mercoledì 7 dicembre 2011

Perchè non siamo più intelligenti?

Distribuzione gaussiana intelligenza - it.wikipedia
Forse non ci siamo ancora arrivati, e la realtà fornisce costantemente degli esempi, però alcuni ricercatori affermano che esiste un limite a quanto possiamo diventare intelligenti. Non solo, affermano anche che l'aumento eccessivo delle capacità cognitive si accompagnerebbe a un aumento dei problemi.
Perchè non siamo già più intelligenti [Hill e Herwig 2011] è quello che si chiedono i due autori dello studio uscito su Current Directions  in Psychological Science, osservando lo sviluppo della cognizione umana da un punto di vista evoluzionistico.
"Molti sono interessati a farmaci che possano aumentare le facoltà mentali e cognitive" dice Thomas Hill dell'Università di Warwick [fonte Sciencedaily] ma, e qui entra in scena la domanda del titolo "perchè non siamo già più intelligenti?"
A parte la difficoltà di definire esattamente di quanto dovremmo essere più intelligenti e a parte l'ovvia considerazione che di ogni capacità o caratteristica umana si potrebbe dire Perchè non siamo già più...? alti, longevi, intelligenti, forti, generosi e così via, dico a parte queste banali osservazioni, una risposta che forniscono i due autori alla domanda è: l'evoluzione utilizza compromessi. E in effetti spesso possiamo osservare che certi primati si accompagnano a gravi problemi: altezza e peso eccessivo sono sovente il risultato di anomalie genetiche che riducono l'aspettativa di vita. Sarebbe bello essere alti 2 metri e mezzo, ma questo significherebbe sottoporre il cuore a un super lavoro. Per questo motivo la maggior parte di noi è molto più bassa. La natura accetta dei compromessi nella costruzione delle sue macchine biologiche: come ve ne sono nelle dimensioni corporee così ve ne sono nella quantità di intelligenza.
Vi è anche da considerare che già i piccoli dell'uomo nascono prima del termine, appunto per non sottoporre a uno stress eccessivo quella teca ossea che contiene un bene così prezioso come il nostro cervello: se nascessimo con un cervello più grande, e conseguentemente con un cranio più grande, anche la pelvi delle nostre madri dovrebbe allargarsi, con tutta una serie di adattamenti via via più costosi, pena una sofferenza per il neonato al momento del parto.

cortical regions associated with focused
and lapsed attention source mindblog
Attenzione. Come per ogni altro aspetto della nostra salute o che riguarda le nostre prestazioni, esistono dei farmaci in grado di curare o migliorare le nostre performance cognitive. Per esempio, esistono farmaci come le anfetamine che stimolano l'attenzione e che sono utili in quei casi di sindrome da deficit di attenzione. Però se questi stessi farmaci vengono assunti da chi non soffre di questa sindrome gli effetti possono essere contrari a quelli attesi: un calo di attenzione. La spiegazione, dicono gli autori, potrebbe risiedere nel fatto che quello di cui siamo dotati attualmente è forse un limite della capacità che abbiamo di prestare attenzione. Un esempio evidente è la guida di un'autovettura
 "This makes sense if you think about a focused task like driving," Hills says, "where you have to pay attention, but to the right things -- which may be changing all the time. If your attention is focused on a shiny billboard or changing the channel on the radio, you're going to have problems."[Sciencedaily cit.]
Possiamo prestare attenzione solo ad alcuni aspetti per  volta, e distrarci durante la guida, concentrando la nostra attenzione su qualcos'altro, potrebbe essere veramente pericoloso. 

source sharpbrains
Memoria. Anche la memoria è un altro campo cognitivo nel quale desideriamo dei miglioramenti. Più memoria significa, per noi, più intelligenza. Ma ricordare troppe cose per troppo tempo non è sempre una buona cosa. La memoria è un'arma a doppio taglio, dice Hills, e ne sanno qualcosa coloro che soffrono di disturbo post traumatico da stress. Dei fatti traumatici gravi come un'aggressione o una violenza possono lasciare una traccia indelebile nella memoria della persona e condizionarle la vita, se non vengono dimenticati. Sembrerebbe dunque il caso che un eccesso di memoria può rivelarsi dannoso.







Peabody Picture Vocabulary Test
intelligenza e attrattività fisica
donne - psychologytoday
Intelligenza. Si direbbe, a tutta prima, che un aumento dell'intelligenza generale non potrebbe fare che bene. I due autori però riportano il caso degli ebrei Ashkenazi, che hanno un QI medio più elevato di quello europeo (alcuni studi confermano una maggiore intelligenza verbale degli ebrei su altre etnie). La causa si deve, secondo loro, alla pressione selettiva dell'ambiente sociale nel quale hanno vissuto. Anche altri studiosi  [Cochran et al. 2006] avevano ipotizzato che la storia sociale degli ebrei avesse influito nel selezionare particolari capacità cognitive: per esempio, il fatto che gli ebrei fossero usurai e mercanti, e quindi dovessero usare molto spesso i calcoli e la parola, si pensa che contribuì a selezionare individui dalle spiccate doti matematiche e verbali.
Vi è però un risvolto della medaglia: le modifiche genetiche che si presuppone accompagnino o abbiano accompagnato questi incrementi intellettivi (oggetto di molte critiche tra gli scienziati) hanno però portato anche ad una grande frequenza di malattie genetiche del sistema nervoso come ad esempio la malattia di Tay-Sachs, una patologia rara  dovuta al deficit di un enzima che porta all'accumulo di una sostanza dannosa nel cervello, che negli ebrei ha una frequenza di cento volte superiore a quella presente nelle altre popolazioni.

Sembrerebbe esservi dunque un limite allo sviluppo dell'intelligenza dovuto al fatto che l'aumento di una qualità specifica dovrebbe essere accompagnato, per non essere dannoso, a tutta una serie di adattamenti dell'organismo nel suo complesso. Ma molte delle nostre caratteristiche sono frutto di compromessi: aumentarne a dismisura una potrebbe comprometterne seriamente un'altra, per l'impossibilità fisica di esistere entrambe al massimo dello sviluppo.






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  • Thomas Hills and
  •  
  • Ralph Hertwig, 
  • Why Aren’t We Smarter AlreadyEvolutionary Trade-Offs and Cognitive Enhancements, Current Directions in Psychological Science December 2011 20373-377doi:10.1177/0963721411418300

GREGORY COCHRAN, JASON HARDY e HENRY HARPENDING, N A T U R A L  H I S T O R Y  O F  A S H K E N A Z I I N T E L L I G E N C J. biosoc. Sci. (first published online 2005) 00, 1–35 2005 Cambridge University Press  doi:10.1017/S0021932005027069
Association for Psychological Science (2011, December 7). Why aren't we smarter already? Evolutionary limits on cognition. ScienceDaily. Retrieved December 7, 2011, from http://www.sciencedaily.com­/releases/2011/12/111207133053.htm

8 commenti:

  1. Articolo molto interessante. Senza entrare nei dettagli io penso che Madre Natura conosca bene il suo mestiere e quindi, un po' per principio, un po' per una smisurata fiducia nei processi evolutivi naturali, sono sempre contrario a qualsiasi forma di "forzatura" sia su noi stessi che su quello che ci circonda. Questo non vuol dire che Scienza e Tecnologia non debbano "lavorare" per migliorare il migliorabile, anzi, ma rispettando quei limiti e quelle leggi che la natura "scrive" in secoli se non millenni. Prima di tentare qualsiasi forma di "miglioramento" bisognerebbe chiedersi sempre perchè questo non sia già presente nello stato delle cose. Magari dalla domanda pura e semplice passare poi allo studio dei probabili perchè; forse, seguendo questo procedimento mentale, molti ERRORI si possono o si sarebbero potuti evitare. Il voler fare "Dio" porta, in tutti i sensi, a sbattere contro un muro... e ci si fa non poco male.
     

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  2. Non sono affatto d'accordo su "sarebbe bello essere alti 2 metri e mezzo", indipendentemente dai problemi fisici che questo creerebbe: ti rendi conto della quantità di problemi logistici? a parte non aver bisogno di scale per raggiungere il ripiano alto dell'armadio, tutto sarebbe un problema: avremmo bisogno di mobili più grandi, e quindi stanze più grandi, e case più grandi, e auto più grandi... già ora stiamo un po' stretti sulla Terra! ;-)

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  3. Hai ragione, essere così alti porterebbe tutta una serie di problemi non da poco anche se si potrebbero fare le scale quattro a quattro...

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  4. L'ottica è proprio questa Marco: solitamente la scienza cerca di aiutare chi ha problemi e migliorare gli strumenti . Per aiutare chi sta bene c'è solo il duro lavoro, elemento parificante e dispensatore di giustizia

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  5. Bell'articolo. E come disse il saggio rabbino: l'universo pareggia sempre i conti.

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  6. siamo sicuri che il saggio rabbino era proprio saggio (permettendo questa selezione?)

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  7. Se per saggezza intendiamo il raggiungimento di uno scopo direi di sì. Una saggezza che permette di stare in equilibrio tra conservazione e innovazione (selezione pragmatica?).

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  8. Gia' per tutti i progressi che stiamo facendo nei campi della tecnologia e delle scienze penso che l'intelligenza che abbiamo basta e avanza.

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