La notizia iniziale di questo rapporto della Cgia di Mestre, e che probabilmente ci ricorda un provvedimento preso a suo tempo dal Governo, è il fatto che fino a 6 giorni prima della scadenza del saldo dell'IMU, il 17 dicembre, il Governo può cambiare l'aliquota della tassa sulla casa.
Questa notizia, come detto, associata alla pessima reputazione che hanno tutte le imposte, contribuisce, insieme a quella che non tutti i comuni hanno ancora deciso quale aliquota applicare, a rendere inquieti i Caf, che chiedono al Governo uno spostamento della scadenza al 31 dicembre.
Intanto, la stessa Cgia ha preparato una lista delle aliquote applicate da un campione di 81 comuni capoluogo di provincia, dal quale risulta che il 49,4% non ha aumentato le aliquote, il 43,2% invece le ha aumentate e un 7,4% le ha addirittura abbassate. La tipologia catastale di riferimento è la A2, la classe media delle abitazioni posta tra quelle signorili e quelle economiche. Queste dati sono aggiornati al 26 ottobre, a 5 giorni dalla data in cui i comuni dovranno comunicare l'aliquota che intendono applicare.
Ecco la lista, dalla quale spicca il 1° posto di Torino, in cui un proprietario di abitazione classe A2 deve sborsare 1.055 euro contro i 59 che invece deve pagare chi abita in un altro comune del Piemonte: Asti.
Di seguito i primi posti della classifica delle aliquote applicate dai vari comuni, dell'importo delle rate e di quello totale. L'elenco completo è disponibile qui.
Ciao Paolo e grazie per questa informazione, di cui non ero a conoscenza.
RispondiEliminaCi tengono fino all'ultimo col fiato in sospeso...
Buon lunedì,
Lara