lunedì 28 gennaio 2013

Monte dei Paschi: j'accuse di un ex dirigente, "bruciati 15 miliardi"

Quando Grillo, all'assemblea degli azionisti della Monte Paschi ha parlato di un "buco da 14 miliardi" Profumo ha subito detto che gli sarebbe piaciuto vedere i dati su cui si basava. Ora, testimonianza di una cifra simile sfumata lungo il periodo che va dall'acquisizione dell'Antonveneta ad oggi la forniscono altre due persone, un ex alto funzionario di MPS e un analista finanziario indipendente, che parlano di 15 miliardi di euro bruciati in sei anni. Ne parla Repubblica in questo articolo: Mps, distrutti così 15 miliardi dei soci  e svenduti i tanti gioielli di famiglia.
In realtà, che dopo l'acquisto della banca Antonveneta fossero cominciati i guai per MPS lo si poteva vedere osservando i bilanci della banca senese dal 2007 in avanti, ma testimonianze indipendenti danno forza a questa osservazione. Il conto stilato da Gianfranco Antognoli, dirigente MPS in pensione, è presto fatto:


Al 31 dicembre 2005 la capitalizzazione a valore di mercato del gruppo Mps risultava pari a dodici miliardi di euro. Ma negli anni successivi, e in due diverse occasioni, i soci sono chiamati ad iniettare in Mps risorse attraverso aumenti di capitale per un totale di otto miliardi. Succede in occasione dell’acquisizione di Antonveneta, pagata nove miliardi e che agli azionisti costa un aumento di capitale da 5,8 miliardi e poi, di nuovo, nel 2011, con la «trasfusione» da 2,1 miliardi resa necessaria per rispettare i vincoli di solidità patrimoniale. E siamo così, in totale, a venti miliardi di euro, che è il risultato di quanto il patrimonio azionario valeva all’inizio del periodo più le somme aggiunte dai soci.
Ma a fine 2011 la capitalizzazione di Borsa si è assottigliata ad appena 2,7 miliardi e quindi, considerando che tra il 2006 e il 2011 Mps ha staccato dividendi pari a 1,8 miliardi di euro, la perdita di valore per gli azionisti si attesta nel periodo a 15,4 miliardi.[Repubblica cit.]
Riassumendo la versione di Antognoli:
  • 12 miliardi capitalizzazione a dicembre 2005
  • + 5,8 miliardi + 2,1 miliardi di aumento capitale  portano la capitalizzazione a  20 miliardi
  • - 9 miliardi acquisto Antonveneta rimangono 11 miliardi
  • a fine 2011 la capitalizzazione è di 2,7 miliardi quindi ci sono stati altri -8,3 miliardi di perdite dalle quali però bisogna togliere 1,8 miliardi di dividendi, porterebbero una perdita di 15,5 miliardi circa
  • -9 -8,3 + 1,8= -15,5 miliardi
Anche l'altro critico è intervenuto, come Grillo, all'assemblea degli azionisti. Sin dal 2009 Paolo Barrai era stato molto severo con l'acquisizione dell'Antonveneta da parte di MPS. Nell'intervento all'assemblea non  lesina gli attacchi a Mussari e MPS nè risparmia critiche a Profumo. Nell'articolo di Repubblica, si riporta la sua denuncia della vendita sottocosto delle proprietà di MPS, per riparare il buco aperto dall'acquisizione,  con conseguente impoverimento patrimoniale del gruppo..
Certamente non è dato sapere se le conclusioni di Antognoli e Barrai sono esatte ma, di sicuro, si rileva che una banca che fino al 2007 era florida improvvisamente compra un'altra banca e da quel momento cominciano i guai. Vi sono collusioni, coperture, politici e controllori che sapevano e hanno taciuto, corresponsabilità? Ovviamente, siccome se ne sta occupando, sarà la magistratura a stabilirlo. Una cosa però si può forse ragionevolmente immaginare: che probabilmente ne usciranno quasi tutti puliti e anche quelli che ne usciranno sporchi li ritroveremo tra qualche tempo nel bel mezzo del gotha della finanza o della politica perchè si sa, questi sono gli unici due mondi nei quali, se sbagli, gli altri pagano. 





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