Una delle cose spiacevoli dell'invecchiare, ma forse nemmeno la peggiore, è che improvvisamente cominciano a morire davanti a te le persone che avevano contribuito alla tua formazione. Che siano persone vicine fisicamente o intellettualmente poco importa, l'effetto negativo dell'avanzare degli anni si vede anche in questo. Accade anche ora con Margherita Hack, dopo che è successo per Rita Levi-Montalcini di recente e, un po' più indietro nel tempo, per altri maestri, come li definisce il direttore più avanti. Sia chiaro che, di ogni figura che voglia dirsi umana, si possono apprezzare aspetti positivi e negativi, con l'acclusa osservazione che, in misura ampiamente variabile, gli uni possono prevalere sugli altri o equilibrarli. Di Margherita Hack ricordo, oltre i numerosi libri letti, il costante impegno razionalista contro le nebbie dell'oscurantismo, di qualunque origine. Questo, unito alle sue capacità di scienziata e divulgatrice, formano un insieme che rende una persona di grande valore. Purtroppo siamo costretti a ricordarcene solo in occasioni particolari, e la morte è una di queste. Come degno tributo condivido questo ricordo del direttore delle Scienze, Marco Cattaneo, che mi sento di adottare in pieno.
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