domenica 8 aprile 2012

Bulli e vittime: il duplice aspetto del senso morale

Come fanno i bulli ad essere competenti dal punto di vista morale e insieme opprimere le loro vittime? Secondo alcuni ricercatori [Gini et al. 2011] si deve al fatto che il comportamento morale si compone di due aspetti: una capacità di giudicare le azioni permesse (competenza morale) e una capacità di condividere la condizione emotiva altrui (compassione morale).
La prima è la capacità di conoscere le azioni che la personalità dell'altro o la situazione ti consentono, di individuare le relazioni di dominanza all'interno del gruppo,  la seconda è la capacità di immedesimazione con l'altro che permette di vivere quasi in prima persona i sentimenti altrui e le conseguenze delle azioni proprie o degli altri.
Lo studio ha coinvolto 719 ragazzi tra i 9 e  i 13 anni, classificati in bulli, vittime e difensori.
Risulta che rispetto alle vittime, sia i bulli che i difensori hanno una maggiore competenza morale, la capacità di comprendere le azioni permesse dalla situazione integrando diverse fonti di informazioni (permissività di un'azione, valutazione del rapporto di forza), mentre le vittime si concentrerebbero solo sulle informazioni esplicite.
D'altra parte i bulli presentano una enorme carenza per quanto riguarda la compassione morale, rispetto alle vittime e ai difensori.
Il bullismo non sembra dunque essere la conseguenza di una carenza di competenza morale (distinzione tra bene e male) quanto una quasi assoluta mancanza di compassione morale (incapacità di provare i sentimenti altrui).



L'esperimento consisteva nel dare un giudizio morale agli scenari conseguenti a questa situazione: Paola e Alice preparano una limonata. Paola chiede ad Alice di passarle lo zucchero. Alice vede un barattolo sul tavolo.

Prefigurazione: 

  • neutrale: nel barattolo c'è lo zucchero, mettere lo zucchero nella limonata la renderà buona;
  • negativa: nel barattolo c'è una sostanza tossica, mettere la sostanza nella limonata farà star male chi la beve;
Credenza:
  • neutrale:sul barattolo c'è scritto ZUCCHERO così Alice pensa che va bene usarlo;
  • negativa: sul barattolo c'è scritto TOSSICO così Alice pensa che è pericoloso usarlo;
Risultato:
  • neutrale: Alice passa il barattolo a Paola che beve la limonata e dice che è buona;
  • negativo: Alice passa il barattolo a Paola che beve la limonata e si sente male.

Gli scenari possibili sono 4: 

  • Alice pensa che nel barattolo c'è una sostanza tossica. C'è una sostanza tossica e Paola si sente male;
  • Alice pensa che nel barattolo c'è una sostanza tossica. C'è lo zucchero e Paola è contenta;
  • Alice pensa che nel barattolo c'è lo zucchero. C'è una sostanza tossica e Paola si sente male;
  • Alice pensa che nel barattolo c'è lo zucchero.  C'è lo zucchero e Paola è contenta.

A seconda degli scenari i ragazzi dovevano giudicare l'azione di Alice di dare il barattolo a Paola in una scala da molto male a molto bene.


Giudizio morale nel caso di tentato danno (credenza negativa, risultato neutrale): le vittime danno un giudizio diverso da bulli e difensori. In questo caso, l'informazione è che non c'è stato danno per Paola, anche se Alice credeva che nel barattolo vi fosse una sostanza tossica. Le vittime utilizzano preferibilmente l'informazione del risultato finale e perciò giudicano più positivamente lo scenario



Disimpegno morale: difensori e vittime sono entrambi significativi rispetto ai bulli, che sono quelli con il maggior disimpegno morale.


Alcune possibili conclusioni: le vittime sono i migliori giudici morali? Pur possedendo un'elevata compassione morale non sempre sono in grado di capire quali siano le azioni permesse in tutte le situazioni, fidandosi spesso solo dell'autorità (informazioni esplicite), il che potrebbe portare  a non provare compassione per chi subisce un'ingiustizia se questa è avallata dalle autorità (penso, a titolo di esempio, all'aperta condanna del comportamento omosessuale da parte di chi ha comunque una forte compassione morale in altri campi). 
I bulli sono assai deficienti per quel che riguarda la compassione morale, sicchè la loro superiore capacità di giudicare le azioni che l'altro o una situazione permettono (competenza morale), non essendo compensata dalla compassione, non porta mai a un'inibizione delle azioni lesive o potenzialmente lesive (penso agli uomini politici, che pur a volte piangendo, non esitano dal proporre normative molto severe) . 
I difensori sembrano avere la condizione di maggior equilibrio: possedendo un buon livello di compassione morale sanno identificarsi con gli altri inoltre, non giudicando solamente dalle informazioni esplicite, sanno probabilmente comprendere meglio le sfumature delle situazioni utilizzando anche i segnali impliciti e così  evitando, a volte, possibili errori di giudizio.

In sostanza, l'esperimento solleva il tema di come si addivenga al giudizio morale ottimale. La capacità di comprendere la relazione tra le forze in campo è probabilmente parte integrante del giudizio morale, che non può essere solo quello stabilito dall'autorità o dagli usi. Senza questa capacità colui che fosse comunque dotato di compassione morale potrebbe mal dirigerla o non dirigerla affatto verso chi invece la meriterebbe. D'altra parte, è del tutto evidente che la capacità di distinguere il bene e il male non solamente in assoluto ma anche relativamente alle relazioni contingenti, che si sviluppano di volta in volta nei rapporti tra le persone, se non è supportata dalla compassione morale ha molte possibilità di esitare in comportamenti da bullo.
Queste considerazioni valgono, allargando la visuale, anche per una categoria di persone che non vive il giudizio morale solamente nelle relazioni con l'altro ma ha anche la possibilità di stabilire con norme e leggi cosa è giusto e cosa non lo è. Mi riferisco ovviamente agli uomini politici.



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Gianluca Gini, Tiziana Pozzoli, Marc Hauser, Bullies have enhanced moral competence to judge relative to victims, but lack moral compassion, Personality and Individual Differences, Volume 50, Issue 5, April 2011, Pages 603-608, ISSN 0191-8869, 10.1016/j.paid.2010.12.002


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