lunedì 24 giugno 2013

Perchè Josefa Idem non deve dimettersi (e il M5S non deve mollare)

Questa storia su Josefa Idem ha un che di ridicolo. Assomiglia, per certi versi, a quella di Battiato, costretto alle dimissioni per quelle sue frasi -infelici, senza dubbio, ma ahimè così preveggenti- . A spingere con più tenacia per le dimissioni la stampa di destra [Il Giornale, Libero] che, nonostante il governo delle larghe intese, vede ancora la sinistra come il nemico (anche se ipotesi fratricide spuntano all'orizzonte). Quindi meglio attaccare nemici con colpe veniali e con sufficiente amor proprio (e insufficiente faccia tosta)  da andarsene, a un certo punto, che altri con una pelliccia di pelo sullo stomaco, capaci di negare di fronte all'evidenza. Perchè è  quello che succederà e succede sempre: perchè la multa la fanno a te che hai accostato dove c'era divieto di fermata e non a chi passa a tutta velocità con il rosso; perchè se non si è fatto l'accordo sinistra-M5S la colpa è dei grillini che hanno detto no e non del Pd che voleva solo i voti, non coinvolgerli; perchè al Pd gli ci sono voluti pochi minuti per presentare una legge che impedisse ai movimenti di candidarsi alle politiche, ma a far rispettare una legge del 1957, da vent'anni a questa parte  non ci ha mai pensato.

Perchè è sempre così e sarà sempre così: con un parlamentare che è stato Presidente del Consiglio e che ha più processi sulla testa che capelli  e, per lo meno, una condanna, è solo una questione di lotta politica per via giudiziaria, mentre la Idem deve dimettersi. Perchè con la bufala dell'abolizione del finanziamento ai partiti sostituito da prebende in natura, finanziamento privato e 2 per mille si è fatto un fantastico passo in avanti, ma Battiato, che esprime cose che tutti pensano, deve dimettersi. Perchè se i 5S fanno ostruzione alla Camera e ritardano, anche se per poche ore, l'approvazione del decreto emergenze, pieno zeppo di altre norme che non c'entrano niente, sono i 5S che non vogliono aiutare i terremotati, ma non conta nulla che in questo modo si fa  passare tutto, come con il Cavallo di Troia  e che inoltre il M5S ha rinunciato a 42 milioni di finanziamenti pubblici e donato quella parte di finanziamenti privati non spesi proprio a un comune dell'Emilia.

Per questo motivo mi fa schifo l'intera vicenda: per una bazzecola del genere -ancora da provare e definire, del resto- la Ministra Idem dovrebbe dimettersi, per una cosa avvenuta quando non era ancora Ministra per giunta, mentre per certe carriere di politici che sembrano casellari giudiziari no, lì bisogna essere garantisti. E' quello che succede alla Idem, che è successo a Battiato e che succede continuamente al M5S: devono trovare una stupidaggine, una cretinata, una quisquilia, qualcosa ci sarà pure, e devono martellare su quello, finchè non ottengono ciò che vogliono, che tutto cioè torni come prima, la politica in mano ai politici professionisti, quelli che non confessano mai  e gli altri via dalle scatole. E cosa si otterrà così, forse una generazione di politici senza macchia? Neanche per idea, il risultato, che non so se è anche lo scopo, sarà ed è (ed è sempre stato, basta guardare a tutti i processi caduti in prescrizione, quando è subentrato il livello politico dietro mafia, appalti, segreti di Stato) quello di avere una classe politica sempre più scaltra, certamente non più onesta.Perchè è sempre così, a pagare devono essere quelli che si sono macchiati di infrazioni risibili mentre quelli che   sono dentro fino al collo e il collo se lo slogano a forza di far no con la testa, quelli rimangono saldi al loro posto.

Per questo motivo Josefa Idem non deve dimettersi. E per lo stesso motivo il M5S, nonostante tutti quelli che lo attaccano per i normali piccoli dissidi interni, tralasciando invece di illustrare la sua attività in Parlamento e il pungolo che costituisce per questa ossidata classe politica, non deve mollare. Se Idem e M5S faranno come è stato fatto con Battiato sarà un altro grande passo in avanti verso il passato, quando di tutte queste cose neanche si poteva parlare.

2 commenti:

  1. Scritti come questo esulano dalla categoria dell'etica politica.L'ex campionessa nella sua ostinata intransigenza non aiuta certo il governo e neppure il suo partito: mal sopporterebbero l'ingombrante presenza di chi del prestigioso incarico ministeriale non ha il dovuto rispetto.

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  2. Quanto ho letto , lo ritengo giusto come giudizio, ma poi aspettando di capire la valutazione sul fatto più grave non ne trovo menzione.

    Io sono profondamente offeso e preso in giro dal fatto che un partito possa organizzare di far nominare da una sua giunta comunale come assessore una persona e poi dargli una indennità causata da aspettativa dal lavoro, lavoro per giunta trovato in un periodo vicino alla carica comunale assunta e presso una associazione creata in famiglia , la cosa mi indigna enormemente sopratutto per la mancanza di pari opportunità, guardi , tramite un politico del PD del comune di Ravenna dovrei percepire per un servizio che offriamo gratis alle scuole circa seicento euro per sessanta ore che ho lavorato, ma sembra che il comune non abbia più i soldi ed allora dovendo dividere per tre operatori, la somma con cui dovremmo essere rimborsati corrisponderebbe a 90 euro a testa. Allora dove sono le pari opportunità? Quale idea di politica del lavoro giovanile?
    Io non cercò le dimissioni, ma un totale mea culpa, con una umiltà tale da creare un tavolo di lavoro con i cittadini in cui anche io possa dire la mia e sostenere che la crisi non esiste e la disoccupazione non si risolve favorendo solo i giovani, cosa significa giovani? Fare contrattini di lavoro a meno di seicento euro al mese? Quale prospettiva di futuro potrebbe vedere un giovane con cinque soldi in tasca? Grazie per aver accolto il mio commento, Antonio Amoroso - Lista per Ravenna

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