Proteste studenti alla riforma Gelmini fonte dalla rete |
Per chi non se ne fosse accorto non sono solo gli studenti italiani a protestare: la cosa è diffusa in tutta Europa. Ma che sarà? un virus?
PressEurope riporta la traduzione di un articolo svedese del Dagens Nyheter, che si interroga sulle manifestazioni studentesche di Londra del novembre scorso
"La manifestazione degli studenti a Londra ha riportato in primo piano la questione del finanziamento dell'istruzione superiore: sia il sistema pubblico che quello di mercato hanno difetti insanabili. Serve un compromesso che garantisca qualità e accessibilità.[...] Scegliere tra un insegnamento superiore finanziato dallo stato ma regressivo e un sistema fondato sulle leggi di mercato con tasse di iscrizione astronomiche è un po' come scegliere tra la peste e il colera."
Proteste studenti inglesi fonte dalla rete |
O ancora The Guardian
"Questo è solo l'inizio", titola il Guardian dopo che il 10 novembre più di 50mila studenti hanno manifestato nella capitale britannica per protestare contro l'aumento delle tasse scolastiche (che potranno superare i diecimila euro) e contro il taglio del 40 per cento del bilancio per l'insegnamento universitario."
Oppure l'Adevarul (La Verità), un giornale rumeno
"La Romania non è l'unico paese dove gli insegnanti sono minacciati di licenziamento o di tagli allo stipendio. Secondo uno studio realizzato da Guntars Catlaks, del Sindacato internazionale dell'istruzione, i sistemi educativi di molti paesi europei sono stati duramente colpiti dalla crisi. E se la Polonia ha solo rinviato gli investimenti nelle infrastrutture, la Lituania, la Repubblica ceca, l'Ungheria e la Lettonia hanno ridotto del 30 per cento gli stipendi degli insegnanti. Il taglio più drastico è stato in Lettonia: seimila insegnati licenziati su un totale di 35mila. In Irlanda, dopo una riduzione del bilancio del 60 per cento per l'anno in corso, si prevedono riduzioni di personale nell'insegnamento superiore e diverse facoltà hanno dovuto chiudere. "
Ma c'è anche chi, come Der Spiegel, punta il dito contro il federalismo
"Fermate il caos scolastico!". Lo Spiegel lancia una campagna per promuovere l'unificazione del sistema scolastico tedesco. Secondo il settimanale di Amburgo, la Repubblica federale, che ha un sistema educativo diverso per ognuno dei sedici Länder, è paralizzata dai particolarismi in materia di istruzione, che mettono a rischio le sue risorse più importanti: lo spirito e l'esperienza. Il risultato è che tra la scuola secondaria bavarese e quella berlinese - la prima tradizionalmente di buon livello, mentre la seconda solo quindicesima nella graduatoria federale - c'è una grande differenza in termini di formazione degli insegnanti e di qualità, contenuti e durata della didattica."
Insomma il panorama è piuttosto vario e vasto. Non potevano sottrarsi i nostri connazionali, studenti, stimolati da una riforma che ancora non si sa se è tutta da buttare o tutta da tenere.
Vi segnalo i lavori di due amici blogger che hanno scritto qualcosa sulla cosiddetta Riforma Gelmini e ai quali vi invio per approfondimenti.
Annarita, di Scientificando pubblica
e Gianluigi di Sciencebackstage pubblica
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