lunedì 24 dicembre 2012

L'Agenda Monti: il programma del professore

L'ha chiamata Agenda Monti, a quanto dice, solo perchè ormai così è diventata nell'uso comune, perciò tanto vale adeguarcisi. E', nella sostanza, il programma di Monti, che però l'ex premier non butta nell'arena politica ma tiene lì in bacheca, perchè chi lo condivide può  avere una chance.
Che chance? Come ha spiegato in conferenza stampa, non assocerà il suo nome a una lista e non si candiderà (con tutta probabilità) ma, chi condividesse la sua agenda, potrà sempre chiamarlo, un po' come ha fatto a suo tempo Napolitano.
Non si getta nella mischia, Monti, ma rimane a disposizione. Questa posizione è da molti criticata ma, tutto sommato, con questa strategia Monti salva capra e cavoli: accontenta Napolitano che mal avrebbe digerito un'entrata in politica come rappresentante di uno schieramento e accontenta anche le sue ambizioni rendendosi disponibile, come lo era stato a novembre 2011, ad assumersi una responsabilità di governo.
Come noto, nell'agenda, c'è il contributo di Pietro Ichino, fresco fuoriuscito dal Partito Democratico, per la parte riguardante il mercato del lavoro.
Nel sito, dedicato all'Agenda Monti, è presente una breve introduzione e l'agenda stessa, intitolata: “Cambiare l’Italia, riformare l’Europa, agenda per un impegno comune”.




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