mercoledì 29 agosto 2012

La Corte Europea dei Diritti Umani "boccia" la legge sulla procreazione assistita. La sentenza

E', a suo modo, deflagrante la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani che, seppure non definitiva, impone una seria riflessione sulla legislazione in tema di interruzione di gravidanza e procreazione assistita. Il tema dell'interruzione volontaria di gravidanza appassiona da sempre e, in tutta sincerità, è difficile accettare in pieno le tesi di una parte senza trovare della ragionevolezza anche in quelle opposte.
Sta di fatto che, come ribadito dalla Corte, solo tre paesi su 47 del Consiglio d'Europa, cioè Italia, Austria e Svizzera, non consentono lo screening per la diagnosi preimpianto nel caso di fecondazione assistita. La vicenda, nello specifico, riguardava una coppia italiana che dopo una prima gravidanza con nascituro affetto da  fibrosi cistica si sono scoperti entrambi portatori sani della malattia. Dopo una seconda gravidanza interrotta perchè il feto era ugualmente affetto dalla malattia, non volendo ricorrere ogni volta all'aborto terapeutico, richiedevano una diagnosi preimpianto dell'embrione fecondato. Questa metodica è però espressamente vietata dalla legge 19 febbraio 2004 n. 40, da qui il ricorso alla Corte Europea.
La quale Corte rilevava l'incoerenza della legge relativamente alla prevista possibilità di interruzione di gravidanza in caso di patologia genetica ma all'impossibilità dello screening preimpianto, rilevando una violazione dell'articolo 8 della Convenzione Europea sui Diritti Umani (diritto al rispetto della vita privata e familiare) e riconoscendo che l'Italia dovrà pagare ai due ricorrenti la somma di euro 15.000 per danni morali e di euro 2.500 di spese legali.

Qui è disponibile la press release in lingua inglese, Ban preventing couple of healthy carriers of genetic disease from screening embryos for in vitro fertilisation violated their right to respect for their private and family life (cliccare sull'icona del pdf in alto a destra), e qui è disponibile la sentenza, in lingua francese AFFAIRE COSTA ET PAVAN c. ITALIE.

Sentenza eugenetica, la bolla il giornale dei vescovi Legge 40, sentenza eugenetica. Il governo verso il ricorso. Titolo quanto mai peregrino quanto eccessive le preoccupazioni di tal fatta del mondo cattolico riguardo la possibile introduzione, nello screening preimpianto, di una manciata di patologie genetiche. Chiamarla eugenetica è francamente ridicolo.I fantasmi evocati per terrorizzare sembrano quelli di un lontano passato di caccia  alle streghe. Con molta maggiore tranquillità dovrebbe invece essere affrontato questo tema, così rilevante per la vita delle persone, senza preclusioni ideologiche o religiose.



imagecredit duofertility.com

Nessun commento:

Posta un commento

Come si dice, i commenti sono benvenuti, possibilmente senza sproloqui e senza insultare nessuno e senza fare marketing. Puoi mettere un link, non a siti di spam o phishing, o pubblicitari, o cose simili, ma non deve essere un collegamento attivo, altrimenti il commento verrà rimosso. Grazie.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...