mercoledì 25 gennaio 2012

Nota del Ministero dei Trasporti su sciopero autotrasportatori e nota TrasportoUnito

Con una nota apparsa sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si comunica che le problematiche sollevate dagli autotrasportatori erano già state evidenziate dagli stessi in un incontro con il Ministero lo scorso 11 gennaio, al quale incontro era seguito un impegno del Governo in senso favorevole alle richieste delle associazioni. Ecco la nota del Ministero, inclusa la sua incomprensione riguardo ai blocchi.
Autotrasporto: Mit, gia’ attuati impegni assunti con associazioni.
Grande attenzione per settore, blocchi sono ingiustificati


Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, lo scorso 11 gennaio, ha convocato le associazioni dell’Autotrasporto merci per fare il punto sulle principali problematiche e richieste provenienti dagli operatori del settore.
Nel corso della riunione, a cui ha preso parte anche il viceministro Mario Ciaccia, il ministero ha assunto precisi e concreti impegni, immediatamente attuati sia con il decreto legge approvato lo scorso venerdì, sia attraverso provvedimenti amministrativi, sia con ulteriori provvedimenti in materia di semplificazione in corso di rapida adozione.



Sulle principali problematiche evidenziate - aumenti del costo del gasolio e delle assicurazioni, rispetto dei costi incomprimibili di sicurezza e relativa semplificazione normativa, attivazione delle misure sanzionatorie per gli autotrasportatori irregolari ed i loro committenti, professionalizzazione del settore, interventi finanziari – si è dunque già intervenuto o si sta intervenendo.

A seguito delle iniziative del governo, tutte le associazioni dell’autotrasporto che avevano proclamato il fermo dei servizi hanno sospeso le agitazioni. Non si giustificano pertanto le gravi azioni di blocco che tuttora persistono.  Il ministero delle  Infrastrutture e Trasporti è in costante contatto con il Viminale, che sta monitorando la situazione.

Roma, 23 gennaio 2012

L'articolo 61 del Decreto legge cresci Italia riguarda espressamente i nuovi aumenti delle accise sui carburanti, che vengono rimborsati agli autotrasportatori [fonte qui]. Ma TrasportoUnito, il sindacato degli autotrasportatori in prima linea nelle rivendicazioni della categoria, pubblica un comunicato che contrasta con le affermazioni del Ministero che sarebbe stato tutto risolto.Questi i punti più caldi sollevati da TrasportoUnito.
8) NON E’ VERO che il governo ha risposto con il decreto sulle liberalizzazioni , alle rivendicazioni della categoria. L’unica misura tangibile riguarda le accise, che vengono rimborsate a tre mesi e non ad un anno e mezzo. Ma la trimestralità non risolve il problema dell’esposizione finanziaria: 190 euro per ogni mille litri di gasolio che si anticipano oggi a fronte di un rimborso avviene realmente al mese di giugno 2011. Sarebbe ragionevole invece  consentire la decurtazione del rimborso direttamente in fattura. Ma sulla questione carburante si dovrebbe aprire tutto il capitolo relativo al costo industriale (il più alto d’Europa dopo la Gran Bretagna). 
9) NON E’ VERO che  il decreto sulle liberalizzazioni, per altro solo licenziato dal Consiglio dei ministri e non approdato in Parlamento, preveda sconti sul gasolio, sulle assicurazioni o sui pedaggi autostradali. Mentre questi sono impegni generici per il futuro, gli aumenti dei pedaggi o delle assicurazioni sono già un regalo reale che il governo ha fatto a concessionari e alle compagnie di assicurazione e che sono applicati a tutti gli effetti. Gli sconti al casello, guarda caso, sono garantiti solo dei “consorzi” che operano da intermediari sul mercato dell’autotrasporto.
10) NON E’ VERO che l’autotrasporto si dichiari soddisfatto dai 400 milioni di euro messi a disposizione dal Governo. Sono anni lo Stato eroga soldi che non servono a strutturare le imprese. 1000 euro a camion rappresentano una briciola rispetto all’indebitamento delle imprese di autotrasporto (10 miliardi di euro). I soldi li deve dare il mercato con leggi serie e con controlli seri.
A quando una parola chiara sulla reale situazione del trasporto merci su gomma in Italia? E qual è l'adesione  allo sciopero?

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