giovedì 24 gennaio 2013

Innocenti o colpevoli: il processo alla Commissione Grandi Rischi a Presa Diretta

La condanna della Commissione Grandi Rischi in seguito al terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 ha sollevato molte discussioni. La lettura della sentenza non ha placato quelle discussioni anzi, se possibile, le ha aumentate. Riccardo Iacona, a Presa Diretta, a quel processo alla Commissione Grandi Rischi  dedica una puntata: Irresponsabili. E' una bella puntata, anche se un po' orientata, ma non tanto da essere considerata faziosa.
Tutto il servizio però è orientato a dimostrare l'assunto iniziale, e l'assunto iniziale coincide con la sentenza.
Devo dire che non è facile dare un giudizio, nè sulla vicenda nè sulla sentenza. Devo anche dire che, obiettivamente, gli imputati non dovevano forse essere i membri della Commissione, perchè da quello che ho potuto capire non è che avessero tutto questo peso nel decidere cosa dire all'opinione pubblica. Forse, come scienziati, se avessero avuto il sentore di un benchè minimo rischio per gli abitanti dell'Aquila (e delle altre cittadine), avrebbero dovuto ribellarsi all'uniformazione del tranquillizzare la popolazione (emersa con la successiva intercettazione di Bertolaso), perchè se non si può allarmare, dato non si può prevedere, forse non si può neanche tranquillizzare.

E' proprio questo il punto sul quale spingono i difensori della Commissione: i terremoti non si possono prevedere. Ci può essere uno sciame sismico come quello antecedente il terremoto seguito da una scossa più forte? Sì? No? Con quale probabilità? Forse era questa la risposta giusta da dare: nè allarmare nè rassicurare, ma prospettare la situazione. 
Ad onor del vero, occorre anche dire che nessun giudizio ex post è del tutto libero e imparziale: noi ora giudichiamo sulla base di una conoscenza (il terremoto del 6 aprile) che gli scienziati della Commissione non avevano. Qui però torna fuori la motivazione del giudice, che infatti dice: noi persone normali possiamo vedere solo fin dove arriva la nostra vista, ma un esperto può e deve vedere al di là del dato sensibile e, se non può fare una previsione, non potrà allarmare ma non potrà nemmeno rassicurare. D'altra parte, neanche chi difende la Commissione ha tutti i torti: sembra che il documento di quella seduta sia stato redatto giorni dopo e nella conferenza stampa manca l'audio e l'unico brano che si può sentire appartiene al membro non scientifico della Commissione, che è poi quello che ha fatto la conferenza stampa. Si potrebbe forse dire che gli scienziati della Commissione sono serviti da parata? Appunto per avallare con la sola presenza, ma non con la parola, quello che poi sarebbe stato detto?
Alcuni scienziati che hanno testimoniato al processo, tra cui un ex membro della Commissione Grandi Rischi, hanno affermato che la Commissione doveva prospettare i rischi per la popolazione sulla base dell'analisi dei dati a disposizione, compreso un corposo rapporto di Barberi di qualche anno prima sullo stato degli edifici aquilani e che lui, al posto loro, l'avrebbe fatto.
Al di là di quanto detto prima, cioè della difficoltà di dire cosa si sarebbe fatto prima di conoscere gli eventi, questo mi conferma un sospetto: quanto potevano dire e fare  i membri della Commissione? Quanta autonomia decisionale avevano? E sono loro i veri destinatari della giusta richiesta di giustizia dei familiari delle vittime? 
Che la politica c'entri sempre lo si vede anche nella parte finale della puntata in cui si scopre che alcuni degli isolatori utilizzati a L'Aquila per le nuove costruzioni antisismiche non sono a norma e hanno fallito un test indipendente tanto da essere oggetto di inchiesta della Procura, e che il tipo di isolatori usati sono una novità assoluta in Italia rispetto a quelli in gomma normalmente adottati. Dovremo aspettare il prossimo terremoto per sapere se questi nuovi isolatori sono all'altezza del compito? Per non parlare poi delle New Town e di come le nuove case in legno si stanno sfaldando. Per chi fosse interessato, e consiglio di vederla, sono i primi 50 minuti dedicati al processo e poi dal minuto 90, dopo una parentesi, si riparla dell'Aquila e degli isolatori.



Se non funziona l'embed la puntata è qui.

image credit www.presadiretta.rai.it

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