venerdì 28 dicembre 2012

Le 10 regole sull'uso dei cellulari e lo spot che sarebbe dovuto andare in onda

Sabrina Giannini di Report Time sul Corriere ha assemblato una serie di regole raccolte dal sito A.P.P.L.E elettrosmog (associazione per la prevenzione e la lotta all'elettrosmog) sul corretto utilizzo del telefono cellulare che il Ministero della Salute avrebbe dovuto mandare in onda
Perchè dice avrebbe dovuto mandare in onda? Perchè nel maggio 2011 l'OMS, cioè l'Organizzazione mondiale della Sanità stabiliva che
Il 31 maggio dell’anno scorso l’Agenzia della ricerca sul cancro con sede a Lione (Iarc), che fa capo all’Oms, inserisce nella categoria 2B le radiazioni non ionizzanti emesse dal telefono cellulare. È la categoria del “possibile cancerogeno”.
Ecco il documento dell'OMS tratto dal sito della  A.P.P.L.E elettrosmog: IARC CLASSIFIES RADIOFREQUENCY ELECTROMAGNETIC FIELDS AS   POSSIBLY CARCINOGENIC TO HUMANS.
 Lyon, France, May 31, 2011 ‐‐ The WHO/International Agency for Research on Cancer (IARC) has classified radiofrequency electromagnetic fields as possibly carcinogenic to humans (Group 2B),based on an increased risk for glioma, a malignant type of brain cancer, associated with wireless phone use.
Questo è il filmato preparato da Report.



Le regole sono degli elementari consigli per ridurre al minimo anche quel rischio eventuale prospettato dall'OMS, è il classico principio di precauzione che serve a ridurre quanto più possibile ogni pericolo senza essere insostenibile per le persone. Perchè non informarne i cittadini, anche senza fare terrorismo, come semplici ed elementari norme di comportamento?
Non appena avrò ricevuto l'autorizzazione condividerò anche il manifesto con le 10 regole, un'utile infografica sui comportamenti salutari da osservare con il telefono cellulare, che potete trovare a questo indirizzo: TELEFONA CON IL CERVELLO! 10 REGOLE PER L’USO CORRETTO DEL TELEFONINO

Le 10 regole. Tra le 10 regole da seguire c'è quella, per esempio, di non tenere, possibilmente, il telefono a contatto del corpo durante il giorno (è un invito che fanno gli stessi costruttori: tenere il dispositivo ad almeno 25 mm dal corpo), di usare l'auricolare o, quando si parla direttamente, di evitare lunghe telefonate e di alternare l'orecchio, di tenere il cellulare spento di notte e di non ricaricarlo vicino al letto, e di prestare particolare attenzione al suo utilizzo da parte di bambini e donne incinta.

Perchè Renato Balduzzi ora e Ferruccio Fazio prima non hanno ritenuto di diffondere un decalogo o uno spot sulle norme di utilizzo del cellulare, sulla base di questo documento dell'OMS e su quello della risoluzione del Parlamento Europeo (documento qui)? La risposta che dà Giannini è:

Il ministro della Salute dell’epoca, Ferruccio Fazio, dichiara: «Anche la bistecca alla brace è cancerogena, mica diamo indicazioni di non cuocerla più». 
Parallelismo improprio, purtroppo uscito dalla bocca di un medico e (peggio ancora) ministro che non ha voluto cogliere l’invito della stessa Agenzia dell’Oms a “prendere misure pratiche per ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici, per esempio l’utilizzo di auricolari o vivavoce oppure di sms”.
[...] Era l’11 novembre del 2011, il ministro Balduzzi, da poco subentrato a Fazio, pubblica un comunicato dal titolo: “Parere del Consiglio superiore di Sanità su possibili rischi da uso non appropriato dei telefoni cellulari. Ministero avvierà campagna di informazione per sensibilizzare ad utilizzo appropriato”. 
Invece non avvia proprio niente a protezione di quella fascia più debole ed esposta alle radiazioni perché, come ha dichiarato l’oncologo svedese Lennart Hardell: «Il cervello si sviluppa fino all’età di 20-25 anni, durante la crescita il cervello è probabilmente più sensibile alle onde».

Queste norme non invitano a non comprare i cellulari, possiedono una sufficiente conferma scientifica e rappresentano delle elementari regole di comportamento per cercare di ridurre al minimo ogni possibile rischio conseguente ad inquinamento elettromagnetico, quello che normalmente si definisce il principio di precauzione. In questo caso, poi, questo principio non avrebbe alcuna influenza sulle vendite, o leggerissima, ma ridurrebbe l'eventuale rischio. "Nel dubbio perchè non proteggere i più deboli", si chiede Sabrina Giannini, pure senza fare terrorismo, aggiungo io?






2 commenti:

  1. Purtroppo la maggior parte delle mie studentesse tiene il telefonino in tasca tutto il giorno. Se ci sono problemi di disciplina posso obbligarle a metterlo in una scatola, viceversa no. Non c'è modo di convincerle a separarsene o a spegnerlo volontariamente. Di notte lo tengono acceso, sul comodino o, peggio, sotto al cuscino. Provo a postare il video su FB...

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    Risposte
    1. questo è un bel problema Tania, convincere un giovane è piuttosto difficile (ma anche un adulto o un anziano, del resto). Cosa utilizzare: il ragionamento o l'autorità?

      Elimina

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