lunedì 5 marzo 2012

Il PD e le primarie: da Palermo a Genova

imagecredit quotidiano24.it
Comunque chi parla di fallimento delle primarie del Pd o di problemi a trovare il candidato vincente dimentica che, volenti o nolenti, con le primarie il PD vince le elezioni, anche se il suo candidato perde.
Trovo questo utile riassunto di Giornalettismo all'indomani delle amministrative di maggio 2011.
Il Partito democratico ha visto spesso il suo candidato superato da quello degli alleati, ma questo non gli ha portato male perchè comunque è riuscito ad aggiudicarsi le elezioni. Chi vince le primarie, espressione del partito o meno, ha buone chance di vincere al turno elettorale.
E' già successo per

  • lo stesso Bersani, eletto segretario dopo aver partecipato alle primarie
  • Giuliano Pisapia a Milano
  • Massimo Zedda a Cagliari
  • Virginio Merola a Bologna
  • Piero Fassino a Torino
  • Matteo Renzi a Firenze
  • Nichi Vendola in Puglia
mentre in quei casi in cui non ci sono state le primarie si è andati spesso incontro a sconfitta
  • Emma Bonino nel Lazio, sconfitta da Renata Polverini
  • Filippo Penati in Lombardia sconfitto da Formigni
  • Mercedes Bresso in Piemonte sconfitta da Cota
  • Giuseppe Bortolussi in Veneto, sconfitto da Luca Zaia

Non è dato sapere se è una regola generale o meno, sta di fatto che vi sono parecchie ricorrenze, a dimostrazione che chi si impegna con il proprio sostegno alle primarie poi lo trasferisce anche alle elezioni, si sente maggiormente coinvolto e impegnato a mantenere la preferenza espressa.
Dunque, niente di strano se Rita Borsellino perde le primarie a Palermo. Forse questa ennesima sconfitta del candidato PD dimostra che i democratici non sanno scegliere il candidato vincente, o forse è una conseguenza  delle primarie in sè, massima espressione di coinvolgimento popolare. Sta di fatto che  si può anche perdere una battaglia, l'importante è vincere la guerra.

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