mercoledì 16 gennaio 2013

Gladio, Bilderberg e le "stragi di Stato": presentazione del libro di Imposimato "La Repubblica delle stragi impunite"

Ferdinando Imposimato è un magistrato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, che per qualche legislatura ha fatto anche il parlamentare, come indipendente, nel Gruppo del Partito Democratico della Sinistra, il partito nato dalle ceneri del Partito Comunista Italiano. Da politico ha fatto parte della Commissione antimafia. Nella sua lunga attività di magistrato si è occupato di molti casi di terrorismo, tra i quali il rapimento di Aldo Moro, l'attentato al Papa con l'ipotesi della pista bulgara, e ha seguito anche il procedimento contro la banda della Magliana. Ha svolto attività anche per l'Onu.
E', tra le altre cose, molto critico con i treni ad alta velocità che dovranno passare in Val Susa, ipotizzando collusioni politico-mafiose [vedi articolo ospitato da Grillo].
E' da considerare, però, che il giudice Ferdinando Imposimato crede che anche l'11 settembre sia stata un'operazione consentita al fine di creare una strategia della tensione:

Gli attentati dell'11/9 sono stati un'operazione globale di terrorismo di Stato consentita dall'amministrazione degli USA, che sapeva già dell’azione ma è rimasta intenzionalmente non reattiva al fine di fare la guerra contro l'Afghanistan e l'Iraq. Per dirla in breve, gli eventi dell'11/9 erano un caso di Strategia della Tensione messa in atto dai poteri politici ed economici negli Stati Uniti per perseguire vantaggi in capo all'industria petrolifera e delle armi. [fonte, letta qui]
Questa tesi, a mio vedere, si presenta come (molto?) meno valida rispetto a quella che potremo definire la versione ufficiale dell'attentato.
La cosa deve essergli piaciuta perchè il giudice ritiene che anche la strategia della tensione degli anni di piombo abbia implicazioni politiche e sia dovuta alla tecnica del "destabilizzare l'ordine pubblico per stabilizzare il potere politico".
Ora, Ferdinando Imposimato presenta alla stampa questo suo ultimo libro, La Repubblica delle stragi impunite, per Newton Compton, e di che cosa parli sembra molto chiaro.


 Che siano tuttora impunite è un  fatto evidente, che vi siano le prove certe dei mandanti è meno evidente, perchè se vi fossero non si scriverebbero libri ma capi d'accusa, probabilmente. Comunque, è sempre meglio parlare delle cose piuttosto che metterle a tacere. A patto di considerare la realtà nel suo giusto grado di complessità, nè più nè meno, per non scambiare tutta la realtà per un unico grande complotto o, in alternativa, un luogo dove la verità dimora tutta nella versione ufficiale.

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