martedì 1 maggio 2012

Perchè il costo della benzina aumenta sempre?

E' fresca statistica di ieri quella pubblicata dall'Istat sui Prezzi al consumo [vedi Istat, Prezzi al consumo: dati provvisori]. I carburanti, per esempio, sono tra i beni aumentati di più anzi, in costante aumento.
Per quanto riguarda il comparto non regolamentato, si rilevano forti rialzi congiunturali dei prezzi di tutti i carburanti. Il prezzo della Benzina aumenta del 3,1% sul mese precedente, cosicché il tasso di crescita tendenziale sale al 20,8% (in sensibile accelerazione dal 18,6% di marzo). Il prezzo del Gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo su base mensile dello 0,9% e cresce su base annua del 20,5% (dal 22,5% del mese precedente). Un rincaro congiunturale marcato si registra per il prezzo degli Altri carburanti (+4,4%), il cui tasso di variazione tendenziale accelera ulteriormente e sale al 12,5% (dal 7,7% di marzo). Infine, il prezzo del Gasolio per riscaldamento aumenta dello 0,3% sul mese precedente e del 10,1% su quello corrispondente del 2011 (era +11,7% a marzo).[fonte istat, Prezzi al consumo cit.]
Per esempio, confrontando i dati sul costo della benzina di marzo 2011 con quelli di marzo 2012, al netto delle accise regionali, si osserva [dati Ministero Sviluppo Economico]


  • marzo 2012: 1,829 euro/l
  • marzo 2011: 1,521 euro/l


In un anno la benzina è cresciuta in media di 0,308 euro/l. Ma quanto è imputabile alle accise e quanto al maggiore costo delle compagnie petrolifere? Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico [vedi Prezzi medi nazionali mensili] è possibile consultare le variazioni dei prezzi medi mensili nazionali. Si nota, per esempio, ricordando che l'Iva insiste sia sul prezzo industriale che sull'accisa, che da marzo 2011 a marzo 2012, l'aumento imputabile alle accise è stato di 140 millesimi/l, quello del prezzo industriale è stato di 77 millesimi/litro, quello dell'Iva incide per circa 45 millesimi/l (valore sovrastimato usando l'aliquota al 21% su tutto il periodo anzichè solo dal settembre 2011). La differenza tra questi dati 140+77+45= 262 e quelli osservati tra marzo 2012 e marzo 2011 (+308 millesimi/l - prezzo compreso di Iva) deve essere imputata comunque a una variazione del prezzo industriale che dunque passa a 113 millesimi/l. Questa differenza si deve all'estrema volatilità del prezzo industriale, che cambia anche da un giorno all'altro mentre le ultime accise statali sono quelle intervenute tra dicembre 2011 e gennaio 2012. A questo aumento va aggiunto poi quello relativo alle accise regionali, praticate da 10 Regioni, che vanno da 31 a 92 (record Marche) millesimi/l, ma questo influenza solo il prezzo locale.





Nello stesso periodo, il costo del petrolio Fob (free on board) è passato da 107,82 a 111,83 dollari per barile [vedi Ministero dello Sviluppo Economico], con un aumento medio del 3,6% mentre  il prezzo industriale è aumentato, più o meno, del 16%.
Come si giustificano questi aumenti?
Riassumendo, per il periodo marzo 2011-2012:


  • aumenti accise 140 millesimi di euro per litro
  • aumenti prezzo industriale 113 millesimi di euro per litro
  • Iva sugli aumenti 53 millesimi di euro per litro
  • a questo si aggiungano le accise regionali che, Iva inclusa, valgono da 31 a 92 millesimi di euro per litro
E comunque, tutti gli aumenti che seguiranno o continuano a seguire saranno imputabili a una variazione del prezzo industriale, dato che, per ora, non sono previste variazioni delle accise statali (esclusa quella prevista per finanziare la Protezione Civile), oppure all'introduzione dell'accisa regionale da parte di altre regioni, ma questo influirebbe solo sul prezzo locale.
Dopo tutta questa girandola di cifre, voglio segnalare, in conclusione, come ciliegina sulla torta, quello che il Governo dice sui carburanti in genere per bocca (o per penna) del Ministro per i Rapporti con il Parlamento in  Governo Monti: attività dei primi 100 giorni (p. 3)
Sono state rimodulate le aliquote di accisa sui carburanti. La misura ha ripristinato in parte il peso del carico fiscale rispetto al prezzo di vendita dei carburanti stessi, notevolmente ridottosi negli anni a causa della dinamica del prezzo internazionale del petrolio. La prospettiva  è quella di  promuovere, anche  attraverso la leva fiscale,  i prodotti energetici che registrano un minore impatto sull’ambiente.  
Non c'è dunque speranza che il prezzo dei carburanti scenda o che Governo o Authority vigilino su aumenti non giustificati del prezzo industriale?





imagesource investireoggi.it
imagecredit svilkuppoeconomico.gov.it (2)

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