giovedì 20 dicembre 2012

Arriva la Tares, la tassa sui rifiuti e servizi, e ci costerà 80 euro l'anno in più


C'è una frase interessante in questa intervista che il presidente dell’Associazione dei Comuni Graziano Delrio ha rilasciato al Messaggero e che si può leggere sul sito dell'Anci. A un certo punto, infatti, si dice:

La Tares è rinviata ad aprile. Lo avete chiesto voi? 
«Noi avevamo chiesto un rinvio di un anno perché la tassazione ha raggiunto un livello insostenibile tanto che il pericolo di infedeltà fiscale è ormai elevato. Il rinvio ad aprile non cambia granché le cose».

Ma questa non è ancora la parte più interessante, che è quella che segue:
Se non la Tares si sarebbe comunque dovuta pagare la Tarsu. Cosa cambia dunque?
chiede il giornalista, e Delrio risponde:
«La Tares comporta un incremento di gettito di 1 miliardo per effetto dell'addizionale che va allo Stato. Si sta seguendo, con questa imposta, lo stesso percorso che si è seguito con l'Imu: lo Stato prende i soldi dai Comuni ma siamo poi noi a doverlo spiegare alla gente».
Ma non si ferma qui, l'Anci, e continua:
Senza dimenticare la Tares che dovrebbe debuttare il prossimo gennaio: “Il suo avvio determinerà un ulteriore incremento di tassazione a carico di famiglie e di imprese, va trovato un meccanismo per tenerla fuori dagli obblighi di inizio anno”, conclude il presidente di Anci Emilia -Romagna. 

La Tares fa parte del decreto semplificazioni [qui il testo coordinato del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, e qui  quello della sua conversione in legge 26 aprile 2012, n. 44] ed è il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che sostituisce Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti soldi urbani) e Tia  (tariffa di igiene ambientale). Si applica non solo ai proprietari di immobili, come l'IMU,  ma anche a coloro che, come per la vecchia Tarsu,  "occupano o detengono locali o aree scoperte". La nuova imposta scatterà da aprile 2013, dopo le elezioni, e sarà suddivisa in quattro rate, pagabili anche in una sola volta. E' quanto concede benevolmente il Governo, perchè non si abbia a godere troppo a lungo dopo le politiche. 
Il capillare lavoro di verifica dell'Agenzia del Territorio, attivata dai comuni per censire il loro patrimonio immobiliare, per attribuire una superficie convenzionale a quegli immobili senza planimetria o per la revisione degli estimi catastali, allo scopo di  assoggettarli alla Tares,  [si veda questa audizione del direttore dell'Agenzia del Territorio] è risultato in una  riclassificazione che ha portato  un aumento della rendita catastale stimabile in centinaia di milioni.

Secondo uno studio UIL intitolato DALLA TARSU ALLA TARES: DI MALE IN PEGGIO, la nuova tariffa costerà, mediamente, 80 euro in più a famiglia ogni anno, portando quanto si è pagato in media nel 2011, cioè 225 euro, a 305 euro nel 2013. L'incremento totale per le casse pubbliche sarà di circa 1,9 miliardi, che  sommati ai 7,6 attualmente incassati porteranno il nuovo introito a 9,5 miliardi annui.
Nello studio vengono inoltre segnalate le modifiche all'attuale Tarsu intervenute tra ill 2011 e il 2012 e quanto i comuni abbiano aumentato, lasciato inalterato o diminuito (solo 3 casi) la vecchia tassa sui rifiuti. Per esempio, alcune città hanno aumentato notevolmente le tariffe sui rifiuti: Matera + 39,5%, Bari 30%, Milano 20,6%.












1 commento:

  1. ho letto che ci viene addebitato un consumo presunto di 7 kg di spazzatura giornaliera
    pro capite.
    Per curiosità ho fatto pesandolo un calcolo settimanale. siamo in 2 io e mia moglie
    e il peso è di 14 kg x52 settimane =728 kg
    importo Tarsu euro 142,00 annui considerando che buona parte come carta e plastica ecc viene riciclata.
    Verrebbe dà dire come al solito quelli che inquinano di più scaricano sempre su i più deboli per equità? VITTORIO

    RispondiElimina

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