sabato 22 settembre 2012

Sicurezza nelle scuole: il Rapporto di Cittadinanza Attiva

Nei giorni scorsi è stato presentato a Roma il  X Rapporto su sicurezza qualità e comfort degli edifici scolastici  e la IV Indagine su conoscenza e percezione del rischio sismico. Autore l'associazione Cittadinanza attiva, il cui rapporto cade proprio in un frangente in cui ancora intenso è il ricordo dei danni del recente terremoto.
I risultati delle indagini compiute non sono particolarmente soddisfacenti. Di tutte le scuole osservate, solo il 25% è in perfetta regola con tutte le certificazioni di sicurezza, il che non sembra propriamente un elevato standard qualitativo. Ma non è finita qui. Nel comunicato stampa e nel Rapporto (disponibile dietro registrazione gratuita) si trovano altre perle:


  • nel 10% degli edifici visionati erano presenti lesioni strutturali
  • nel 20% c'erano distacchi di intonaco
  • nel 25% si sono trovate infiltrazioni d'acqua e muffe
Ma anche dal punto di vista della informatizzazione dello studio o di altri strumenti di insegnamento il ritardo è enorme:
  • nel 33% delle scuole manca l'aula computer
  • e quasi nel 50% non c'è nemmeno il laboratorio
  • il 46% non ha la palestra all'interno dell'edificio scolastico
  • e nel 33% dei casi il cortile interno funzionava da parcheggio
Entrando nello specifico, tra le certificazioni di sicurezza che mancano vi è
il certificato di agibilità statica, quello di agibilità igienico-sanitaria e quello di prevenzione incendi
 mentre il 59% di tutti gli edifici è costruito in zone a rischio sismico e

  • il 23% ha l'ingresso che dà direttamente sulla strada
  • nel 2% dei casi vi è presenza di amianto
  • nel 31% degli edifici si verificano episodi di vandalismo
  • l'11% presenta barriere architettoniche
  • il 49% delle scuole è senza tapparelle o persiane
  • e il 57% ha addirittura le finestre rotte
Anche dal punto di vista dell'affollamento delle aule non c'è da stare allegri. Il problema non risiede unicamente nella difficoltà di gestione e di insegnamento di un numero elevato di studenti ma nel fatto che avere più di 25 studenti per aula (nel 25% dei casi) contravviene alle norme antincendio. Oltre a questo, si nota l'assenza di porte antipanico nel 78% dei casi, delle scale di sicurezza, assenti nel 21% degli edifici, insieme ad altre criticità che rendono problematica la gestione di un'emergenza.
Non meglio, come osservato sopra, i dati sull'adeguamento delle strutture per gli studenti disabili. Sono le famose barriere architettoniche che vedono l'assenza di ascensore nel 54% delle scuole e, dove è presente, nel 14% dei casi non funziona, fino al 34% degli edifici dove non ci sono bagni per disabili, e così via.
Meglio dal punto di vista della prevenzione: per esempio, le prove di evacuazione sono state effettuate almeno due volte nel 93% dei casi, e di un piano di evacuazione sono dotati il 98% degli edifici scolastici.

Infine la classifica di Cittadinanza attiva: la migliore e la peggiore scuola. Il monitoraggio ha riguardato 111 edifici campione in 10 regioni italiane. Al primo posto quanto a sicurezza si è classificato l'Itas Ricci di Macerata e all'ultimo posto l'Ipia Marconi di Canicattì. La classifica non ha senso per stabilire chi è più bravo  ma è importante per capire se un edificio è a posto dal punto di vista della sicurezza di chi ospita e se, in caso di emergenza, si comporterà  come una trappola o avrà comportamenti prevedibili.
Per finire il discorso sulle classifiche risulta che, fra tutte le scuole visionate
10 ottengono un punteggio buono, 38 discreto, 40 sufficiente, 21 insufficiente, 2 pessimo.
 Non è tollerabile alcun margine di incertezza nella sicurezza delle scuole, figuriamoci un 23% di palese insufficienza. Anche se il rapporto probabilmente non costituisce uno standard sulla verifica della sicurezza nel campo dell'edilizia scolastica il buon senso derivante dall'osservazione e la competenza di chi controlla rendono quasi tutti capaci di rilevare delle criticità e, a maggior ragione, chi ha delle esperienze nel settore delle costruzioni o della sicurezza. Non è difficile credere a una carenza in questo senso delle nostre scuole, perciò sarebbe un bene prenderne atto nonchè stabilire magari un osservatorio permanente, che riferisca agli uffici scolastici regionali o al ministero, composto da studenti e insegnanti, che meglio di altri vivono la realtà dei loro edifici. Tra le proposte finali che l'associazione riprende, una mi sembra particolarmente valida, quella della senatrice Bastico che propone di destinare (tutto o in parte, per un periodo determinato) l'8 per mille alla ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici anche se, occorre osservare, molte volte pur essendoci i finanziamenti mancano o non sono adeguati i lavori.



imagecredit italia.panorama.it


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