sabato 15 febbraio 2014

Giochi Olimpici Invernali Sochi: quant'è il premio agli atleti per una medaglia vinta?

Ebbene sì, anche nello sport olimpico, dove il disinteresse economico dovrebbe regnare sovrano e lo spirito di onesta competizione e il rispetto degli avversari imperare, il valore di una medaglia non si misura solo con una fama imperitura ma  anche con una controparte monetaria. Insomma, se vinci una medaglia ti becchi un bonus. Giusto o sbagliato che sia, e anche considerando che non tutti lo fanno,  proviamo a vedere se c'è una sorta di retribuzione per nazione in base alle medaglie vinte. Qualcosa c'è. Intanto, sembra che Gran Bretagna, Norvegia, Croazia e Svezia non paghino un extra agli atleti che vincono medaglie.

Se si guarda al Budget 2014 del CONI si può notare che, alla tabella sui contributi alle Federazioni, la quota riguardante i premi medaglia per i Giochi Olimpici di Sochi  ammonta a 1 milione di euro al quale si devono aggiungere altri 2,7 milioni per le altre competizioni internazionali:
FSN - Club Olimpico e Medaglie olimpiche €/000 3.700
Lo stanziamento per premi da corrispondere agli atleti medagliati, pari ad €/000 1.000, riguarda la previsione dei premi da assegnare agli atleti potenziali vincitori di medaglie ai prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2014 (Sochi).
Lo stanziamento relativo ai contributi per gli atleti inseriti nel club olimpico prevede l’assegnazione di un contributo mensile di importo pre-determinato a favore degli atleti che si sono classificati entro i primi posti in occasione di determinate manifestazioni internazionali di particolare rilevanza ed è pari ad €/000 2.700.

Non è dato sapere se questo milione sarà usato integralmente, a prescindere da quanti sono i medagliati o se invece ci sono premi fissi da corrispondere. Più probabile la prima ipotesi.  Per completare il quadro si possono segnalare altri due dati: nel 2012, la quota medaglie -più il supporto alla delegazione  olimpica- è stata di oltre 9 milioni, di cui 7 alle medaglie e 2 alla delegazione, mentre i contributi statali al CONI, per quell'anno, sono stati di 406 milioni. Considerando il valore medio, alle 28 medaglie di Londra 2012 (8 ori, 9 argenti e 11 bronzi), sono andati 250 mila euro ciascuna ma, chiaramente, a oro, argento e bronzo vanno compensi differenti. Per i medagliati dei Giochi Olimpici Invernali, se rimanessero le 4 medaglie vinte, si prospetterebbe una cifra simile a quella di Londra 2012, cioè 250 mila euro  ma, secondo le previsioni dei possibili  podi, è destinata ad abbassarsi. Si veda il Bilancio d'esercizio 2012.

Sulla stampa sono apparse cifre riguardanti sia l'Italia che gli altri paesi partecipanti. Vediamole, con piccolo beneficio d'inventario, non avendo controllato i dati ufficiali come per il CONI..

Su Abc15 si parla, senza mettere il link, di una ricerca dell'AIPS, cioè l'Association International de la Presse Sportive, svolta in collaborazione con il Comitato Olimpico Internazionale che, riferendosi a una medaglia d'oro, fornisce queste cifre:
  • Kazakistan 250.000 dollari
  • Lettonia 192.000
  • Italia 191.000
  • Ucraina 150.000
  • Australia 126.000
Quelle sull'Australia, però, sono cifre diverse da quelle fornite più sotto di Business Week.


Su Forbes si segnala che il Comitato Olimpico USA  ha stabilito i seguenti premi: 25.000 dollari per una medaglia d'oro, 15.000 per una d'argento e 10.000 per una di bronzo.

Business Week ci ha fatto addirittura un'infografica che evidenzia una relazione inversa tra numero di medaglie vinte e bonus elargiti agli atleti nonchè tra premio e prodotto interno lordo pro capite: cioè  meno medaglie vinci e più il paese è povero più viene pagata la vittoria di una medaglia. Le cifre che fornisce, con l'eccezione dell'Australia, il cui premio è molto più basso di quello segnalato da Abc15, sono simili a quelli riportati sopra.

http://www.businessweek.com/articles/2014-02-03/winter-olympics-in-sochi-countries-that-pay-highest-medal-bonuses

http://www.businessweek.com/articles/2014-02-03/winter-olympics-in-sochi-countries-that-pay-highest-medal-bonuses

A ragionarci sopra sembra anche comprensibile che un paese con bassa probabilità di prendere una medaglia stimoli i propri atleti a vincere con la prospettiva di un ricco compenso; meno comprensibile è il fatto che più basso è il prodotto interno lordo pro capite più alto è il premio, ma forse è solo dovuto a una  correlazione tra basso PIL e bassa probabilità di andare a medaglie.

Ancora una volta, a leggere queste cifre, ci si può interrogare sull'opportunità di concedere agli atleti questi ricchi premi, oltre il normale stipendio o le retribuzioni inerenti la loro attività sportiva, con ciò spostando il discorso sul versante etico. Non che la cosa non possa, insieme, riguardare anche l'aspetto economico, nel senso di chiedere un piccolo sacrificio pure agli sportivi. C'è da considerare, d'altra parte, che molti di questi atleti gareggiano in discipline povere  che non prevedono enormi remunerazioni, che hanno fatto grandi sacrifici per arrivare dove si trovano e che, in molti casi, pur non essendo alla fame non sguazzano certo nell'oro. Unire alla soddisfazione di un risultato sportivo anche un riconoscimento in denaro non è nè scandaloso nè inopportuno. Però si può anche discutere sull'entità di questo compenso.  In fondo, come si può rilevare, alcuni paesi non assegnano nessun bonus ai loro atleti medagliati, il che lascia intendere che la prassi sia attuabile, indipendentemente dal fatto che si sia in tempo di crisi o meno.


image credit businessweek.com

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