martedì 17 aprile 2012

Delega fiscale: tra crescita ed equità, a costo zero

Forse ho capito male ma nel disegno di legge delega fiscale approvato ieri dal Consiglio dei Ministri si parla, tra l'altro, di crescita, l'onnipresente e taumaturgica crescita. Però, onestamente, non mi sembra di vederla o almeno, si intravede, fa capolino, ma nulla di più.
Ecco i punti cardini della delega, così come enunciati dal Governo

  • maggior certezza al sistema tributario migliorare i rapporti con i contribuenti
  • contrasto all’evasione e all’elusione e nel riordino dei fenomeni di erosione fiscale
  • riforma del catasto dei fabbricati (fronte equità)
  • fiscalità ambientale (fronte crescita)
Intanto, si specifica subito che la delega fiscale non porterà variazioni del gettito, perchè non contiene aumenti della pressione fiscale. Ma vediamo in cosa consiste l'aspetto principale del fronte crescita: la fiscalità ambientale.
Viene inserita all'interno della voce fiscalità ambientale ma la modifica dell'attuale sistema impositivo, in ottica crescita, dovrebbe averci poco a che fare. Per quello che attiene alla vera e propria fiscalità ambientale viene introdotta una revisione delle accise sulla produzione di energia elettrica, in funzione del carbonio prodotto e, come previsto da una proposta del Consiglio Europeo, si introdurrà di fatto una nuova tassa: la carbon tax, il cui gettito servirà a finanziare le fonti rinnovabili.
 Il gettito derivante dall’introduzione della carbon tax è destinato prioritariamente alla revisione del sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili. [fonte governo.it]


Per quello che attiene alla crescita, vera o presunta non si sa, l'obiettivo dovrebbe essere centrato da queste iniziative. Ma, visto che non ci sarà aumento del gettito, e probabilmente nemmeno diminuzione, il tentativo più che di crescita a me sembra di equità, mirante più che altro a una redistribuzione. Vediamo.
Prima di tutto, le imprese di commercianti e autonomi saranno assoggettate ad un'unica imposta. Quest'unica imposta potrà essere dedotta dall'imponibile del reddito Irpef, e questa è una bella novità, potendosi così abbassare la base imponibile. Per i contribuenti minori si prevede invece l'introduzione del pagamento di un'imposta forfetaria. 
Altra novità interessante  è data dal poter portare a bilancio le perdite sui crediti, sperando che la normativa non preveda, per i piccoli crediti, l'obbligo di un'istanza di fallimento o un decreto ingiuntivo o altre pratiche onerose, spesso non convenienti per il singolo importo non riscosso.
C'è pure una generica razionalizzazione di
IVA e le altre imposte indirette come quelle di registro, di bollo, ipotecarie e catastali, sulle concessioni governative, sulle assicurazioni e sugli intrattenimenti, con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti e razionalizzare le aliquote.
che, pur apparentemente lodevole dal punto di vista del principio ispiratore, non lascia presagire una diminuzione della tassazione quanto una redistribuzione delle aliquote, lasciando così al caso l'eventualità di pagare una volta meno del solito e un'altra di più.

Se queste operazioni si tradurranno in una diminuzione dell'imposizione fiscale sui redditi medio-bassi, portando di fatto più soldi nelle tasche di questi contribuenti, allora potremmo ipotizzare un effetto, seppure indiretto, sulla crescita, altrimenti saranno ininfluenti. Per potersi tradurre in una diminuzione e per non aversi l'ipotizzata variazione del gettito nè in aumento nè in diminuzione, da qualche altra parte questi soldi dovranno rientrare (carbon tax?). In un momento come questo in cui la caccia all'evasore sta di fatto contraendo il consumo dei beni di lusso, non stimolare un già depresso consumo dei beni primari condannerebbe al ristagno perpetuo. Il redditometro e il terrorismo sul lusso vanno bene solo se, contemporaneamente, si stimola il consumo aumentando i redditi medio-bassi, e l'aumento dei redditi medio-bassi può essere ottenuto solo riducendo l'imposizione.
Una buona norma, che avrebbe qualche probabilità di far emergere il nero, non essere depressiva sui consumi ed essere accettata di buon grado è quella del contrasto d'interessi: ho interesse, come privato, a farmi rilasciare una fattura o lo scontrino perchè posso detrarli dalle  tasse.


imagecredit
sinistraeliberta.co.uk

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