cara spartizione.
Ed ecco che s'insinua un'ombra nel candore immacolato di questo nascituro: non sono più solo ministri tecnici e sottosegretari tecnici scelti dai ministri ma sottosegretari graditi ai partiti. Per quale motivo devono essere graditi se è solo il governo Monti ora ad assumersi la responsabilità e l'onere di provvedimenti che saranno altrettanti sacrifici sicuri per l'italiano medio (medio inteso come reddito, tra il medio e il medio-basso, i soliti insomma)? Forse perchè i partiti vogliono incidere maggiormente nell'azione di governo  senza però assumersene l'onere elettorale? Perchè se è così, c'è una buona probabilità che la presunta equità vada a farsi friggere e che lo spazio di manovra del nuovo governo Monti sia molto più limitato di quanto già ipotizzato.
In definitiva, per concludere questa sequenza di ipotesi, si potrebbe anche dire che la situazione che si è venuta a creare è, in qualche modo, quasi perfetta per i partiti: un governo tecnico sotto i riflettori che fa le riforme lacrime e sangue e raccoglie i malumori e un sottogoverno (leggi sottosegretari di gradimento politico) fuori dai riflettori che continua a curare gli interessi dei politici e dei partiti.


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