venerdì 6 gennaio 2012

I privilegi degli addetti della politica: commessi e consiglieri della Camera

Ne avevo già parlato ma vale la pena di ripeterlo e, sempre che questi dati siano veri, ora che scopro che anche il Giornale li ha pubblicati a suo tempo (20 dicembre 2011)  oltre i soliti Stella e Rizzo, tenerlo a mente. Anche per domandarsi: ma come è possibile? Come è possibile che 1.642 dipendenti di Montecitorio, la Camera dei Deputati, più le pensioni erogate agli ex commessi, costino in stipendi la bellezza di 508 milioni di euro? L'articolo di Emanuela Fontana non lesina dati e cifre e, in attesa che qualcuno li smentisca possibilmente con tanto di prove documentali (visto che sono tutti dipendenti pubblici) li diamo per veri. Anche perchè non dissimili da quelli forniti dal duo Stella Rizzo.

  • 256 milioni di euro il costo degli stipendi dei 1.642 addetti (ricordo che alla Camera vi sono 630 deputati) il che fa quasi 156.000 euro all'anno, il che significa 13.000 euro lordi al mese, in media, perchè non hanno tutti stipendio simile. Infatti...
  • ...uno stenografo può arrivare a 260.000 euro l'anno. Chi è appena assunto guadagna subito 2.618 netti euro al mese che dopo 15 anni diventano 5.613. Dopo 35 anni di carriera, con queste mostruose progressioni pensate da un megalomane, lo stesso commesso arriva a prendere 9.400 euro netti al mese: quanti operai ci campano, con quella cifra?
  • Ma la burocrazia parlamentare, a questo punto più potente dei parlamentari stessi, si è sollevata: perchè, direte voi? Per via del passaggio al contributivo e dei 65 anni di età. Loro, infatti, la casta delle caste, i burocrati, si sentono superiori anche agli stessi parlamentari se dicono, per mano dell'articolista del Giornale " l’associazione dei consiglieri della Camera ha recapitato al presidente Fini e ai parlamentari una lettera, non ancora resa nota alla stampa, per rendere consapevole«l’intera rappresentanza parlamentare» che «uno slittamento dell’età di pensionamento» anche «di dieci anni» anche per «i dipendenti prossimi al pensionamento» non rispetterebbe il requisito «dell’equità ». Si segnala quindi che la «burocrazia parlamentare non appare assimilabile a nessuna delle categorie di pubblico impiego (grassetto mio)». Pur consapevoli della necessità «di fare ogni sforzo per favorire il consolidamento dei conti pubblici », i consiglieri rivendicano«la dignità e la qualità professionale della burocrazia parlamentare » e il loro «ruolo centrale» nel «sistema democratico»." Lobby potentissima questa, e anche piuttosto presuntuosa, ma soprattutto ben pagata. Secondo quanto riferisce Fontana un consigliere caposervizio può arrivare a guadagnare qualcosa come 23.800 euro lordi al mese, più di un parlamentare.
  • 200 milioni di euro, infine, sono le pensioni di questa casta nella casta. Si scopre che ci sono anche borboniche pensioni di grazia per un ammontare di 390.000 euro, cose del tipo in vigore appunto nel Regno di Napoli nel XVIII secolo.

Come si può pensare di continuare a chiedere sacrifici a noi, a coloro che mantengono tutti questi begli esemplari, quando loro, i privilegiati dei privilegiati, rimangono attaccati ai loro privilegi come cozze allo scoglio? Cosa si aspetta a chiederli a loro una buona volta e, se rifiutano, a sbatterli fuori una volta per sempre, loro e il loro ruolo centrale nel sistema democratico. Di democratico, in tutto questo, c'è ben poco. Forse solo il voto per mandarli tutti a casa, senza pensione.

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