sabato 1 dicembre 2012

Il decreto Ilva: il testo e la conferenza stampa del Consiglio dei Ministri

Dal Consiglio dei Ministri di ieri esce, come previsto, il decreto riguardante l'Ilva, con i punti emersi il giorno prima dall'incontro del Governo con parti sociali e vertici aziendali. La sostanza è che, pur in accordo con i provvedimenti della magistratura, Ilva può continuare a produrre con l'obbligo di iniziare immediatamente il processo di bonifica e messa in sicurezza ambientale secondo i dettami dell'Aia rilasciata dal Ministero dell'Ambiente diventata legge dello Stato. Questo porrà il tribunale del riesame, che dovrà decidere sull'ultimo provvedimento del Gip, nella condizione di tenere conto di questo fatto nella sua decisione. E' prevista pure l'istituzione delle figura di un garante che controlli il buon andamento di tutte le prescrizioni, oltre la normale vigilanza degli istituti preposti, e riferisca al Governo il quale, con il Ministro dell'Ambiente si impegna, ogni sei mesi, a riferire in Parlamento.

Il testo del decreto Ilva è disponibile qui [fonte Corriere].


La responsabilità sia della conduzione che del processo di bonifica ricadono in capo all'azienda. In caso di inadempimento sono previste sanzioni meglio specificate nel decreto, comprese sanzioni aggiuntive fino al 10% del fatturato.
Il Ministro Clini rimarca quello anticipato a Servizio Pubblico: nel caso di gravi inadempienze da parte dell'azienda, lo Stato potrebbe addirittura sostituirsi nella conduzione in forza degli articoli 41 e 43 della Costituzione.
Ve li ricordo
Art. 41.
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Art. 43.
A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
Come si poteva immaginare, l'Ilva viene messa nelle condizioni di poter lavorare a patto che inizi e tenga fede   alle prescrizioni presenti nell'Aia, sotto le penalità dette che possono arrivare fino all'espropriazione. E' la soluzione più logica da adottare, fatti salvi gli inflessibili controlli degli organi di vigilanza.
Secondo indiscrezioni della stampa [vedi Repubblica] la Procura di Taranto starebbe valutando il profilo di costituzionalità del decreto Ilva e meditando se ricorrere alla Corte Costituzionale anche se Monti, in conferenza stampa, a specifica domanda ribadisce che il decreto è stato scritto avendo la Costituzione come punto di riferimento e fidando nell'autorevole controllo della Presidenza della Repubblica.
Di seguito, per chi voglia leggere e vedere, il comunicato del Governo e la conferenza stampa.


image credit  http://governo.it

2 commenti:

  1. Mi sembra un gran regalo alla proprietà RIVA visto che la perdita della proprietà è proprio ciò che volevano, ora che hanno spermuto l'ILVA e dovrebbero fare grossi investimanti, in primis il rfifacimento delle cockerie che furono il gran regalo dello stato un anno prima della privatizzazione e la cui vita tecnica scade fra pochi mesi.

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    1. Il regalo l'hanno fatto prima. Che avrebbero dovuto fare, adesso? La giustizia li ha condannati e il Governo li obbliga a mettere in sicurezza l'azienda, sotto pena dell'esproprio. I quindici-venti anni di politica precedente, fatto salvo qualche provvedimento della regione Puglia, sono accusabili di inerzia. L'attuale governo, cercando di tutelare il lavoro di decine di migliaia di lavoratori, penso abbia agito correttamente.

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