giovedì 5 luglio 2012

Tav o no-Tav, questo è il problema

Ormai la questione della Tav è diventata una faccenda che va al di là del dato oggettivo, è diventata un fenomeno ideologico, si è a favore o contro non dopo aver soppesato rischi e benefici (anche perchè forse è impossibile) ma solo per convinzione politica, per appartenenza ideologica, per simpatia  o antipatia personale.
Dico così perchè ad ogni nuova fonte, ogni nuovo lavoro che esce pro o contro la linea Tav la mia confusione aumenta. Hai voglia a dire che bisogna giudicare con la propria testa, ma come fai a sapere dov'è la verità? Dovresti, come minimo, sobbarcarti una decina d'anni in Val di Susa, proprio lì dove vogliono fare la galleria, prenderti due o tre lauree, studiare notte e giorno il problema e poi, forse, potresti sperare di comprendere qualcosa.
Dice, l'hanno già fatto. Vero, ma il bello è che questo curriculum appartiene sia ai sostenitori che ai detrattori.
Che pensare, allora? 


Da ultimo, tra i fautori del no-Tav, esce anche questo libro Non solo un treno, di un sociologo, Marco Revelli, e un magistrato, Livio Pepino. Revelli afferma che dietro queste grandi opere vi sono sempre dei poteri forti, che lui definisce gli stessi di sempre, i soliti gruppi imprenditoriali e le solite banche. Ma, vi sono perchè sono gli unici a poter eseguire queste opere o perchè queste opere le promuovono per poterle poi realizzare?
Pepino punta il dito sull'aspetto della delega poliziesca effettuata dalla politica, che avrebbe affidato a poliziotti in tenuta antisommossa il compito di parlare con la popolazione.
Ma, obiettivamente, mi chiedo: tra discariche, terze corsie, linee ad alta velocità, ponti sullo stretto, ed altre opere di cementificazione, quali è giusto fare e quali no? E poi, tra le cosiddette grandi opere, che forzatamente coinvolgono grandi gruppi, ve ne è nessuna che non presta il fianco al  retro-pensiero? E infine, in un momento come questo dove servono investimenti pubblici per far riprendere la crescita è giusto cercare il pelo nell'uovo?

(In realtà forse non ci sono solo grandi opere per fare riprendere la crescita: si pensi a tutti i territori da mettere in sicurezza dal punto di vista sismico, idrogeologico e così via, anche se queste potrebbero essere opere per piccole imprese capillari e non per quei grandi gruppi imprenditoriali).



imagecredit notav.info

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