mercoledì 20 aprile 2011

Proposta del Pdl di riformare l'articolo 1 della Costituzione


Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
L'articolo 1 della Costituzione Italiana è formato da due commi. La proposta di legge della maggioranza, a firma Remigio Ceroni, sostituirebbe il comma 1 dell'articolo 1 con il seguente
 "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
In sostanza, la modifica servirebbe ad impedire il ruolo di controllo esercitato da Capo dello Stato e Consulta rispetto alla costituzionalità delle leggi, accusati di mettere il freno a molte iniziative della maggioranza. Se si elimina l'organo di controllo chi garantisce, in maniera imparziale, la rispondenza delle leggi ai requisiti di costituzionalità? 
Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore".
afferma il firmatario.
E poi, mi fa strano sentire dalla bocca del presidente del Consiglio della centralità del Parlamento quando solo un anno fa diceva
Roma, 21 mag. (Adnkronos/Ign) - "L'assemblea di Montecitorio può essere giudicata, con i suoi 630 membri, pletorica ma certo non può essere definita né inutile né controproducente". Lo afferma in una nota il presidente della Camera, Gianfranco Fini, replicando così al premier Silvio Berlusconi secondo il quale il Parlamento così com'è andrebbe riformato, perché le assemblee sovraffollate sono ''inutili e controproducenti''.
Si, è chiaro, si dirà: Berlusconi si riferiva al fatto che i parlamentari sono troppi. Potrei essere pure d'accordo ma ho come la sensazione che un numero inferiore di parlamentari (designati dai partiti e non votati  dall'elettore), sarebbero più facilmente controllabili di un numero più ampio di parlamentari. La sensazione è dunque quella che si voglia modificare l'attuale equilibrio tra i poteri, sbilanciandolo tutto a favore, in ultima analisi, dell'esecutivo, considerando il legislativo, stante questa legge elettorale, molto legato alla sua maggioranza.
Speriamo che non vogliano toccare anche l'istituto del referendum, ormai l'ultimo baluardo contro eventuali derive.

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