mercoledì 9 giugno 2010

Felicità, decisioni e informazioni


Vi è relazione tra felicità, decisioni e quantità di informazioni a disposizione?
Per esempio, vi è chi sostiene che avere poche informazioni non sia sempre un male (Gigerenzer 2009) e che in questo caso l’euristica dell’intuizione (o logica intuitiva) favorisce le scelte migliori.
C’è un metodo, definito “fast and frugal” (Gigerenzer et. al.1999) veloce e frugale, che basa la decisione su un solo suggerimento.
Questi metodi, che si oppongono al dogma del più informazioni migliore la scelta, si basano sulle conoscenze pregresse, su un sistema di categorizzazione piuttosto semplificato, e sulla decisione veloce.
Quello che vorrei verificare è se questo sistema euristico (cioè realizzato per prove e errori, senza un algoritmo risolutivo) è basato su un ragionamento logico (quindi soggetto al rigido argomentare logico formale) oppure si basa su una logica più morbida, definita intuitiva, che trova il suo fondamento nell’esperienza.
Qualche esempio.
Tutti sanno quanto sia difficile guadagnarsi la fiducia di un animale selvatico. A eccezione dei grandi predatori, gli altri animali, piccoli e medi erbivori e piccoli carnivori utilizzano una massima universale e un po’ grezza ma sicuramente efficace: diffida di tutti gli animali umani.
E forse a questa massima molti devono la loro vita, anche se tra quegli umani che vorrebbero avvicinarli potrebbe esserci un veterinario che vuole curarli.
Ora, mi piacerebbe capire se questa euristica semplice, e che probabilmente poggia le sue basi decisionali sulla distribuzione dei vari “pesi” emotivi all’interno delle scelte possibili, abbia una relazione, e se si quale, con lo sperimentare uno stato di felicità.
In più, laddove invece l’organismo usa un metodo di decisione meno euristico ma più algoritmico, con abbondante utilizzo di informazioni e uso di inferenze logico-deduttive, ecco vorrei verificare se in questo versante venga impiegato il comparto emotivo e se anche in questo caso si possa parlare di possibile relazione con uno stato di felicità.

Vi è anche da considerare che è nozione corrente che più informazioni abbiamo e, solitamente, meno felici siamo, così per esempio lo si può dire dei fatti di cronaca nera, che inducono uno stato di diffidenza e paura, della presenza di vere o presunte epidemie, che scatenano episodi di isteria, delle conoscenza dei fatti nascosti che gravitano nell’orbita dell’agire politico, che induce disaffezione e sfiducia. Insomma, è nozione comune che meno cose si sanno più si è felici. È una considerazione che mi invita a riflettere, anche tenendo conto della capacità di affrontare le questioni insita in un sistema di decisioni rapido e semplice.

Termino con quello che si sta rivelando un libro pieno di belle sorprese, quello di Gigerenzer (Gigerenzer 2009), che cavalca un’idea che è un mio chiodo fisso, anche se non ne ho parlato spesso, almeno non nel nuovo blog.
“Quando divenni direttore dell’Istituto Max Planck di sviluppo umano volevo creare un gruppo di ricerca interdisciplinare i cui membri parlassero, lavorassero e pubblicassero veramente insieme. È una cosa rara; se non s’interviene attivamente per creare un ambiente favorevole a questo obiettivo,  nel giro di pochi anni la collaborazione tende a venir meno, e può anche non nascere mai. Il principale ostacolo è mentale: chi fa ricerca tende (come la maggioranza delle persone comuni) a identificarsi col gruppo ristretto di cui fa parte, ignorando o addirittura disprezzando le discipline affini. Però, la maggior parte degli argomenti importanti  che studiamo oggi non rispetta i confini storici fra le discipline, e per andare avanti bisogna guardare  più in là del proprio punto di vista ristretto; così tirai fuori un insieme di regole – non formulate verbalmente, ma applicate nella pratica – destinate a creare il tipo di cultura che desideravo. Eccone alcune:
Tutti allo stesso piano.
Partire su un piede di parità.
Ogni giorno un po’ di vita sociale.
Condivisione dei successi.
Porte aperte.” (Gigerenzer 2009, p. 78-79)

La citazione è incompleta, perché delle cinque voci elencate parleremo la prossima volta.


Gigerenzer, G., Todd, P. M., and the ABC Research Group. (1999). Simple heuristics that make us smart. New York: Oxford University Press.
Gigerenzer, G., Decisioni Intuitive, Raffaello Cortina, (2009)

17 commenti:

  1. Mo vado al mare ...poi leggo :)
    baci....no meglio di no ,vai che poi prendi il vizio !!!! ahahahahahahahahaha
    ciaoooooo

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  2. weeeeeee pao come dire me la sento? empirismo inconscio? se fosse applicato allam politica diremmo decisionismo, se alla scienza esperimento, a un gruppo di studio si potrebbe dire che sei teste ragionano di più ma non è detto ragionino meglio, insomma il neurotico lobotomizzato dice squitt squitt ahahahahaha buon giornooooooooooooo

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  3. Prova a cercare dentro di te.....

    http://thepositivdiary.blogspot.com

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  4. Adesso non è solo dentro mo arde dentro e fuori .....ahahahahahahahah spiritosone ,invece di stare con le mani in mano perche' non vieni a soffiare ?! ahahahahahahaah gia dimenticavo tu non sei eolo sei brontolo !!!! ahahahahahahah
    ciaoooooooooooooooooooooooooooooooo
    :PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP

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  5. Le informazioni (ed in questo caso la loro quantità) costringono alla riflesssione e all'interrogazione. Se ignoro non posso farmi domande e quindi incappare in brutte risposte. E' un po questa la fallacia....

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  6. E' una minaccia o una promessa ???? ahahahahahahahahahahaha avoja a placa' povero te !!!! aahahahahaha :PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP

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  7. weeeeeeeeee pascucci ciaooooooo il neurotico sta cogitando niìuovo posterello

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  8. Ciao Paopasc ,grazie dei complimenti ,fatti da te ,sono molto graditi .ho letto un po' di cosette tue e devo dire che sei molto bravo .

    un saluto
    ciao

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  9. lO SAI CHE NON HO CAPITO COSA HAI SCRITTO ??? :(

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  10. tu come prendi le decisioni: d'impulso o ponderate? e quale modo ti soddisfa di più?
    e in quale caso hai più coinvolgimento?
    cose così...

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  11. Pa, non è facile fornire risposte alle domande che poni in questo post. A volte le decisioni vengono prese di pancia, velocemente, e con soddisfazione. Altre volte si riflette a lungo e si vagliano molte informazioni. Non è semplice in questi casi pervenire ad una decisione, ma alla fine non è detto che la decisione non sia altrettanto soddisfacente che nel primo caso.

    Penso che anche nelle situazioni in cui si razionalizzino molte informazioni sia implicato il livello emozionale perché capita spesso che la decisione si appigli ad un'esperienza similare che ci ha lasciato emotivamnete soddisfatti.

    RispondiElimina
  12. Augurandoti buon fine settimana,
    ho voluto aderire a l'iniziativa

    (1GOAL for All)

    in occasione dei mondiali di calcio

    d'Africa.

    Il mio post ti porterà nel link
    per firmare la petizione.

    Un caro saluto da Giuseppe.

    RispondiElimina
  13. Più complessività meno felicità e dare delle regole può aiutare ma non salvare.,.io la penso così.
    Ciao.

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  14. Riflessione di una gatta :" mi renderebbe felice se ti decidessi a darmi informazioni " tu sai cosa intendo ,luppolo !!! :))))))

    frrrrrrrrrrrrrrrr
    ah quasi dienticavo ,mi sono fidanzata ,lui si chiama romeo ...maooooooo ;)

    RispondiElimina
  15. Riflessione di una gatta :" mi renderebbe felice se ti decidessi a darmi informazioni " tu sai cosa intendo ,luppolo !!! :))))))

    frrrrrrrrrrrrrrrr
    ah quasi dienticavo ,mi sono fidanzata ,lui si chiama romeo ...maooooooo ;)

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  16. Pa, non è facile fornire risposte alle domande che poni in questo post. A volte le decisioni vengono prese di pancia, velocemente, e con soddisfazione. Altre volte si riflette a lungo e si vagliano molte informazioni. Non è semplice in questi casi pervenire ad una decisione, ma alla fine non è detto che la decisione non sia altrettanto soddisfacente che nel primo caso.

    Penso che anche nelle situazioni in cui si razionalizzino molte informazioni sia implicato il livello emozionale perché capita spesso che la decisione si appigli ad un'esperienza similare che ci ha lasciato emotivamnete soddisfatti.

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  17. Augurandoti buon fine settimana,
    ho voluto aderire a l'iniziativa

    (1GOAL for All)

    in occasione dei mondiali di calcio

    d'Africa.

    Il mio post ti porterà nel link
    per firmare la petizione.

    Un caro saluto da Giuseppe.

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