lunedì 24 settembre 2012

I pesticidi nella frutta e nella verdura: una classifica

Pesticida è un termine generico che si riferisce a tutte quelle sostanze chimiche usate in agricoltura sia per combattere parassiti, malattie ed erbe infestanti che per regolare la crescita.
Si dividono, genericamente, in tre categorie [vedi Pesticidi, Uninsubria]



Si ritiene che annualmente una discreta parte dei prodotti agricoli vada persa o sprecata,  circa un terzo di tutto il cibo prodotto, che comprende anche animali da allevamento e loro prodotti  (Fao). Chiaramente questa perdita di cibo si deve a tutte le cause, non solo a parassiti e malattie delle piante.


Però, secondo alcuni studi, questo genere di perdite si può estendere anche a quelle dovute solamente a parassiti, malattie e infestanti [Oerke 2006], e non alle altre cause, che possono raggiungere, in alcune coltivazioni come le patate,  il 40% delle perdite, se si sommano tutte le cause (infestanti, parassiti animali -roditori, insetti, uccelli- funghi e batteri, virus).

E tutto questo nell'epoca dei pesticidi. D'altra parte, l'uso dei pesticidi, usati per ridurre le perdite dovute  a parassiti e malattie, deve essere regolato molto attentamente, per il potenziale rischio per la salute umana. Nel giugno di quest'anno la Environmental Working Group ha pubblicato una classifica della frutta e della verdura che contengono più pesticidi, che Live Science ha tradotto nell'infografica che condivido qui sotto. Al primo posto, quanto a presenza di residui di pesticidi,  le mele, seguite da sedano e peperone, mentre  cipolla, mais e ananas sono quelli dove si trovano più raramente.


Source:LiveScience
  • 98 percent of conventional apples have detectable levels of pesticides.
  • Domestic blueberries tested positive for 42 different pesticide residues.
  • 78 different pesticides were found on lettuce samples.
  • Every single nectarine USDA tested had measurable pesticide residues.
  • As a category, grapes have more types of pesticides than any other fruit, with 64 different chemicals.
  • 13 different pesticides were measured on a single sample each of celery and strawberries.
  • Green beans and leafy greens (kale and collard greens) were commonly contaminated with highly toxic organophosphate insecticides. These insecticides are known to affect the nervous system.
  • The produce least likely to test positive for pesticides were asparagus, avocado, cabbage, grapefruit, watermelon, eggplants, pineapples, mushrooms, onions, frozen peas and sweet potatoes.

Un altro sito, What's on my food, che include un'app per iPhone, elenca tutti i pesticidi usati per ogni prodotto vegetale e, basandosi su dati dell'EPA e su Pesticide info, fornisce anche una tabella tossicologica delle varie sostanze usate, una comparazione tra coltivazione convenzionale e biologica, e una tra prodotti importati e casalinghi.
Nello stesso mese in cui usciva la classifica dell'EWG anche Focus riprendeva un allarme lanciato da PAN Europe (Pesticide Action Network), in cui si segnala il rischio della presenza ubiquitaria di pesticidi e altre sostanze chimiche usate in campo alimentare
È quanto emerge da una denuncia di PAN Europe (Pesticide Action network), un network di organizzazioni non governative che promuove alternative sostenibili e naturali all'uso dei pesticidi. 
Questo cocktail chimico che riveste frutta e verdura è correlato a riduzione della fertilità, aumento di alcuni tipi di tumore, pubertà precoce, diabete e obesità: gli interferenti sono presenti, in varia misura, anche in farmaci, cosmetici, contenitori di plastica e rivestimenti per lattine, mangimi per animali.
Esiste anche una classifica preparata dalla EFSA (European Food Safety Authority), in parte sovrapponibile a quella fornita dall'EWG, anche se molto più tecnica. Anche questa, come osservano su Focus, individua  gli ortaggi con la maggior presenza di residui
Gli alimenti su cui sono state trovate maggiori tracce di residui di pesticidi interferenti (fino a 30 quelli individuati) sono lattuga, pomodori, cetrioli, mele, pesche, peperoni e fragole. Meno contaminati risultano banane, carote, piselli e in generale gli ortaggi protetti da una buccia più spessa.

In definitiva, si può notare che in questo caso si scontrano due diverse esigenze: da una parte i produttori che cercano di limitare le perdite, che comunque esistono, usando in modo massiccio i pesticidi e dall'altra i consumatori, che rischiano di trovarsi nel piatto alimenti che ancora contengono residui di quei pesticidi.
D'altra parte, si può anche osservare che la buona resa delle coltivazioni torna utile anche ai consumatori, sia per far abbassare i prezzi sia per, più prosaicamente, avere una buona disponibilità di cibo.
Qual è l'alternativa? Lotta biologica ai parassiti? Coltivazione biologica? Miglioramento dei pesticidi? Non è semplice rispondere. Una via potrebbe essere quella di rivolgersi a qualche agricoltore della zona che non faccia un uso intensivo di pesticidi, oppure quella di coltivarsi le verdure da sè, o affittando un orto o nei vasi sul balcone. Ma non è certamente la soluzione definitiva.


Bibliografia e siti:

E.­C. Oerke, Crop losses to pests, The Journal of Agricultural Science / Volume 144 / Issue 01 / February 2006, pp 31 ­ 43
http://dipbsf.uninsubria.it/qsar/education/Mat%20Didattico/MaterialeCorsi/Corso%20Ch.Ambiente/AmbientexF58/PESTICIDI1.pdf
http://www.livescience.com/21450-fruits-and-vegetables-pesticides.html
http://www.focus.it/ambiente/ecologia/pesticidi-nell-insalata-no-grazie_C12.aspx
http://www.whatsonmyfood.org/iphoneapp.jsp
http://www.fao.org/docrep/014/mb060e/mb060e00.pdf


imagecredit 
dipbsf.uninsubria.it
fao.org
journals.cambridge.org
livescience.com

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