Non è l'importo totale pagato nel 2012 ma è comunque una piccola rata IMU da pagare, in quei comuni che hanno deliberato l'aumento delle aliquote e che non riceveranno nessun contributo dallo Stato. Si tratta di una media di 42 euro, che riguarda quasi 3,4 milioni di abitazioni e che coinvolge circa 873 comuni, secondo la UIL, di cui 11 capoluoghi di provincia. Dunque, al di là delle roboanti dichiarazioni del governo, senza considerare dove si prenderanno i soldi che non vengono dall'IMU (cioè altre imposte e riduzioni delle detrazioni), sembra che non sia vero che la tassa sulla prima casa non si pagherà più del tutto. Lo chiarisce anche Fassino, presidente dell'ANCI, che dice:
‘’All’atto della decisione di superare l’Imu sulla prima casa il Governo assunse due espliciti impegni: i contribuenti non avrebbero piu’ pagato l’Imu nel 2013 e ai Comuni sarebbe stato garantito l’identico importo onde poter assicurare l’erogazione di essenziali servizi ai cittadini. E’ troppo chiedere che finalmente si dia corso a impegni cosi’ esplicitamente assunti?’’[fonte]
Come detto, non si tratta ovviamente dell'intero importo ma di una piccola parte, comunque sono altri soldi che gli italiani dovranno tirare fuori, oltre a quelli per compensare l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, che non è venuta da tagli. Il governo scherza con i cittadini giocando a fare il prestigiatore, ma bisogna aver ben chiara una cosa: la riduzione delle tasse, se non viene da tagli alla spesa pubblica, siccome non viene da un aumento del PIL, deve per forza venire da un aumento delle vecchie o dall'introduzione di nuove imposte, nella speranza che gli italiani non se ne accorgano.
credits www.uil.it
Nessun commento:
Posta un commento
Come si dice, i commenti sono benvenuti, possibilmente senza sproloqui e senza insultare nessuno e senza fare marketing. Puoi mettere un link, non a siti di spam o phishing, o pubblicitari, o cose simili, ma non deve essere un collegamento attivo, altrimenti il commento verrà rimosso. Grazie.