E' uscito in questi giorni, in concomitanza con il modello per il pagamento dell'IMU e la scadenza dell'ultimo giorno utile -31 ottobre- per i comuni per fissare le loro aliquote su questa imposta, la sesta edizione delle Statistiche catastali 2011, un rapporto preparato dall'Agenzia per il Territorio basato sul censimento dei fabbricati in Italia su dati del Catasto edilizio urbano. In Italia esistono 69.134.657 fabbricati, di cui quasi una metà nel nord.
La maggior parte di questi immobili appartengono alle categorie A (immobili a destinazione ordinaria come case e uffici) e C (immobili a destinazione ordinaria commerciale come negozi, magazzini, laboratori). Tra le categorie residenziali, quelle sotto la lettera A, le più rappresentate sono la A2 e la A3, cioè le abitazioni di tipo civile e le abitazioni ti tipo economico.
E' interessante osservare che, seppure la variazione dello stock immobiliare 2011-2010 è positiva per tutte le categorie, all'interno della categoria A c'è una riduzione di alcune sottocategorie estreme: quelle A1, case di tipo signorile e quelle di tipo A4, A5 e A6, cioè abitazioni di tipo popolare, ultrapopolare e rurale, mentre le case più di lusso, con l'eccezione delle case signorili, quelle delle classi A7, A8 e A9, abitazioni tipo villini, ville e castelli, aumentano.
Ultima osservazione sulla categoria C, quella produttiva, il maggior aumento 2011-2010 riguarda i magazzini C2 e le scuderie e autorimesse C6, mentre negozi e laboratori artigiani, C1 e C3 segnano il passo.
In fondo a questo rapporto c'è un'appendice con definizioni, glossario e tabelle di tutte le categorie catastali.
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