sabato 11 giugno 2011

Ecco perchè non ho fiducia nella privatizzazione dei servizi essenziali

Sbirciando la trasmissione Mi manda Rai tre mi imbatto in questo caso: una serie di cittadini afferma  che è stato attivato un nuovo contratto di fornitura  elettrica a loro nome senza che ne sapessero niente e, meno che mai, senza che avessero mai firmato o richiesto alcunchè. Uno dei casi presentati era addirittura paradossale, essendo uno di questi firmatari morto prima della data della presunta firma. Ovviamente le firme, a quanto dichiarato da questi cittadini, sono false, come pure i documenti forniti e i codici fiscali. L'azienda in questione è Enel energia (la costola Enel del mercato libero), una delle tante che dopo la liberalizzazione compete sul libero mercato. Questi cittadini affermano che Enel energia ha attivato contratti a loro nome a loro insaputa, promuovendo subito, dopo il loro diniego a pagare, tutta una serie di procedure di riscossione. Non è la prima volta che capita, e non capita solo nel comparto energetico. Moltissimi altri casi si registrano nel settore telefonia, con contratti attivati all'insaputa del cliente, che ovviamente non li aveva mai richiesti. 
Tutte le aziende in questione si difendono affermando che si tratta di strategie commerciali aggressive delle loro agenzie sul territorio delle quali, ovviamente, loro non sanno niente e che non hanno autorizzato. Se fossimo nel mondo delle  telenovelas gli crederemmo, sinceramente. Ma purtroppo (o per fortuna?) non siamo in una telenovela e non gli crediamo. L'aggressività commerciale di queste aziende entrate o create per il libero mercato in seguito alle liberalizzazioni è piuttosto elevata, perchè probabilmente riescono ad incunearsi nei meandri della legge e perchè forse quello che rischiano -pagando magari qualche sanzione pecuniaria- è sempre meno rispetto a quello che incassano. In più, grazie alla diffusione dei call center quale interfaccia cliente-azienda e quindi al venir meno del rapporto diretto con l'azienda in favore di quello con un mediatore indiretto, si fiaccano le legittime pretese di giustizia di chi è stato truffato. E' da notare che a questa sensazione di fiacca contribuisce anche la giustizia italiana nel suo insieme di  leggi e procedimenti giudiziari, mal scritte le prime e lenti i secondi.
Grazie alla combinazione di questi due fattori queste aziende continuano a fare i loro comodi, avendo poco o nulla a temere.
E' un motivo sufficiente per temere il cosiddetto privato? Forse non da solo, ma ci arriva vicino. L'ingresso dei privati nei servizi essenziali unito alla inefficacia o scarsità dei controlli rischia di diventare un mix micidiale. Ne è un'ulteriore prova l'inefficacia (da me provata personalmente) dell'iscrizione al Registro delle opposizioni per non ricevere più telefonate commerciali: continuano imperterriti a chiamare. 
Ho la netta sensazione che l'ingresso dei privati nella distribuzione idrica non porterà grossi miglioramenti ma porterà di sicuro aumenti di tariffe. Solo la telefonia, a mia memoria, ha usufruito del vantaggio della competizione, abbassando le tariffe dopo l'ingresso di diversi competitors. Gli altri settori, dal prezzo della benzina alle tariffe delle assicurazioni delle automobili non ne hanno beneficiato granchè (se si escludono, forse, le agenzie assicuratrici telefoniche). Comunque, per concludere, il problema non sarebbe nemmeno nell'ingresso dei privati. In fondo l'economia di Stato sembrerebbe essere stata bocciata dalla storia. No, quello che non va non è il passaggio dall'economia pubblica a quella privata, il vero problema è la carenza di controlli e l'efficacia e velocità della giustizia. Senza questi due capisaldi della società, il passaggio del controllo di servizi essenziali (tra i quali acqua, gas, elettricità) dal pubblico al privato rischia di diventare un incubo per il cittadino e un paradiso per gli imprenditori d'assalto.

Per chi volesse conoscere la differenza tra mercato regolato e libero, qualche spiegazione riguardo Enel qui.
Qui invece tutta la puntata di Mi manda Rai tre.

2 commenti:

  1. Hai sbagliato, hai scritto imprenditori invece che prenditori :-)

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  2. già, prenditori loro e prenditori noi, in diverso modo...

    RispondiElimina

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