Non si sfugge, in questi giorni e, soprattutto, in queste ore, dal commentare un evento che, nel bene o nel male, condiziona la vita di gran parte dell'umanità.
Tra le cose che mi sorprendono sempre, inclusa questa volta, c'è l'atmosfera di grande attesa che si nota non solo da parte dei fedeli presenti nella piazza di San Pietro -gremita oltre ogni immaginazione- ma anche da parte dei molti commentatori dell'evento. Ma, in chi svolge un ruolo di cronista e commentatore è stata un'attesa diversa dal solito: non la curiosità spicciola del passante di conoscere il nome del nuovo papa o l'attesa fremente del fedele di vedere il nuovo capo della chiesa, ma l'indistinta aspettativa di chi, probabilmente, attendeva una specie di segnale. E, per aver visto Flores d'Arcais -che è tutto dire-, insieme ad altri commentatori, rimanere ben impressionati da questo nuovo papa e spendere parole di elogio, se non altro sulla scelta del nome e sullo stile di vita del nuovo pontefice, penso -e spero- allora che Francesco I possa rappresentare una gradita novità, non solo per i fedeli e la chiesa cattolica ma per tutta l'umanità. Ma bastano queste prime impressioni per delineare una figura così densa di aspettative?
Tra le cose che hanno impressionato favorevolmente, ci sono le abitudini di Francesco I emerse, per esempio, dal commento di De Bortoli su Corriere TV: il nuovo papa, finchè era cardinale, viveva in una casa modesta, si preparava i pasti da solo e non aveva autista. Unisci questo alla scelta del nome, Francesco, che richiama indubitabilmente quel Francesco, ed ecco dipingersi un quadro non disprezzabile: un papa, o un leader, se vogliamo, che punta a costruire autorevolezza e non autorità, e lo fa sposando felicemente un ideale di modestia e semplicità, ben consapevole che in questa epoca -ma è tutta un'epoca mi sa- di grandi sofferenze e privazioni se non si condividono i problemi e le abitudini della gente non si toccano i loro cuori -nè le loro menti-.
Se ci riflettete, le due elezioni a cui abbiamo assistito o partecipato a breve distanza l'una dall'altra, hanno entrambe portato grosse novità: quella dell'ingresso prepotente del M5S sulla scena politica, guidato quanto si vuole dall'ondata di sdegno verso la classe politica, e quella dell'elezione del nuovo pontefice, con la chiesa ugualmente proveniente da un periodo alquanto mosso, con la grande rinuncia di Benedetto XVI e lo scandalo di Vatileaks. Entrambe le elezioni sembrano racchiudere una forte istanza di pulizia, un cambio di direzione rispetto al passato condensato nella scelta di nomi dall'innegabile significato di rinnovamento.
Certo, sul versante politico la richiesta di rinnovamento e cambiamento coinvolge tutti i settori e punta a modificare profondamente l'assetto legislativo, su quello religioso credo che dovremmo accontentarci di un cambiamento nell'approccio pubblico e nei comportamenti delle gerarchie ecclesiastiche, più che su sostanziali modifiche dei principi che reggono la dottrina della chiesa. Se Francesco I si presenta come un papa favorevole al pauperismo, su altri temi di grande importanza il suo pensiero, come vedremo più sotto, è più allineato di quanto lo sia la sua voglia di povertà e pulizia.
Per chi volesse conoscere qualcosa in più della vita e della storia di Jorge Mario Bergoglio, nuovo papa con il nome di Francesco I, rimando alla voce sul sito del Vaticano.
M'interessa, dopo questa iniziale euforia stimolata dall'attesa carica di aspettative, conoscere il pensiero del nuovo papa su alcuni temi. Ho provato una rapida ricerca in rete, anche se la gran parte dei collegamenti riguarda la sua elezione più che il suo pensiero.
Adozioni coppie omosessuali. Questo è un invito rivolto alla comunità cristiana, quando era cardinale, a proposito delle unioni gay. La fonte è l'Osservatore Romano del 12 luglio 2010, e la situazione mostra un punto di vista chiaramente ortodosso contro l'adozione da parte di coppie omosessuali:
L'Arcivescovo di Buenos Aires e primate d'Argentina, cardinale Jorge Mario Bergoglio, ha chiesto ai parroci, rettori e cappellani di tutte le chiese del Paese di favorire la partecipazione dei fedeli alla marcia di domani, del 13 luglio, alle 18.30, verso il Congresso nazionale, organizzata dal Dipartimento per i laici (Deplai) con il motto: "Vogliamo mamma e papà per i nostri figli". L'iniziativa si inserisce nel contesto dell'approvazione da parte della Camera dei deputati, del progetto di riforma del codice civile, che prevede la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e l'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. [Regina Mundi ]
Omosessuali. Anche sull'omosessualità il suo giudizio è in linea con le idee -piu retrive- della chiesa, seppure inviti a un cristiano rispetto della persona:
Among his teachings and stands, he strongly affirms church teaching on the intrinsic immorality of homosexual practices, though he teaches the importance of respecting homosexual persons. He strongly opposed legislation introduced in 2010 by the Argentine Government to give legal equivalency between true marriage and homosexual partners. He has also insisted that adoption by homosexuals is a form of discrimination against children. [Catholic]
Celibato e pedofilia. Del resto, a suo tempo il cardinal Bergoglio ha anche affermato -sempre mantenendo una posizione ortodossa sul celibato e invocando cautela nella selezione dei sacerdoti per evitare casi di pedofilia-:
«Se c'è un prete pedofilo è perchè porta in sè la perversione prima di essere ordinato. E sopprimere il celibato non curerebbe tale perversione. O la si ha o non la si ha» [...] Proprio per tali ragioni «bisogna stare molto attenti nella selezione dei candidati al sacerdozio. Nel seminario di Buenos Aires ammettiamo circa il 40% dei candidati, e facciamo un attento monitoraggio sul processo di maturazione» [Leggo]
Dittatura Argentina. Controversa la sua posizione durante la dittatura in Argentina. Secondo quanto riferisce en.wikipedia nella voce che gli dedica, nel 2005 fu accusato da un avvocato attivista di essere stato coinvolto nel rapimento da parte del governo di due suoi gesuiti. Uno dei due confermò le accuse a Bergoglio affermando che come superiore questi non avesse approvato il suo lavoro presso le autorità e che in seguito l'avesse pure denunciato. Bergoglio, però, al suo biografo ufficiale Sergio Rubin, disse invece che lavorò segretamente per la loro liberazione, salvando loro la vita, e che fece così anche con molti altri perseguitati dalla dittatura. Come spesso accade, i rapporti della chiesa con i dittatori sono alquanto controversi e nebulosi, circondati da verità e leggende che si mescolano tra loro.
Povertà. Non è solo il terrorismo, la repressione o l'omicidio a violare i diritti umani, ma anche la povertà. Così riporta le parole dell'allora cardinale Bergoglio la Catholic News Agency:
The Archbishop of Buenos Aires, Cardinal Jorge Mario Bergoglio, has called for an ethical response to solve the problem of social debt, saying that, not only do terrorism, repression and murder violate human rights, but also extreme poverty and the “unjust economic structures that give rise to great inequalities.”
Social debt is “immoral, unjust and illegitimate,” the cardinal said, emphasizing that this is especially true when it occurs “in a nation that has the objective conditions for avoiding or correcting such harm.” “Unfortunately,” he noted, it seems that those same countries “opt for exacerbating inequalities even more.”
Qual è il vero Bergoglio, e cosa farà Francesco I a proposito dei tanti temi sollevati dalla società e dei tanti problemi interni? Probabilmente, chi si aspetta un pontefice riformatore pensa più che altro alla curia romana e alla sua apparentemente inarrestabile decadenza. Già porre un freno a questo sarebbe un atto straordinario. Immaginare che la chiesa possa anche svecchiare le sue idee riguardo i diritti umani, un miracolo.
A me sta simpatico..ma aspettiamo di vedere che fa con lo ior e magheggi vari!
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