giovedì 26 settembre 2013

Barilla alla Zanzara: "Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale"

Ieri pomeriggio, 25 settembre, alla trasmissione La Zanzara su Radio24 Cruciani e Parenzo hanno intervistato, tra gli altri, Guido Barilla, presidente dell'omonima azienda. Alcune parole di Barilla hanno suscitato sorpresa e polemica, queste (riportate anche sul sito di Radio24):
"Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale". "Noi  abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell'azienda"
Poi, incalzato dai due che osservavano che la sua pasta possono mangiarla anche gli omosessuali, proseguiva:
 "Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, altrimenti mangeranno un'altra pasta. Uno non può piacere sempre a tutti". 
"Io rispetto tutti", facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma no all'adozione per una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso".
Per chi volesse ascoltarlo, l'intera trasmissione è disponibile su Radio24, la parte riguardante Barilla e il suo pensiero inizia dal minuto 13:00 circa.
Certamente ogni imprenditore è libero di pensarla come crede sui temi sociali e di scegliere lo spot pubblicitario che crede, su questo non ci piove.
Già c'è da dire che gli spot con un'arcaica ripartizione dei ruoli , quelli che vedono la donna servire a tavola marito e figli, ingessata nel suo ruolo di tutore dell'ordine domestico, si erano attirati le critiche della Presidente Boldrini. Se in più ci aggiungiamo queste opinioni sugli omosessuali, si completa il quadro delle opinioni che si possono attirare  critiche. C'è chi fa notare che, se al posto di omosessuali si fosse usato il termine ebreo o nero, si sarebbe dato il via a una serie di pesanti attacchi, che del resto non sono mancati.
Mi chiedo solo, stante che ognuno può pensarla come vuole, perchè ribadirlo pubblicamente senza sorvolare o limitarsi a frasi di circostanza, visto che nessuno può o vuole imporgli il tipo di pubblicità da mandare in onda. Forse è proprio prendendo spunto da questa analisi sul ruolo della donna negli spot pubblicitari, fatta da Boldrini, che si è passati all'inclusione tra le famiglie tipo, quelle che cioè che meglio si adattano alla pubblicità dei prodotti del Mulino, prima di una famiglia di neri poi di  una famiglia gay, ed è a questo punto che Barilla è partito con la sua tirata. Insomma, i due giornalisti hanno attirato Barilla dove volevano, scardinando la protezione diplomatica.

Ritengo che un ottimo esercizio per rendersi conto della portata di simili affermazioni sia quello del commento citato sopra. Proviamo, in questa frase di Barilla, a sostituire la parola omosessuale con una a nostra scelta, per esempio cattolica, oppure  comunista, o ancora di operai o quello che vi pare, per vedere l'effetto che fa, considerando che prima o poi anche il nostro tipo di famiglia potrebbe essere incluso:
"Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale". "Noi  abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell'azienda"


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