Nell'intervista concessa venerdì scorso al Guardian (con la stampa straniera i grillini parlano), Gianroberto Casaleggio chiarisce il suo pensiero, sempre ammesso che il giornalista l'abbia riportato correttamente. Il titolo, prima di tutto, è esplicativo: M5S says it will not help form Italian government, il M5S dice che non aiuterà a formare il governo italiano.
Lo dice Grillo, lo dice Casaleggio, dunque sarà vero: il M5S non contribuirà alla formazione del nuovo governo. Cos'altro dice Casaleggio? Oltre a rinviarvi all'articolo del Guardian vi offro qualche stralcio, i virgolettati di Casaleggio più quanto riporta l'autore dell'articolo di quello che ha affermato l'ideologo del movimento.
"Se dagli altri partiti viene messo in piedi un governo, il Movimento Cinque Stelle voterà per tutto ciò che è parte integrante del suo programma."
"E' il Presidente della Repubblica a decidere a chi dare mandato [per tentare di formare un governo]. Lui deciderà se esistono le condizioni per la formazione di un governo, e se questo governo ha ottenuto la fiducia della Camera [dei deputati] e del Senato. Non vogliamo entrare in questo processo. "
Questo non è un virgolettato, ma quanto riferisce Hooper:
Casaleggio ha detto che il suo obiettivo a lungo termine è quello di portare il M5S al potere da solo. Fino ad allora, non farà accordi con nessun altro gruppo politico.Tanto per essere chiari, ma potrebbe anche essere pretattica.
E' sbagliato considerare l'enorme successo elettorale del M5S come una semplice reazione alla crisi economica e alle politiche di austerità favorite dalla Germania, ha detto Casaleggio. Anche se la crisi ha accelerato il progresso del movimento, è stato essenzialmente un prodotto di internet, ha proseguito, perché ha consentito quella democrazia diretta che il movimento ha sposato e praticato.
"Quello che sta accadendo in Italia è solo l'inizio di un cambiamento molto più radicale."
I politici italiani tradizionali hanno finora rifiutato nuove elezioni, temendo che potrebbero portare ancora più voti al M5S. Casaleggio, mentre insiste sul fatto che "non abbiamo suggerimenti da dare", ha parlato con approvazione di una quarta opzione - un governo tecnocratico sostenuto dai principali partiti, come quello guidato da Mario Monti, dal Novembre 2011.
"Il governo Monti ha avuto una maggioranza che ha permesso di far passare molte leggi e decreti-legge."
Il rifiuto di Grillo di un accordo con il centro-sinistra -annunciato sul suo blog - ha suscitato commenti contrastanti, inclusi rimproveri rabbiosi da parte di alcuni che si definiscono membri del movimento. Casaleggio ha respinto le loro critiche.
"I membri del Movimento a cinque stelle non sono gli unici che hanno commentato. Ce ne sono altri," ha detto. "Quindi il fatto che poche persone abbiano commentato sul blog non significa che la gente del M5S non condivida la linea del movimento."Da ultimo alcuni chiarimenti sul codice di condotta del parlamentare M5S.
Casaleggio fa riferimento a un codice di condotta firmato dai nuovi parlamentari del movimento prima delle elezioni. Il codice stabilisce che i Gruppi parlamentari del Senato e della Camera dei deputati del M5S "non devono unirsi con altri soggetti o coalizioni, se non per votare sui punti condivisi". "Lo sapevano fin dall'inizio".
Sulle prospettive a lungo termine del M5S - fondato poco più di tre anni fa - Casaleggio ha detto che "dipende da quanto saremo coerenti". Se il movimento rimane saldo sui suoi principi e ottiene dei cambiamenti, "cresceremo certamente".
Si aspettava che un giorno il M5S avrebbe governato l'Italia? "Lo speravo."
Io pensavo che M5S volesse aiutare gli italiani non solo ad uscire dalla crisi ma anche dallo schifo in cui decenni e decenni di abitudini corruttive gli avessero costretti a vivere. Ma tutto in maniera graduale, perché in questo momento di enorme crisi un cambiamento troppo repentino e radicale trascina dietro di sé sempre le solite vittime, cioè quella parte della società fragile e debole che è sempre la prima a pagare cioè la povera gente, quella che vive di sola e pura speranza, che è quella che Grillo dovrebbe aiutare, cioè quella parte che più di altre crede in lui.
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