venerdì 10 giugno 2011

Il Giornale e Libero: adesso Vendola abbraccerebbe quei "fratelli" nomadi?

Così il Giornale

Vendola abbraccerebbe anche quei nomadi che hanno ucciso il 28enne?


e così Libero

dopo i noti fatti di cronaca, in cui quattro nomadi in fuga con un'auto rubata uccidono un incolpevole automobilista, a cui così risponde Pierluigi Battista sul Corriere


Sarebbe come se una banda di criminali del nord facesse una rapina al sud e ci scappasse il morto: sarebbero contenti se si dicesse,  i "fratelli" di Bossi uccidono un passante? dice Battista. La politica non c'entra. Siamo sicuri? Certo, non c'entra fino a ritenere che qualcuno che difende le minoranze oppresse possa minimamente gioire per fatti delittuosi. Però la cosa, secondo me, non è così semplice. Bisogna chiedersi dove nasce la criminalità, quali sono i margini di intervento, quanto le minoranze accettino e desiderino l'integrazione, oltre a domandarsi e a intervenire su chi deve accettarli e integrarli.
Non è giusto, ovviamente, addossare la  colpa a tutta la comunità nomade, nè tanto meno a chi la difende dalle ingiustizie (in questo caso Vendola), così come non  piace a noi italiani essere definiti con i soliti stereotipi dagli stranieri (pizza, mafia e mandolino) per colpa di alcuni, ma bisogna che i politici di sinistra comprendano che l'integrazione e l'accettazione degli stranieri, dell'altro, passa per l'assenza di pericolosità, e questo passa per l'adozione della strategia migliore per convivere: cercare l'integrazione o cacciarli? Non si può addossare sempre e comunque la colpa di ostacolare la convivenza a chi ospita, specie se chi è ospitato è uso a delinquere. E' quello il primo versante su cui intervenire, altrimenti popolazioni come i rom saranno destinate ad essere rimpallate tra un paese e l'altro, per finire forse, come i pellerossa, nelle riserve e alcuni cittadini italiani saranno costretti a pagare costi evitabili.

2 commenti:

  1. due anni fa ,a Varese,un noto avvocato,ubriaco e ..un po' (pare)fatto ha ucciso tre ragazzi tranquilli,buoni,onesti in un incidente,centrando la loro auto perchè andava a 160 km all'ora;uno era il figlio di un giornalista.Non mi sembra che ci siano state fiaccolate,proteste,non mi sembra che Salvini si sia scaldato,anche se il signore si è rifiutato di sottoporsi all'etilometro.Forse quei tre ragazzi contavano meno,o forse anche questo è colpa di Pisapia?

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  2. Dal punto di vista della ripartizione generica delle colpe sono d'accordo con te. Rileva questo fatto però, che interviene nel giudizio che diamo sugli accadimenti in generale: mentre non è evitabile un evento come quello da te descritto nel senso che non è possibile allontanare un cittadino italiano dal patrio suolo è invece possibile nei confronti di cittadini stranieri (non comunitari). Questa constatazione è un potente meccanismo ed è quello che agisce e fa parlare in questo modo, non solo i giornalisti chiaramente. Ma è del tutto sbagliato? Io purtroppo non ho clamorose certezze, al riguardo se non un vago sentimento di giustizia che dice siano puniti solo i colpevoli e "le colpe dei padri non ricadano sui figli".

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