mercoledì 23 ottobre 2013

Stamina, 10 domande alle Iene (dalla scienza)

Nella vicenda Stamina uno degli aspetti più difficili da digerire è la classica ipotesi del complotto alla base delle rimostranze dei fautori e difensori del metodo, che in questo caso sarebbe ordito dalla medicina ai danni dei malati di alcune patologie neurodegenerative. Come se tutti i medici e ricercatori che si sono pronunciati fino ad ora, quando non si vogliano coinvolgere le "sempre cattive aziende farmaceutiche", non avessero un minimo di coscienza e non guardassero in faccia a nessuno pur di non appoggiare un metodo che invece funziona.
Ovviamente le cose non stanno così. A meno di non mettere in discussione tutta la medicina non possiamo credere alle terapie farmacologiche solo quando ci fa comodo e invocare il complotto le altre volte, soprattutto se non abbiamo competenze specifiche. Sarebbe come se, improvvisamente, ci mettessimo a giudicare gli imputati di un processo solo con le notizie che passa la televisione, colpevoli o innocenti non secondo l'esito dei dibattimento ma secondo le personali convinzioni così formate.
Se tutti  i ricercatori e gli studiosi   dicono che il metodo Stamina non ha i presupposti per essere una cura o credo alla medicina oppure rimetto in discussione tutto, perchè in questo caso come in molti altri  tutti gli scienziati potrebbero allegramente mentirmi.
A dar manforte a Stamina ci si sono messe anche le Iene, con Giulio Golia, mostrando in televisione alcuni casi. L'operazione è però ingannevole perchè non è possibile da questi pochi e aneddotici dati formarsi un giudizio, soprattutto considerando che la maggior parte degli spettatori non ha competenze mediche. Partendo dal presupposto della buonafede delle Iene viene però da chiedersi se questa battaglia televisiva non sia  diretta contro il bersaglio sbagliato. 

Se lo sono chiesto anche autorevoli giornalisti scientifici, medici e blogger. A questo scopo hanno preparato 10 domande per Giulio Golia, per aiutare tutti a comprendere meglio la situazione, al di là delle prese di posizione e delle battaglie ai mulini a vento. Gli autori delle 10 domande sono questi, con il link ai relativi post:
Alice PaceSilvia BencivelliSalvo Di GraziaEmanuele MeniettiAntonio Scalari e Marco Cattaneo
e queste sono le 10 domande:
1. Perché voi delle Iene non spingete Davide Vannoni a rendere pubblico il metodo Stamina? Se è davvero così efficace, non pensa sia giusto dare la possibilità a tutti i medici e pazienti di adottarlo?
2. Nei suoi servizi per Le Iene ci ha mostrato alcuni piccoli pazienti in cura con il metodo Stamina. Dopo otto mesi e quasi 20 puntate, perché non ha mai coinvolto le altre persone che Vannoni dice di aver curato negli ultimi anni, invitandole a mostrare i benefici del metodo stamina?
3. Perché non ha mai sentito la necessità di dare voce anche a quei genitori che, sebbene colpiti dalla stessa sofferenza, non richiedono il trattamento Stamina e anzi sono critici sulla sua adozione?
4. Nel primo servizio su Stamina lei dice che Vannoni prova a curare con le staminali casi disperati «con un metodo messo a punto dal suo gruppo di ricerca». Di quale gruppo di ricerca parla? Di quale metodo?
5. La Sma1 non sarebbe rientrata nella sperimentazione nemmeno se il Comitato l’avesse autorizzata, perché lo stesso Vannoni l’ha esclusa, ritenendola troppo difficile da valutare in un anno e mezzo di studi clinici. Come mai continua a utilizzare i bambini colpiti da questa patologia come bandiera per la conquista delle cure compassionevoli?
6. Perché non ha approfondito la notizia delle indagini condotte dalla procura di Torino su 12 persone, tra cui alcuni medici e lo stesso Vannoni, per ipotesi di reato di somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, truffa e associazione a delinquere?
7. Perché non ha mai interpellato nemmeno uno dei pazienti elencati nelle indagini della procura di Torino?
8. Perché ha omesso ogni riferimento alle accuse di frode scientifica da parte della comunità scientifica a Vannoni, al dibattito attorno alle domande di brevetto e alle controversie che hanno portato a un ritardo nella consegna dei protocolli per la sperimentazione?
9. In trasmissione lei fa riferimento alle cure compassionevoli, regolamentate dal Decreto Turco-Fazio. Perché non ha spiegato che il decreto prevede l’applicazione purché «siano disponibili dati scientifici, che ne giustifichino l’uso, pubblicati su accreditate riviste internazionali»?
10. Se il metodo Stamina si dimostrasse inefficace, che cosa si sentirebbe di dire alle famiglie dei pazienti e all’opinione pubblica?

Rispondere significa confermare con i fatti che l'impegno in televisione non è solo per fare audience  ma è inteso come una battaglia a favore di chi ha bisogno, insomma una ricerca della verità. Solo che, rispondendo alle domande e dunque approfondendo l'argomento, ci si potrebbe accorgere  che quelli che si consideravano dei nemici sono in realtà gli amici. E viceversa.

1 commento:

  1. Sul nuovo numero di Focus ho letto un interessantissimo articolo sul mal di testa: cause, cefalee croniche, modi per combatterlo... Lo consiglio a chi ne soffre.

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