giovedì 15 dicembre 2011

Il bosone di Higgs è arrivato?

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it.wikipedia.org/wiki/Bosone_di_Higgs 
Se i giorni scorsi, prima del seminario al Cern, ci si disponeva ansiosamente ad attendere le prove dell'esistenza della famosa particella di Dio adesso, dopo il seminario, e dopo che gli annunci clamorosi non ci sono stati, c'è il rischio della delusione, anche se le conclusioni a cui giungono gli esperti, e che confermano le ipotesi fatte prima della conferenza, sono possibiliste sulla scoperta dell'Higgs nel giro di qualche anno.
Ed allora, per saperne qualcosa di più, condivido due lavori: il primo di Gianluigi Filippelli su Dropsea, già uscito su DocMadhattan, e il secondo di Marco Delmastro, su Borborigmi. Ecco i due incipit più il collegamento al resto dell'articolo.
Ed eccomi qui, buon ultimo, se vogliamo, con molti commenti, alcuni più illustri di altri, che sono giunti sul web. Per leggerli vi basta arrivare in fondo al post, ma per iniziare bene la lettura, eccovi cosa scrivevo un paio di giorni prima della famosa conferenza:
Non ci sarà alcun annuncio clamoroso, ma solo dei nuovi e più stringenti limiti sulla massa dell'Higgs
La conclusione della conferenza di ieri alla fin fine ha confermato quella impressione. I due seminari, tenuti dai due rappresentanti, i due spokerperson, delle collaborazioni ATLAS e CMS, Fabiola Gianotti eGiulio Tonani, non hanno infatti ancora dato una certezza né presentato un segnale della scoperta dell'Higgs. Sia ATLAS sia CMS hanno proposto i loro nuovi limiti, basati sui dati raccolti nel corso di quasi tutto il 2011, e la sintesi di questi dati è stata tratta nella press release ufficiale del CERN, visto che quella ufficiale dovuta ai due esperimenti uscirà solo dopo la pubblicazione dei dati su rivista scientifica. Questa sintesi, comunque, racconta di un intervallo in massa che va tra i 124 e i 126 GeV.
...continua a leggere I giorni dell'Higgs su Dropsea.
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 La giornata di ieri è stata delirante.
Mica tanto per gli annunci sullo stato di salute della ricerca del bosone di Higgs: in buona sostanza, conoscevo già i risultati, e, sebbene sia vero che potrebbero esserci buone ragioni per eccitarsi forse per la prima volta dalla partenza di LHC, la cautela resta comunque d'obbligo, ed è decisamente troppo presto per stappare lo champagne. No, il delirio è associato piuttosto al baraccone mediatico che si è creato intorno a questo evento, baraccone che secondo me ha persino intaccato la qualità scientifica di una parte del seminario stesso (e ve lo dico senza peli sulla lingua: sto pensando alla presentazione di CMS), probabilmente a danno di una comprensione completa dello stato delle cose. Ma andiamo con ordine, e lasciamo folklore e sociologia per un altro articolo.
Come penso di aver scritto probabilmente già un migliaio di volte, non abbiamo nessuna predizione teorica della presunta massa del bosone di Higgs, per cui o cerchiamo in un intervallo di massa ampio, tra il limite inferiore messo dalle ricerche dirette di LEP (115 GeV), e un limite superiore di circa 1 TeV oltre il quale è ben difficile che questa particella esista, perlomeno nel modo in cui lo predice il Modello Standard. Quello che invece i teorici sono in grado di calcolare, in funzione della massa presunta del bosone di Higgs, è quanto spesso verrebbe prodotto nelle collisioni di LHC, e quanto facilmente potrebbe decadere in diversi tipi di particelle.
 ...continua a leggere Lo stato della ricerca del bosone di Higgs, dopo il seminario al CERN su Borborigmi.

Comunque, in definitiva, questo bosone di Higgs esiste o no? I nostri due esperti sono possibilisti e fiduciosi:
così Gianluigi
Anche io, come Salvo, penso che in un anno (forse due) potremmo avere il primo passo per l'ottenimento della soluzione definitiva sulla riverca dell'Higgs e ci troveremmo sicuramente in uno scenario molto interessante.
e così Marco
 E che sia chiaro, prima che me lo chiediate: io spero che il bosone di Higgs esista, e che abbia una massa di 125 GeV, e che, magari già per l'estate 2012, siamo in grado di poterne annunciarne la scoperta, grazie ai nuovi dati, ad analisi migliorate di quelli presi nel 2011, e della combinazione delle analisi di ATLAS e CMS. Ma tra quello che nutre le mie speranze (e quelle di molti), e quello che si può veramente affermare oggi con i risultati che abbiamo, c'è veramente una bella differenza.
 

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