giovedì 10 ottobre 2013

Il Piano carceri 2013 del DAP e del M5S

Ieri 8 ottobre il M5S ha ripresentato il suo Piano carceri (che condivido qui sotto) dopo averlo presentato in conferenza stampa il 5 agosto scorso e averlo inviato al Ministro della Giustizia. Il dossier, giova dirlo, almeno quello condiviso in rete, è un po' scarno, ma forse si tratta di una versione sintetica. Infatti pubblica dati e cifre, soprattutto relativamente alla realizzazione dei posti detenuto, senza  una spiegazione dettagliata di come  verranno realizzati. In realtà trae spunto dal Piano carceri elaborato dal DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) che però fornisce cifre diverse, riguardo ai posti detenuto che si andranno a realizzare, inferiori a quelle del M5S. Il Piano carceri del DAP, modificato dopo la diminuzione dell'importo destinato al finanziamento, partiva da una spesa iniziale di 675 milioni di euro, a fronte di 9300 posti detentivi, derivati soprattutto dalla costruzione di nuovi edifici, per arrivare a una spesa di 447 milioni, dovuta al taglio di 228 milioni deciso dal CIPE, e alla realizzazione di 11.573 posti detentivi, la maggior parte dei quali dovuti a ristrutturazioni e ampliamenti di edifici esistenti. Dunque, il Piano carceri sembra averci guadagnato dal taglio delle risorse. Il piano degli interventi  è disponibile più sotto.
Resta comunque il fatto che la situazione è drammatica e la gestione esibita finora fallimentare, specialmente se si considera che all'indulto del 2006 è seguita la ripresentazione dello stesso problema già dopo 3 anni.

E' chiaro che nemmeno la creazione di 11 mila nuovi posti è in grado di soddisfare, nel lungo periodo, la richiesta di nuovi posti detentivi se non intervengono altri provvedimenti come misure alternative o depenalizzazione. A questo proposito, il M5S fa realizzare un piccolo-grande risultato abrogando in Commissione Giustizia al Senato l'articolo 10-bis del Testo unico sull'immigrazione aggiornato, cioè il reato di clandestinità per gli extracomunitari (agg. ore 12:00: Grillo e Casaleggio non l'hanno presa bene).

Conferenza stampa del M5S del 9 ottobre 2013




Dossier carceri del M5S




Interventi del Piano carceri del DAP

  • n. 3600 posti detentivi relativi alla progettazione esecutiva e alla realizzazione di 16 nuovi padiglioni in ampliamento di istituti esistenti nelle città di Lecce - Taranto -Trapani - Milano Opera - Sulmona - Vicenza - Parma - Siracusa- Ferrara – Bologna - Roma Rebibbia - Bergamo - Trani - Caltagirone - Reggio Emilia - Napoli-Secondigliano;
  • n. 1.800 posti detentivi relativi alla progettazione esecutiva e alla realizzazione di 4 nuovi istituti nelle città di Torino, Catania, Pordenone e Camerino;
  • n. 1.014 posti detentivi relativi alle opere di completamento nei nuovi istituti di Cagliari e di Sassari;
  • n. 150 posti detentivi relativi alla rifunzionalizzazione dell'istituto di Reggio Calabria (località Arghillà) da realizzarsi con Fondi di cui alla delibera CIPE del 31/7/2009 n. 58;
  • n. 4.759 posti detentivi relativi alle opere di completamento per di 17 padiglioni in ampliamento degli istituti di Cremona - Biella – Modena – Terni – Voghera – Santa Maria Capua Vetere – Catanzaro – Palermo Pagliarelli – Pavia – Saluzzo – Ariano Irpino – Carinola – Frosinone – Livorno – Nuoro – Piacenza - Agrigento e per i lavori di recupero negli istituti di Ancona Montacuto, Livorno, Gorgona, Augusta, Enna, Milano San Vittore, Napoli Poggioreale, Palermo Ucciardone, Arezzo;
  • n. 250 posti per il nuovo carcere di Bolzano da realizzarsi con Fondi a carico della Provincia autonoma di Bolzano ex art. 2 comma 123 della legge 191/2009, secondo quanto disciplinato dall’art. 79 comma 1 lettera del T.U. DPR 31/8/72 n.670 in termini di risorse finanziarie senza utilizzo di deroghe previste dall’OPCM 3861/2010.
Ancora qualche estratto dal Piano carceri del DAP, disponibile per intero qui.
A tal fine sia per i padiglioni che per i nuovi istituti le superfici utili destinate alle stanze detentive rispettano i seguenti parametri: 9 metri quadrati per stanza singola, 14 metri quadrati per la doppia e 20 metri quadrati per la tripla.
Il Piano carceri rimodulato, così come approvato dal Comitato di indirizzo e di controllo il 31 gennaio 2012, in conseguenza dei tagli del CIPE di 228 milioni di euro, che hanno comportato un ridimensionamento delle esigenzialità da parte del Capo del Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria, prevede la realizzazione di 11.573 posti detentivi, rispetto ai 9.300 posti già previsti, con un incremento pari a n. 2.273 posti detentivi, nonostante una riduzione di risorse, per tagli, di 228 milioni di euro rispetto al Piano iniziale.
Segnatamente vengono espunti dal piano originario i nuovi Istituti previsti nelle città di Bari, Nola, Venezia, Mistretta, Sciacca, Marsala per un totale di 2700 posti e i nuovi padiglioni nelle città di Salerno, Busto Arsizio, ed Alessandria per un totale di 600 posti e vengono inseriti lavori di completamento e di ristrutturazione per complessivi 5.573 posti detentivi.
Ciò è stato possibile ripensando all'opportunità di realizzare i nuovi istituti e i nuovi padiglioni in una logica progettuale diversa, che risponda appieno all'esigenze, ma che tenga debitamente conto sia delle localizzazioni a costi contenuti, sia della possibilità, principalmente per i nuovi padiglioni, di sfruttare economie di scala in termini di utilizzo di servizi comuni già esistenti, il che consente altresì una ottimizzazione dell'impiego di risorse umane, avuto riguardo alle esigenze di pronto utilizzo delle strutture realizzande.
Carceri. Ulteriori approfondimenti sul percorso delle normative riguardanti la carcerazione sono disponibili sul sito della Camera alla pagina Carceri. Quanto all'indulto, occorre rilevare che
 Secondo i dati del Ministero della giustizia, all'indomani dell'indulto del 2006 la popolazione carceraria era passata dai 61.264 detenuti del giugno ai 39.005 del 31 dicembre 2006. Negli anni seguenti, tuttavia, si è registrato un rapido ritorno alla situazione pre-indulto con un successivo ulteriore peggioramento dei dati statistici: le presenze al 31/12/2007 erano già 48.693; a fine 2008 58.127, a fine 2009 64.791, a fine 2010 67.961.
Quanto alla prevista creazione di 18 mila nuovi posti detentivi per fine 2012, occorre dire che  rimanevano solo sulla carta, situazione questa stigmatizzata dal M5S nella sua conferenza stampa e riportata anche sul sito della Camera. Ricordo che l'ultima versione del Piano carceri del DAP, dopo il taglio dei fondi, prevede la creazione di 11.573 posti detentivi, sempre che non facciano la fine dei 18 mila.
 Il cd. Piano carceri - che avrebbe dovuto creare circa 18.000 nuovi posti detentivi entro il 2012 - anche per problemi di carenza di fondi, è stato effettivamente varato dal Governo il 13 gennaio 2010, confermando la gestione commissariale del Capo del D.A.P. Il Piano è stato articolato in quattro filoni di intervento (cd. quattro pilastri) alla cui base c’è la dichiarazione dello stato di emergenza carceraria, deliberata con D.P.C.M. 13 gennaio 2010 (poi prorogata fino al termine del 2012). I primi due pilastri erano costituiti da interventi di edilizia carceraria; sul piano normativo (terzo pilastro) si dovevano introdurre novità al sistema sanzionatorio con misure che prevedessero, da un lato, la possibilità della detenzione domiciliare per pene detentive fino ad un anno nonchè la messa alla prova delle persone imputabili per reati fino a tre anni, con conseguente sospensione del processo. Il quarto pilastro del Piano prevedeva l’assunzione di 2.000 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria (le scoperture risultavano, tuttavia, circa 5.000).
Insomma, si ripresenta intatta la situazione del 2006 con le medesime soluzioni estemporanee e probabilmente le identiche conseguenze, in carenza di riforme più organiche, cioè un ritorno alla condizione pre-indulto nel giro di pochi anni. Salvo poi ripartire, pieni di giusta indignazione, con i propositi e le promesse di sempre.

2 commenti:

  1. Mi prefiggo di leggere il lungo documento con attenzione. Conosco la realtà carceraria, avendo cominciato a frequentarle come commissaria d'esame di maturità prima e poi come insegnante volontaria per alcuni anni. Il problema è drammatico, e la realtà raccontata non è sufficiente a rendere il vissuto quotidiano.
    Il problema è drammatico e urgentissimo. Ho visto celle dove i detenuti si danno il turno per sedersi o per stare distesi. La promiscuità è terribile. Il rumore, gli odori, gli urli sono ovunque. Leggere? Studiare? Solo per detenuti definitivi, talvolta. Tutti gli altri, e sono la maggior parte, sono in attesa di giudizio.
    Non auspico la carcerazione per nessuno. Meglio i lavori "forzati", o meglio i lavori socialmente utili e riabilitanti.
    Molti sono analfabeti, o semianalfabeti, o stranieri che non sono in grado di capire..
    No, non è così che pensava alle pene, il nostro Beccaria.

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  2. Non c'è bisogno di amnistia.
    Usano la solita scusa del sovraffollamento delle carceri per graziare SB
    quando di carceri se volessero ne potrebbero avere a iosa
    Vi domanderete come Semplice basterebbe riadattare tutte le caserme dismesse
    in tutta Italia Avremmo tante carceri che potremmo affittarne una parte
    e monetizzare. Invece le lasciano a marcire Cosi quando le venderanno i soliti
    approfittatori le compreranno con due lire. Come è sempre avvenuto
    Ma non solo in più avranno anche un aiuto dallo Stato vedi Alitalia. VITTORIO

    RispondiElimina

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