venerdì 20 luglio 2012

A proposito del referendum anticasta (taglio indennità parlamentari): bufala o non bufala?

Il referendum abrogativo proposto dall'Unione Popolare (abrogazione art. 2 legge 1261 del 1965, che regola le indennità che spettano ai parlamentari, praticamente diaria e spese di soggiorno, circa 3.500 euro al mese) è una bufala, come sostiene  Vittorio Bertola (consigliere Movimento 5 Stelle di Torino) sul blog di Beppe Grillo?
Il riferimento è la legge 25 maggio 1970 n. 352 che contiene le norme sui referendum. All'articolo titolo 2 articoli 31 e 32 la legge stabilisce che il referendum non può essere indetto l'anno prima dello scioglimento di una delle Camere nè 6 mesi dopo la convocazione dei comizi elettorali
31. - Non può essere depositata richiesta di referendum nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime.


32. - Salvo il disposto dell'articolo precedente, le richieste di referendum devono essere depositate in ciascun anno dal 1° gennaio al 30 settembre.


in più, come si nota, il tempo utile per la presentazione di una richiesta di referendum è tra il 1° dell'anno e il 30 settembre. In sostanza, afferma Bertola, la raccolta di firme che termina il 30 luglio è inutile. Egli cita anche un caso un caso torinese in cui la raccolta firme per petizioni varie si trasforma in qualcos'altro:
Ma qui a Torino abbiamo anche un’altra esperienza: ricorderete quel Renzo Rabellino che riesce a far eleggere consiglieri qua e là con coalizioni di liste improbabili, come Grilli Parlanti, Lega Padana e Forza Toro. È ormai appurato che molte persone che avevano firmato per presentare petizioni contro il canone Rai o contro le strisce blu - persino personaggi famosi come Luciana Littizzetto - avevano ritrovato la propria firma magicamente apposta sotto le liste elettorali di Rabellino.[Beppe Grillo cit.]
Agg. 24 luglio: inoltre, a noma dell'articolo 28,  le firme devono essere consegnate entro tre mesi dalla data del timbro apposto sui fogli che le raccolgono
28. - Salvo il disposto dell'articolo 31, il deposito presso la cancelleria della Corte di cassazione di tutti i fogli contenenti le firme e dei certificati elettorali dei sottoscrittori deve essere effettuato entro tre mesi dalla data del timbro apposto sui fogli medesimi a norma dell'articolo 7, ultimo comma. Tale deposito deve essere effettuato da almeno tre dei promotori, i quali dichiarano al cancelliere il numero delle firme che appoggiano la richiesta.
Salvo il disposto dall'articolo 31 che è quello visto sopra, dell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere. In pratica a tre mesi dal timbro che le segretarie comunali o gli uffici giudiziari appongono sui fogli della raccolta, prima che questa cominci.
Qui è disponibile la legge per intero L. 25 maggio 1970, n. 352.

Ora, indipendentemente dall'utilizzo delle firme, che in assenza di prove contrarie presumiamo utilizzato per i fini dichiarati, c'è la questione dell'inutilizzabilità delle firme raccolte finora, la necessità di presentare la richiesta il 1° gennaio 2013 e la possibilità di partire con la raccolta firme da ottobre 2013. Sul Fatto Quotidiano  riportano le dichiarazioni di Maria di Prato, una delle promotrici del referendum di Unione Popolare:
 “La legge del ‘70 è lacunosa [...] faremo ricorso e anche questa raccolta sarà valida. In ogni caso, se necessario, a ottobre ricominceremo da capo. Noi non siamo professionisti e la nostra intenzione era quella di sollevare un serio dibattito” [il Fatto cit.]
E a chi paventa il rischio di aver perso solo tempo  risponde:
“Il quesito è stato depositato il 19 aprile, ammesso e pubblicato in Gazzetta. Esiste solo un problema relativo a quando potremo depositare le firme che sono tantissime”[il Fatto cit.]
Speriamo dunque che sia solo un problema di date di presentazione e che le firme raccolte siano valide. La necessità di un referendum del genere c'è, fosse anche solo per stimolare il Parlamento a legiferare in tal senso. E comunque il referendum non sembra pretestuoso, anche se c'è qualche confusione sui termini di presentazione.
Infine, c'è anche chi ventila qualche interesse sotterraneo in chi indice i referendum, in forza della legge che consente il rimborso spese oltre che per le elezioni anche per i referendum, purchè siano dichiarati ammissibili  e raggiungano il quorum, come recita l'art. 1 comma 4 della legge 3 giugno 1999 n. 157:
4. In caso di richiesta di uno o piu' referendum, effettuata ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dichiarata ammissibile dalla Corte costituzionale, e' attribuito ai comitati promotori un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di lire mille per ogni firma valida fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validita' della richiesta e fino ad un limite massimo pari complessivamente a lire 5 miliardi annue, a condizione che la consultazione referendaria abbia raggiunto il quorum di validita' di partecipazione al voto. Analogo rimborso e' previsto, sempre nel limite di lire 5 miliardi di cui al presente comma, per le richieste di referendum effettuate ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione.
 In quel caso però occorrerebbe sospettare di tutti i referendum oppure, semplicemente, bisognerebbe adattare il rimborso spese ai reali costi  sostenuti. 

6 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Sono stato oggi in Comune a Milano in via Larga per firmare, ma guarda caso i moduli sono finiti da giorni e nessuno li consegna, quindi impossibile poter firmare il referendum in qualsiasi comune di Milano.....complimenti, la solita presa per i fondelli di questo stato miserabile!!

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  3. (ho eliminato un commento doppio)
    eppure sul sito dell'Unione popolare spiegano che si possono usare fotocopie o stampe del foglio di raccolta

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  4. Io non ho ANCORA CAPITO SE LE FIRME SARANNO VALIDE AI FINI DELL'ABROGAZ. DIARIE DELLA CASTA!!!

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  5. Io sono stata a firmare, e l'hanno chiuso anche qualche giorno in anticipo. Ma ora, che fine ha fatto quel referendum?

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