Due filmati girano per la rete e i media. Riguardano la questione della linea ferroviaria ad alta velocità in Valsusa, la cosiddetta Tav. I giornalisti, che forse non sono nè buoni nè cattivi, informano. Del resto, senza di loro (i giornalisti) in quanti saprebbero della protesta dei No-Tav?
Però questi due filmati lasciano un'immagine del movimento un po' offuscata.
Per carità, c'è la tragica situazione di Luca Abbà, al quale tutti augurano la pronta guarigione, c'è pure la frustrazione per la linea ad alta velocità che prosegue i suoi lavori nonostante tutto (o almeno ci prova), però bisognerebbe forse capire meglio chi è e cosa vuole il movimento No-Tav e come spera di ottenere ciò che vuole.
Se pensa di farlo con insulti alle forze dell'ordine e ai giornalisti forse ha sbagliato strategia. Occorre un momento di riflessione.
Se ti sparano un candelotto in casa tu ringrazia, io m'incazzo.
RispondiEliminaPop, anche l'urologo a volte può infilare un dito in un orifizio, ma di solito è con le migliori intenzioni (e su richiesta).
RispondiEliminaE' capitato recentemente anche a me di dover contrastare dei lavori nel mio quartiere: abbiamo cercato di fare il possibile, anche se i lavori poi li hanno fatti ugualmente. Abbiamo fatto un esposto alla magistratura, scritto a diversi enti per la sicurezza, e parlato con l'amministrazione. Avremmo anche potuto bloccare la strada dei lavori con le macchine o i cassonetti. Alla fine si è deciso di non farlo e i lavori sono stati eseguiti. Ce ne ricorderemo al momento del voto.
A proposito: si tratta di candelotti vietati dalle convenzioni internazionali per l'elevata tossicità, che la polizia italiana continua ad usare senza freni anche e soprattutto con il governo "tecnico" dei banchieri e degli speculatori.
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