venerdì 24 dicembre 2010

L'affettività e le parole, alcune considerazioni tecniche

E così, basta dire a chi è ansioso: ma non preoccuparti!  oppure a chi è depresso: ma non ci pensare! pensa piuttosto a goderti la vita! ed è fatta. E invece non è fatta per niente. Non è così facile cambiare, non con semplici parole. Anche se, le semplici parole, possono cambiarci moltissimo, a volte. Ma non quando qualcuno vuole convincerci a modificare il nostro stato d'animo. Forse è perchè quello stato d'animo è il nostro, e anche se ci fa stare male, non vi rinunciamo, perchè sarebbe come rinunciare a una parte di noi stessi. E noi, nonostante tutto, ci vogliamo bene, anche per quello che siamo, anche se siamo così, fatti in modo da farci stare male.
Meglio sarebbe, allora, a chi è preoccupato o a chi è triste dire altre cose. Per esempio, spiegare come si affronta personalmente la cosa, parlare, se esistono, delle proprie ansie e dei piccoli stratagemmi per superarle, oppure dire qualcosa di positivo e sentito sull'altro. Diventare umani e fallibili davanti a lui, rappresentare il prototipo di tutti gli altri, non supereroi ma mortali, non infallibili ma fallibili e impauriti.
Forse questo potrebbe essere un modo di aiutare un amico che vediamo triste o preoccupato, oppure triste e preoccupato. Non è portando lui alla nostra altezza ma è scendendo noi alla sua che lo si aiuta, gli si dimostra che la sua non è una bassezza ma un'altezza come tutte le altre, solo, magari, diversa. Perchè queste altezze, queste cose che  contrassegnano l'affettività delle persone, non si misurano col metro nè con la bilancia. Però si misurano. Far sentire gli altri diversi non è male, ma deve essere di una diversità uguale, perchè ognuno così vuole essere: diverso da tutti gli altri (cioè con la propria personalità) ma uguale a tutti gli altri (in tutto e per tutto, specie certe persone). 
E' solo da quello che il soggetto si auto-costruisce, dal mondo che si auto-spiega che deriva l'infelicità, non dai fatti veri e propri. Ed è in base a queste ricostruzioni che, piano piano, si forma la struttura dei nostri pensieri, quello che pensiamo di noi, del mondo, degli altri. Non è il singolo fatto negativo a ferirci, ma come lo inseriamo nella nostra costruzione, e come ci immaginiamo il suo proseguimento.
A questo insieme di cose si può ovviare, in parte. Se la persona si auto-giudica inferiore agli altri occorrerà farla sentire superiore, almeno in qualcosa, a quasi tutti gli altri, di modo che lei ricostruisca dentro di sè il nuovo mondo con il nuovo sè dentro. Una tecnica è quella ipotizzata sopra e, in generale, funziona meglio con chi non conosciamo bene, per la ripulitura dalle interferenze dovute alla familiarità. Infatti, la familiarità attenua i giudizi, sia in positivo che in negativo. 
Da notare che questa della familiarità sarebbe una tecnica eccellente: familiarizzare con le cose sgradevoli porta ad una attenuazione dell'effetto, ma è molto costosa in termini affettivi e difficilmente si riesce ad applicarla da soli.
L'altra tecnica  è quella di scendere all'altezza della persona, mostrando come le sue difficoltà appartengono un po' a tutti e che l'unica differenza tra lui e altri è data solo dalla strategia con cui si affrontano gli eventi. 
L'insieme delle due tecniche è per me migliore che non ciascuna tecnica da sola. E' chiaro che vi è un notevole gradino emotivo da superare e che l'esecuzione di queste tecniche è pure fondamentale per poter sortire qualche effetto. Così a volte, servono più due parole dette da qualcuno che non ci conosce e non sa niente di noi, che quelle dette con il preciso scopo di aiutarci. Perchè se comprendiamo che ci si vuole aiutare, beh, allora l'effetto benefico diminuisce. 
Noi ricostruiamo il mondo in nostra funzione e sappiamo di avere un controllo limitato sugli eventi. Se gli eventi si dimostrano, di loro, benevoli con noi, senza forzature, il loro effetto sarà positivo o più positivo che non se ci scorgiamo un intento, quantunque benevolo. Il fatto di scoprire che qualcuno fa qualcosa per aiutarci ci fa senz'altro piacere, e modifica certamente l'opinione che noi abbiamo di chi ci aiuta, però non ci aiuta a modificare il concetto che abbiamo di noi stessi nel mondo. "Ecco" pensiamo, "X è proprio una brava persona, per fortuna che esistono individui così" ma non sposterà di molto l'idea che ci siamo costruiti su di noi, sul nostro significato e ruolo nel mondo. Per poter cambiare l'idea che abbiamo di noi devono intervenire modifiche strutturali, che ridisegnino il nostro ruolo.
Chi ha frequenti episodi di tristezza e ansia, tende a giudicare se stesso in funzione di come si verificano gli eventi su di lui: se sono avversi si tenderà a ritenersi inetti e inadatti, se sono a favore si otterrà un pieno di fiducia. Il problema è che, passando il tempo, il modo di ricostruire il mondo si rinsalda, e se è negativo influenzerà in questo senso il giudizio sugli eventi accidentali. L'aspettativa negativa crea dunque una facilitazione all'etichetta che noi mettiamo a un fatto: è strano, perchè sembrerebbe valere l'ipotesi fatta sopra, ed effettivamente reale, e cioè che il familiarizzare con certi fatti tende a spogliarli del loro carico negativo. Ma in questo caso è diverso: a subire un deterioramento è l'opinione che noi abbiamo di noi stessi. Questo avviene probabilmente perchè certi soggetti sono portati a prolungare gli eventi ben al di là della loro effettiva durata, attraverso il rimuginio.
Allora si potrà forse dire questo: mentre noi possiamo abituarci fisicamente ad alcuni stimoli, aumentandone l'esposizione gradualmente, questo non avviene se lo stimolo prosegue il suo effetto al di là della sua estinzione. La presenza costante dello stimolo anche quando è cessato fisicamente, mantiene il soggetto in uno stato di allerta continuo che non consente i processi di riparazione che permettono l'aumento di resistenza.
Occorre spezzare quel circolo vizioso. E così siamo tornati all'inizio.
Come si fa a modificare questo atteggiamento, che fa parte della personalità del soggetto, senza forzare il soggetto contro se stesso? 

12 commenti:

  1. Ciao Carissimo Grandioso Paolone, amico del mio saracino cuore

    “Natale è veramente la festa più magica dell’anno che accomuna il cuore degli uomini”

    Perché la vera storia si perde nella notte dei tempi, Il natale è legato ad eventi assai importanti ed assai remoti, eventi che accomunarono il guerriero cuore degli uomini sotto UN AMOREVOLE RICONCILIANTE FOCOLARE DOMESTICO. Ricordo ormai perduto di quella riconciliata FRATRICIDA ETERNA BATTAGLIA FRA GLI DEI (i nostri antichi padri creatori della razza umana, gli,Elohim/Annunaki provenienti dal pianeta artificiale NIBIRU ).

    Questa è una celata antica storia sepolta ormai nel dimenticatoio della memoria, che amorevolmente ed inconsapevolmente ci viene ricorda da questa nostra cristianità come la natalità (che natalità non fu in questo tempo), del nostro V.M. Gesù. Ma Il problema più grosso è stata la perdita di quell’antica conoscenza, di quell’inconsapevole percepita AURA MAGICA che come dire, nei celati effetti, rende più buoni gli essere umani.

    Benefica Invisibile Radianza/Radiazione che scaturisce dal maggior respiro eterico della nostra madre martoriata terra in questo particolare periodo dell’anno. Radianza che consapevolmente percepita dagli adepti d’ogni tempo serve a rafforzare l’equilibrio nella polarità dell’uomo, appunto attraverso quella maggiore indotta rata vibratoria esterna che agisce e va in risonanza con centri energetici interni che sono connessi con l’anima.

    Quante cose abbiamo perso nel tempo per colpa di quella secolare ignoranza indotta da esseri privi di un vero cuore. Ma è anche vero che siamo nel tempo del RISVEGLIO delle coscienze e nel tempo delle RIVELAZIONI attraverso la voce dal cuore di tanti.

    Carissimo Paolo, poggiando i mie sinceri sentiti percepiti pensieri trovo spunto per AUGURARTI INSIME AI TUOI IMMENSI AMORI UN RADIOSO SANTO NATALE, affinché quel RADIOSO SOLE DI MEZZANOTTE , per quella divina legge dell'impressione/riflessione oltre gli adepti di ogni tempo, possa infiammare il cuore di tanti, affinché in ogni continuativo tempo, in ogni momento sia la NATALE LUCE DELL’ANIMA a risvegliare con tanto amore il cuore duro cieco e sordo degli uomini.

    RispondiElimina
  2. Ciao, Pa. Passo per lasciarti i miei migliori auguri di Buon Natale.

    Un abbraccione.
    annarita

    RispondiElimina
  3. Caro Paolo,
    a forza di scrutare la mente stai diventando mefistofelico, altrimenti non avresti messo questo post la vigilia di Natale...ma io ti aggiro perchè lo leggo il 26 ah, ah, ah,
    Oggi sono in clima natalizio e sono passata per farti gli auguri per te, che questi siano giorni luminosi e speciali proprio per te...
    auguri e smack.

    RispondiElimina
  4. è vero, metterlo durante le feste quando già i depressi sono più giù è un colpo quasi infame :D

    oltre agli auguri per le feste, tenterei un commento: dipende dalla causa della depressione. se è uno "squilibrio" solo interno, direi che i medicinali fanno qualcosa. se la causa è qualcosa da fuori, togliere i sintomi non toglie il problema.

    RispondiElimina
  5. Alla fine , l' ho letto ...per me rimane un dilemma, a volte basta un nonnulla e ci si rissoleva, altre volte neanche un successo a cui si teneva ti fa niente, a volte serve se senti l' altro che riesce a comprenderti, ma poi ti chiedi: ho capito bene o era solo un' impressione, la cosa migliore , almeno per me, per curare temporaneamente l' ansia e la depressione è fare movimento fisico.
    Ciao Paolo...e Bon Nadel

    RispondiElimina
  6. Raffaele, non so perchè, ma le tue parole hanno pur sempre un effetto lenitivo, rassicurante, e lo dico sinceramente. Al di là della cosmogonia che tracci, scorgo la purezza di un cuore, toccato profondamente negli affetti.

    Raffaele,IlCorvo, Annarita,Teo,Bimbosumero, tanti auguri anche a voi, per quel che può valere. Preferirei fare gli auguri tutto l'anno e non alle feste, però va bene uguale.

    Teo, si sa che io sono mefistofelico, e ne hai avuto la prova.Pur essendo in parte vero quello che tu e Bimbosumero dite, ciò di cui parlo non è un raffreddore, di cui ci si ammala in via temporanea e poi si guarisce. Qui si parla di qualcosa che conforma il modo stesso di intendere la vita: è come un perenne raffreddore, che fa il naso rosso rosso.

    bimbosumero, alias so io chi, nemmeno poi tanto carogna come vorrei, sono, bensì molto meno. Sappi invece che parlare di queste cose, e non di allegria a manetta, aiuta più che il tacerne, perchè la normalità mica si sa bene cos'è. Potrebbero essere anormali i contenti e normali gli infelici, non sarebbe la prima volta che l'uomo fa qualcosa "contro natura".
    I farmaci sono stati parecchio ridimensionati, ultimamente, e la loro efficacia, in assenza di una terapia cognitiva o comportamentale, è effimera.
    Tema non semplice. Ogni giorno è buono per parlarne, questi sono più buoni degli altri.

    RispondiElimina
  7. Un pezzo di grande verità e chiarezza. Grazie! E auguri.

    Marco

    RispondiElimina
  8. Un pezzo di grande verità e chiarezza. Grazie! E auguri.

    Marco

    RispondiElimina
  9. Grazie Marco, tanti auguri anche a te.

    RispondiElimina
  10. Ciao Carissimo Grandioso Paolone, amico del mio saracino cuore

    “Natale è veramente la festa più magica dell’anno che accomuna il cuore degli uomini”

    Perché la vera storia si perde nella notte dei tempi, Il natale è legato ad eventi assai importanti ed assai remoti, eventi che accomunarono il guerriero cuore degli uomini sotto UN AMOREVOLE RICONCILIANTE FOCOLARE DOMESTICO. Ricordo ormai perduto di quella riconciliata FRATRICIDA ETERNA BATTAGLIA FRA GLI DEI (i nostri antichi padri creatori della razza umana, gli,Elohim/Annunaki provenienti dal pianeta artificiale NIBIRU ).

    Questa è una celata antica storia sepolta ormai nel dimenticatoio della memoria, che amorevolmente ed inconsapevolmente ci viene ricorda da questa nostra cristianità come la natalità (che natalità non fu in questo tempo), del nostro V.M. Gesù. Ma Il problema più grosso è stata la perdita di quell’antica conoscenza, di quell’inconsapevole percepita AURA MAGICA che come dire, nei celati effetti, rende più buoni gli essere umani.

    Benefica Invisibile Radianza/Radiazione che scaturisce dal maggior respiro eterico della nostra madre martoriata terra in questo particolare periodo dell’anno. Radianza che consapevolmente percepita dagli adepti d’ogni tempo serve a rafforzare l’equilibrio nella polarità dell’uomo, appunto attraverso quella maggiore indotta rata vibratoria esterna che agisce e va in risonanza con centri energetici interni che sono connessi con l’anima.

    Quante cose abbiamo perso nel tempo per colpa di quella secolare ignoranza indotta da esseri privi di un vero cuore. Ma è anche vero che siamo nel tempo del RISVEGLIO delle coscienze e nel tempo delle RIVELAZIONI attraverso la voce dal cuore di tanti.

    Carissimo Paolo, poggiando i mie sinceri sentiti percepiti pensieri trovo spunto per AUGURARTI INSIME AI TUOI IMMENSI AMORI UN RADIOSO SANTO NATALE, affinché quel RADIOSO SOLE DI MEZZANOTTE , per quella divina legge dell'impressione/riflessione oltre gli adepti di ogni tempo, possa infiammare il cuore di tanti, affinché in ogni continuativo tempo, in ogni momento sia la NATALE LUCE DELL’ANIMA a risvegliare con tanto amore il cuore duro cieco e sordo degli uomini.

    RispondiElimina

Come si dice, i commenti sono benvenuti, possibilmente senza sproloqui e senza insultare nessuno e senza fare marketing. Puoi mettere un link, non a siti di spam o phishing, o pubblicitari, o cose simili, ma non deve essere un collegamento attivo, altrimenti il commento verrà rimosso. Grazie.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...