giovedì 18 luglio 2013

Rapporto del Capo della Polizia Pansa sulla vicenda dell'espulsione della kazaka Shalabayeva: aspetti poco chiari

A tempo record il Capo della Polizia, il prefetto Pansa, presenta il Rapporto sulla vicenda dell'espulsione della kazaka Shalabayeva, una ricostruzione, che vuole essere precisa, degli avvenimenti di quei giorni. Certo però che in una ricostruzione precisa scrivere "All'intervento partecipano un numero adeguato di appartenenti alla Questura di Roma, proporzionato alla presunta pericolosità del latitante" sembra poco preciso. A parte questo, nel prosieguo vi è un altro aspetto poco chiaro, in merito alle asserite percosse ricevute dal cognato della Shalabayeva presente nell'abitazione. Il prefetto Pansa scrive infatti:


Pare vi sia qualche incongruenza: prima cosa i sanitari, se riferiscono un tempo di guarigione, significa che c'era  qualcosa che doveva guarire; seconda cosa, fare una foto alle 18:00 del 29 maggio non può evidenziare delle asserite percosse ricevute alle ore 23:00 del 29 maggio, perchè si tratta un orario posteriore a quello della fotografia. Dunque la prova dell'assenza di percosse, secondo questa ricostruzione, non c'è. E' possibile che ci sia un errore di battitura, nel qual caso andrebbe chiarito.

Altro aspetto controverso che emerge dal rapporto è l'affermazione che nessuno sapesse che il ricercato era un oppositore politico del governo kazako:



Ma, se si legge questo articolo di Amnesty International del 16 luglio, si apprende che Mukhtar Ablyazov, il ricercato, aveva ottenuto asilo politico nel  Regno Unito già dal  2011, concessione che di solito viene fatta sotto precise condizioni:
Mukhtar Ablyazov was granted asylum in the United Kingdom in 2011 on the grounds that he was deemed to be at risk of persecution should he be returned to Kazakhstan. In the past, Mukhtar Ablyazov held various senior posts in the government of Kazakhstan.

La stessa cosa, in assenza di canali ufficiali che fatico a credere non essere disponibili alle autorità italiane, è visibile anche sulla pagina di it.wikipedia dedicata a Ablyazov, come è facile verificare. Sarebbe bastato sfogliarla per un attimo per far sorgere il dubbio.

Terza questione. Il Rapporto del prefetto Pansa è improntato a comprendere perchè non siano stati attivati tutti i canali informativi ascendenti e quindi il Ministero dell'Interno non sia stato informato dell'espulsione della Shalabayeva. Nota, correttamente, però che l'eccezionale pressione dell'ambasciata kazaka avrebbe dovuto far considerare questa espulsione come meritevole di attenzione per il Ministero. Infatti, delle due l'una: o l'espulsione era ordinaria, e non si capisce tutta la pressione dell'ambasciata kazaka e la velocità con cui è avvenuta, oppure non era ordinaria, e allora non si capisce perchè non ne sia stato informato il Ministero. 
La conclusione del Rapporto è una semplice serie di constatazioni, senza individuazione di responsabilità, con un paio almeno di elementi non chiari -le presunte percosse del cognato della Shalabayeva e l'asserita ignoranza dello status di dissidente di Ablyazov- e verte soprattutto sul fatto che tutte le autorità italiane si sono concentrate sulla cattura del latitante e non sull'espulsione della moglie. Ma, ripeto, il fatto che le autorità kazake si siano così fortemente attivate per facilitare l'espulsione, arrivando perfino a mettere a disposizione un aereo privato e sollevando la polizia dall'accompagnare la donna fino in Kazakistan, avrebbe dovuto far sorgere qualche sospetto. Non ci si interessa così attivamente di qualcuno senza motivo. Questo fatto avrebbe dovuto consigliare di informare i Ministeri competenti dell'accaduto.


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