lunedì 14 maggio 2012

Yahoo: si dimette l'ad Thompson a causa di una falsa laurea

A volte mi domando, considerando queste due ultime dimissioni in sequenza, cosa sarebbe accaduto se si fosse trattato di  italiani. Domanda retorica: avrebbero negato e non si sarebbero dimessi.
E' già toccato al Ministro dell'Ambiente tedesco dopo le amministrative nella Nord Reno Westfalia, che rimette il mandato a causa della probabile batosta della Cdu, e accade all'amministratore delegato di Yahoo Scott Thompson , beccato ad accreditarsi anche una laurea in Informatica allo StoneHill College (dove aveva già preso una regolare laurea in Contabilità), corso di studi però eliminato 4 anni prima del presunto conseguimento [fonte Repubblica]. E questo nonostante, come riporta Quotidiano.net, il diretto interessato si sia professato vittima di un errore involontario nella stesura della sua biografia e non autore di un falso auto-accreditamento [non ho però trovato la press release di Yahoo]. 


Sta di fatto che, in un aggiornamento recente, il consiglio di amministrazione della compagnia ha ottenuto le dimissioni, nonostante le pretese di innocenza di Thomson, perchè avrebbe scoperto evidenze che contraddicevano le sue affermazioni. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal la questione non è di poco conto: infatti, dall'individuazione delle responsabilità dipenderà il pagamento della liquidazione milionaria di Thomson, probabilmente difficile da ottenere in caso di false dichiarazioni [vedi WSJ,  Thompson Out as CEO at Yahoo].
Come non farsi venire alla mente la storia della presunta laurea albanese di Renzo Bossi?
E con quanta facilità questi personaggi pubblici (stranieri)  tengono in considerazione l'opinione pubblica la quale, evidentemente, di fronte a comportamenti reprensibili perde la propria partigianeria e parte con le critiche. Anche se in questo caso sono all'opera interessi economici e strategie manageriali, si nota una maggiore propensione degli stranieri a lasciare le poltrone, in questo sospinti da un insieme di fattori non ultimo la cosiddetta opinione pubblica.
Vuoi vedere che, in definitiva, il perdurare di politici, personaggi e comportamenti reprensibili in Italia, è anche dovuto al fatto che l'opinione pubblica nostrana è moscia e partigiana ad oltranza e non riesce a perdere questa partigianeria neanche di fronte all'evidenza?

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