A parte il valore che alcuni possono dare a certe Istituzioni e ai rapporti che preparano, fa un certo senso il colore giallo dell'Italia in questa Mappa della Libertà di Stampa 2010 di Freedom House. Il giallo indica un paese parzialmente libero. Vediamo come giustificano questo giudizio.
La libertà di stampa e di parola sono garantite dalla Costituzione, e generalmente rispettate. Così esordisce Freedom House sul rapporto Italia continuando però, nonostante qualche preoccupazione sulla concentrazione nella proprietà dei media.
Segue un resoconto degli interventi dei vari governi giudicati negativamente, la maggior parte dei quali presieduti da Berlusconi. Per esempio, nel giugno 2008, il Parlamento approva una legge restrittiva sulle pubblicazioni delle intercettazioni, per cui non possono essere pubblicate le trascrizioni delle intercettazioni prima che siano depositati gli atti, e nemmeno un riassunto. L'International Press Institute osserva che l'approvazione anche al Senato potrebbe
“limit journalists’ ability to provide the public with vital information.”
limitare la possibilità dei giornalisti di fornire informazioni vitali al pubblico.
Infatti, il disegno di legge contiene
“provisions that restrict journalists’ right to report on police investigations, and includes heavy punishments for breaching these restrictions.”
provvedimenti restrittivi del diritto di un giornalista di scrivere sulle inchieste di polizia.
Anche la European Federation of Journalists critica il disegno di legge, affermando
“Journalists are not supposed to hide information, whether the source is public or private, and their sources should be protected. Berlusconi’s draft law is contrary to international conventions and to the case-law of the European Court of Human Rights.”
Sostiene Freedom House che l'attrito con i giornalisti del primo ministro cominciano nel 2009, con Berlusconi che
"repeatedly tried to interfere in journalists’ efforts to cover conflicts between his private and political lives. Berlusconi’s private life came under intense scrutiny during the year after his wife filed for divorce and accused him of consorting with minors"
Ripetutamente cerca di interferire con l'intento dei giornalisti di coprire la notizia.
In questo modo, dice il rapporto, Berlusconi diventa il primo Presidente del Consiglio italiano a
"to take legal action against Italian and European media, Berlusconi sued several foreign newspapers for their coverage of his private life, particularly the claim that he had a sexual relationship with an 18-year-old girl"
Cioè ad agire legalmente nei confronti di giornali italiani ed europei.
Anche la questione relativa al controllo dei media televisivi, Rai e Mediaset, il ruolo del Giornale, proprietà del fratello di Berlusconi, nei confronti degli avversari politici o di chi critica l'azione del governo, o ancora, secondo dati di Reporters Sans Frontieres, la presenza di almeno 10 giornalisti sotto protezione (come per esempio Roberto Saviano) a causa delle minacce provenienti dalla criminalità organizzata, questi ed altri sono importanti aspetti che influiscono sul giudizio complessivo sulla nostra libertà di stampa, così come la vedono dall'estero.
Non dimentichiamo, poi, che gli editori puri, in Italia, sono molto pochi, e questo probabilmente un certo peso nelle valutazioni sulla libertà di stampa italiana ce l'ha.
RispondiEliminaVero. L'utilizzo della stampa come strumento di potere e non principalmente come bilanciamento del potere è un cattivo uso. E infatti, siamo di colore giallo...
RispondiElimina