Forse non tutti sanno (e scusate l'incipit così naif) che le Olimpiadi non hanno premiato sempre e soltanto le migliori performance sportive. Infatti, dal 1912 al 1952, si tenne una parallela e contemporanea Art Competition durante i Giochi Olimpici, suddivisa in cinque categorie: architettura, letteratura, musica, pittura e scultura. Questa competizione , in cui gareggiavano artisti di varie discipline, fu pensata e voluta dal Barone de Coubertin, che la propose nel 1906 e divenne operativa nel 1912. Dal 1956 è stata sostituita dalle Olimpiadi Culturali. Ai giorni nostri non c'è più competizione e le Olimpiadi Culturali sono diventate un'occasione per presentare al pubblico arte e cultura legate allo sport e non solo.
Per esempio, alle Olimpiadi di Londra 2012 è collegato il London 2012 Festival, occasione per discutere di sport e cultura.
Sulla pagina di Wikipedia dedicata alla Art Competition sono segnalati i vari vincitori di queste competizioni artistiche per gli anni in cui si svolsero. Per esempio, la medaglia d'oro per la letteratura nella prima edizione di Stoccolma 1912 fu vinta proprio da Pierre de Frédy, Baron de Coubertin con il pezzo Ode allo sport, sorta di panegirico dello sport suddiviso in 9 capitoletti. Eccone un assaggio:
I.O Sport, pleasure of the Gods, essence of life, you appeared suddenly in the midst of the grey clearing which writhes with the drudgery of modern existence, like the radiant messenger of a past age, when mankind still smiled. And the glimmer of dawn lit up the mountain tops and flecks of light dotted the ground in the gloomy forests.
L'occasione per parlare di questa parte delle Olimpiadi meno conosciuta me la offre lo Smithsonian, istituto di ricerca a finanziamento pubblico, nonchè rinomato museo, con questo articolo: When the Olympics Gave Out Medals for Art, Quando le Olimpiadi premiavano le Arti, grazie al quale scopro queste competizioni artistiche, il cui tratto comune è chiaramente lo sport. Ecco alcuni quadri premiati:
Henriette Brossin de Polanska, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Anversa del 1920 con il quadro L'Elan (Lo slancio)
Lee Blair, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 con il quadro Rodeo.
E proprio nel sito dal quale ho tratto il quadro di Blair sono presenti tutti i premiati delle edizioni delle Olimpiadi dal 1896 al 2008 e delle Competizione Artistiche dal 1912 al 1948. Si tratta del sito non ufficiale dell'Olympic Museum, nel quale si possono trovare interessanti reperti fotografici, anche se non di tutti i lavori premiati, e statistici.
Jean Jacoby, rugby |
Guardando alla carriera e alle opere degli artisti che parteciparono alle Competizioni Artistiche è infrequente trovare qualche nome che ha fatto storia o ha lasciato un segno indelebile, con l'ovvia esclusione di De Coubertin. Anche quando vi parteciparono nomi illustri, in questo caso figli di nomi illustri, come Jean René Gauguin, figlio di Paul Gauguin e medaglia di bronzo per la scultura alle Olimpiadi del 1924, il segno lasciato nella storia è solo la medaglia. Molti di loro erano anche sportivi, come ad esempio Dezső Lauber, che praticò e gareggiò nel bob, nel pattinaggio su ghiaccio, nel golf, nel ciclismo, nel tennis e nell'architettura vincendo, in quest'ultima disciplina, la medaglia d'argento nel 1924 a Parigi.
Un pittore, il lussemburghese Jean Jacoby, vinse per due volte la medaglia d'oro, nel 1924 a Parigi e nel 1928 ad Amsterdam ed è l'artista più titolato al mondo (almeno secondo la voce di Wikipedia).
Insomma, le Olimpiadi rappresentavano, e forse rappresentano anche oggi, un'occasione di competizione non solo sportiva ma anche culturale, unite dall'amore per lo sport e l'attività fisica di cui lo sviluppo culturale è parte integrante, soprattutto quello scientifico, senza il quale oggi il corpo umano non supererebbe i suoi limiti. In origine invece, nell'ideale del barone, atletismo e cultura erano parte integrante dell'educazione, almeno di quella che si rifaceva all'olimpismo greco, due cose che non potevano non andare insieme, per cui era necessario che le competizioni artistiche affiancassero quelle sportive per ricreare lo spirito originario. Infatti, De Coubertin
" was raised and educated classically, and he was particularly impressed with the idea of what it meant to be a true Olympian—someone who was not only athletic, but skilled in music and literature,”[...]. “He felt that in order to recreate the events in modern times, it would be incomplete to not include some aspect of the arts.”[When the Olympics cit.]
imagecredit
olympic-museum.de
home.scarlet.be
decoubertin.info
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