mercoledì 10 aprile 2013

Decreto salva-Ilva: per la Corte Costituzionale è legittimo. Ilva può continuare a produrre

La Corte Costituzionale, con la sentenza di ieri, dà ragione al Governo e torto al Tribunale di Taranto, nella questione Ilva. In sostanza, la legittimità costituzionale di alcuni articoli del decreto legge n. 207/2012, il cosiddetto decreto salva-Ilva, sollevata dal Tribunale di Taranto e dal Gip è in parte non fondata e in parte inammissibile per la Consulta. Dunque, Ilva può continuare a produrre, anche se questo non fermerà l'accertamento dei fatti. Ecco il comunicato stampa:


Questione Ilva di Taranto

La Corte costituzionale, all’esito dell’udienza pubblica e della camera di consiglio in data odierna, relativamente ai procedimenti r.o. n. 19 e n. 20 del 2013, promossi dal Giudice per le indagini preliminari e dal Tribunale di Taranto, ha ritenuto in parte inammissibili e in parte non fondate le questioni di legittimità costituzionale degli artt. 1 e 3 del decreto-legge n. 207 del 2012, conv. dalla legge n. 231 del 2012.
La decisione è stata deliberata, tra l’altro, in base alla considerazione che le norme censurate non violano i parametri costituzionali evocati in quanto non influiscono sull’accertamento delle eventuali responsabilità derivanti dall’inosservanza delle prescrizioni di tutela ambientale, e in particolare dell’autorizzazione integrata ambientale riesaminata, nei confronti della quale, in quanto atto amministrativo, sono possibili gli ordinari rimedi giurisdizionali previsti dall’ordinamento.
La Corte ha, altresì, ritenuto che le norme censurate non hanno alcuna incidenza sull’accertamento delle responsabilità nell’ambito del procedimento penale in corso davanti all’autorità giudiziaria di Taranto.

L'oggetto del contendere è così riassunto:

 (Ambiente - Inquinamento - Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale - Previsione che in caso di stabilimento di interesse strategico nazionale, il Ministro dell'ambiente può autorizzare, in sede di  dell'autorizzazione integrata ambientale, la prosecuzione dell'attività produttiva per un periodo di tempo non superiore a 36 mesi - Applicazione della disposizione anche quando l'autorità giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell'impresa titolare dello stabilimento - Previsione che i provvedimenti di sequestro non impediscono l'esercizio dell'attività di impresa - Previsione che l'impianto siderurgico della società ILVA Spa di Taranto costituisce stabilimento di interesse strategico nazionale; Previsione che, a decorrere dall'entrata in vigore del decreto-legge n. 207 del 2012, la società ILVA Spa di Taranto (destinataria di provvedimenti cautelari reali già disposti dall'autorità giudiziaria) sia autorizzata alla prosecuzione dell'attività produttiva dello stabilimento e

Intanto, in seguito a una interrogazione parlamentare,  il Ministro dell'Ambiente Clini precisava lo svolgimento delle procedure di messa in sicurezza dell'Ilva e gli interventi già fatti [comunicato]:

In particolare si sottolinea che entro il 31 gennaio 2013 l’Ilva ha provveduto:
- allo spegnimento dell’Altoforno 1, 
- alla chiusura delle batterie 3,4,5 e 6 della cokeria e delle torri di spegnimento n.2 e n. 3, 
- all’abbassamento dei cumuli ed alla riduzione delle giacenze dei parchi minerali, 
- all’arretramento dei parchi minerari di 80 metri dal confine con il quartiere Tamburi.
Questi invece sono i lavori da ultimarsi entro il 2013:
- la chiusura completa al 31 dicembre 2013 di 16 edifici, al 31 marzo 2014 di altri 2 edifici, al 30 giugno 2014 dell’ultimo edificio. 
- la copertura completa su 4 lati di 400 nastri trasportatori (per una lunghezza stimata di oltre 90 km) che sarà conclusa il 31 ottobre 2015.
Da un controllo effettuato dall'Ispra il 21 marzo scorso si evidenziavano alcune difformità rispetto al provvedimento AIA. L'Ispra indicava i provvedimenti da prendere e il Ministero intimava all'Ilva di metterli in atto rapidamente.

L'assessore regionale, intanto, in una recente conferenza, confermava l'effetto positivo ottenuto dai provvedimenti già presi:
la qualità dell’aria rilevata nei primi mesi del 2013 mette in evidenza un significativo miglioramento rispetto ai dati del 2012, con particolare riferimento al rilevamento di benzo(a)pirene, diossina e polveri sottili (PM 10) nel quartiere Tamburi.

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