venerdì 17 agosto 2012

Sudafrica: la polizia spara sui dimostranti. 18 morti

Era un pezzo che non si vedevano scene del genere, almeno in un paese sulla via della democratizzazione e della riconciliazione come il Sudafrica, che non molto tempo fa ha ospitato i mondiali di calcio. La polizia spara (o è costretta a sparare?) sui dimostranti, uccidendone almeno 18. Sul New York Times pubblicano anche un video in cui si vedono i poliziotti sparare sulla folla che avanza dicono, armata di machete.


[contiene scene di violenza che potrebbero turbare]


Un giornale sudafricano, il Mail & Guardian,  afferma che la polizia prima avrebbe sparato lacrimogeni e con un cannone ad acqua per disperdere la folla e che poi gli scioperanti avrebbero risposto con pallottole vere. Nel giro di una settimana erano già morte dieci persone, di cui due poliziotti, in questa guerra tra fazioni di minatori, così viene definita.
Anche la CNN riporta più o meno la stessa dinamica:

Taurai Maduna was one of several journalists at the Lonmin mine in Marikana who was told the weeklong strike was going to end Thursday.
"We waited and waited," he told CNN. "Police started moving into the crowd."
He said the police brought in barbed wire to fence in the miners, who were believed to be armed with guns, machetes and sticks, CNN affiliate E-TV reported.
Police fired tear gas and then used a water cannon to disperse the strikers congregating atop a hill. The mine workers retaliated by firing at police, and a storm of gunfire lasted about three minutes, E-TV said.
Per chi si chiedesse qual è la causa di questi scioperi non è difficile da ipotizzare, anche se è doloroso ammettere che se ti porti le armi (sempre che sia vero) mentre scioperi, ebbene, sai già cosa ne può venire fuori.
Production at the world's third-largest platinum producer came to a halt as workers, mostly rock drillers, embarked on a wildcat wage strike last Friday over a wage dispute. The miners who earn between $300 and $500 a month are demanding up to $1,500 a month in salary.
The violence was believed sparked by a rivalry between unions that wield a lot of power and influence in South Africa.
Il problema sono sempre i soldi. I minatori, che guadagnano dai 300 ai 500 dollari, chiedono uno stipendio da 1.500 dollari. Per queste rivendicazioni hanno iniziato gli scioperi, definiti selvaggi. Ma il problema della violenza si ritiene sia dovuto alla rivalità tra i sindacati, potentissimi in Sudafrica. Chiamati in causa, i due sindacati impegnati nel superarsi a vicenda nei negoziati sui salari, negano di aver istigato alla violenza
Intanto  Roger Phillimore, amministratore delegato della Lonmin, l'azienda mineraria produttrice di platino, terza società al mondo, ha lanciato un ultimatum: ritornare al lavoro entro venerdì, altrimenti ci sarà il licenziamento. Ma questo è stato prima del bagno di sangue.
In questi momenti è difficile decidere da che parte stare. I dimostranti hanno ragione a pretendere un aumento di salario, ma certo non possono farlo armi in pugno. Le aziende sono probabilmente colpevoli, come tutte le aziende, di lottare per concedere il salario più basso ai lavoratori, ma certamente quando lo sciopero lascia spazio alla violenza anche loro diventano vittime. E la polizia che spara? Certo se ti sparano addosso devi rispondere al fuoco, ma gli scioperanti avevano solo machete e asce dimostrativi o anche armi da fuoco? Ma poi, perchè  fare uno sciopero violento, se era veramente violento?




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