lunedì 5 dicembre 2011

La manovra economica del Governo Monti

imagesource giovannacosenza
Ecco i punti principali della manovra economica aggiuntiva del Governo Monti, il decreto salva Italia, la famosa manovra richiesta dall'Europa, richiesta dai mercati, insomma richiesta da tutti tranne dai pensionati presenti e futuri e dai possessori di prime case con  basso reddito. Ma tant'è. Durante la conferenza stampa di presentazione si sono notate alcune cose, al di là di dati sostanziali  discretamente pesanti. Una di queste cose la segnalo in fondo e riguarda il ministro Elsa Fornero, che aiuta a vedere questo nuovo esecutivo in veste più umana. Si nota, inoltre, il piglio autorevole di Passera, e qualche inciampo diffuso dovuto forse all'inesperienza. Ma è poco più di un'osservazione di costume. La sostanza è qui sotto, e non è certo gradevole.
Qui il Comunicato rilasciato dal sito del governo. Alla Conferenza hanno partecipato, oltre al Presidente Monti
il ministro del Lavoro e Politiche sociali, Elsa Fornero, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, il Ministro allo Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, il Vice Ministro dell’ Economia e Finanze, Vittorio Grilli e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo.



La manovra complessiva presentata dal Governo Monti per il triennio 2012-2014 è di 20 miliardi netti, che lordi diventano 30 perchè 10 miliardi saranno reinvestiti nel sistema produttivo. E' inclusa, nella manovra, la cosiddetta clausola di salvaguardia di 4 miliardi, fondo che dovrebbe intervenire se le stime del governo fossero inferiori a quanto previsto.

Per quanto riguarda gli investimenti nelle attività produttive è prevista la deducibilità integrale dell'Irap sul lavoro, favorendo le assunzioni. Gli importi destinati saranno 1,5 miliardi nel 2012 e 2 miliardi sia nel 2013 che nel 2014. Inoltre saranno compresi anche interventi in favore di donne e giovani in ragione di 1 miliardo all'anno e agevolazioni fiscali per la patrimonializzazione delle imprese, con l'impegno di 1 miliardo nel 2012, 1,5 nel 2013 e 3 nel 2014.

Dal primo gennaio 2012 sistema contributivo per tutti.  L' accesso alla pensione viene reso flessibile: 62 anni minimo per le donne con una fascia che arriva ai 70 anni, mentre per gli uomini 66 anni anni l'età di ingresso e la fascia arriva ugualmente a 70 anni. nel 2018 l'accesso delle donne sarà equiparato a quello maschile. Per quanto riguarda l'indicizzazione, sarà garantita integralmente  per le pensioni minime e parzialmente per le pensioni doppie della minima. Le altre non saranno indicizzate all'inflazione.

Viene introdotta un'aliquota dell'1,5% sui capitali rientrati con lo scudo fiscale. Vengono anche introdotte imposte su alcuni beni di lusso come auto di grossa cilindrata (20 euro per kilowatt sopra i 170 kw), aerei privati e yacht. 



L'aumento dell'Iva in ragione del 2% a partire dal primo settembre 2012 dovrebbe servire a coprire la clausola di salvaguardia di 4 miliardi, ma solo se non ci sarà copertura con gli altri mezzi. Questo dovrebbe evitare i tagli alle agevolazioni alle famiglie in caso mancassero i fondi.



Viene in trodotta l'Imu. Le imposte relative alla casa, la vecchia Ici, sono dello 0,4% sulla prima casa, con deducibilità dei primi 200 euro e dello 0,75% dalla seconda casa in poi, senza deducibilità. La rivalutazione degli estimi catastali sarà di circa il 60%.



Sul versante fisco si introdurrà il divieto dell'uso del contante per pagamenti sopra 1000 euro. La soglia è abbassata a 500 euro per le Pubbliche amministrazioni. Verrà introdotta anche una fiscalità di favore per piccole imprese artigiane e individuali a fini di emersione. Nessun intervento sulle aliquote Irpef. Viene introdotto un bollo su depositi e operazioni finanziarie.




Per quanto riguarda i tagli ai costi della politica, vengono abolite le giunte provinciali, ridotti a 10 i consiglieri provinciali e ridotte drasticamente le spese per quanto riguarda le competenze svolte già da altri Enti, per un totale di 0,45 miliardi. Tagli anche alle regioni per 3 miliardi nel 2012, compensati però da un aumento della capacità impositiva regionale. Anche per i comuni sono previsti tagli: sopra i 5000 abitanti di 1,4 miliardi nel 2012, e sopra i 1000 abitanti di 1,4 milairdi dal 2013.




Verrà rinforzato fino a 20 miliardi  il Fondo di garanzia per il  credito alle piccole e medie aziende. Verrà ricostituito l'Ice (Istituto per il Commercio Estero) e si attueranno le liberalizzazioni nel trasporto. Liberalizzazioni anche nella vendita di farmaci in fascia C.

Durante la conferenza stampa, il ministro Elsa Fornero, che doveva spiegare i provvedimenti relativi alle pensioni, piuttosto onerosi per lavoratori e pensionati, nel momento di pronunciare la parola sacrifici, relativamente alla mancata indicizzazione Istat di alcune tipologie di pensioni, ha avuto un momento di commozione e il Presidente Monti ha dovuto continuare al suo posto. E' la prima volta che vedo un ministro commuoversi per provvedimenti che deve prendere e che sente essere molto impegnativi. Anche se il ministro insieme a tutto il Consiglio non ha forse potuto prendere decisioni meno onerose per i futuri e i presenti pensionati, va a suo onore questa profonda empatia provata che, facendola solidarizzare con le persone coinvolte, le ha impedito di proseguire.


I due punti sostanziali per i bassi redditi sono le pensioni e l'Ici. Attraverso la rivalutazione degli estimi e l'alta aliquota per la prima casa (0,4%) si prevede un impegno molto oneroso per chi possiede una casa ma ha un reddito medio o medio basso: su un valore catastale di 100 mila sono 400 euro, anche se 200 euro sono deducibili era meglio non pagarli. Sul capitolo pensioni, oltre la mancata indicizzazione Istat delle pensioni sopra due volte le pensioni minime, c'è l'importante novità delle due finestre di accesso: 62-70 per le donne e 66-70 per gli uomini. Ciò significa che chi ha 40 anni di contributi e meno di 62 anni se donna o 66 anni se uomo non può andare in pensione. Non ci saranno più quote 97 o quote 100, il sistema verrà semplificato come detto e  sarà in vigore per tutti il sistema contributivo. Preferivo, a onor del vero, una lacrimuccia in meno e sacrifici in meno piuttosto che una lacrima (sincera) e sacrifici in più. Ma ci sarà tempo per discuterne. Il Presidente Monti ha detto, a domanda del giornalista Gustavo Selva, di aver rinunciato agli stipendi di Presidente del Consiglio e di Ministro dell'Economia, e ha anche puntualizzato che sarà proibito a tutti i dirigenti pubblici di ricevere più di uno stipendio dalla p.a.
P.S. Chissà se le percentuali di gradimento del Governo Monti sono più quelle del grafico all'inizio.



2 commenti:

  1. Un provvedimento, quello a carico di ricchi e super ricchi, chiesto con forza anche dall’Italia dei Valori per riequilibrare in senso più equo i sacrifici che gli italiani sono chiamati a sostenere e che così continueranno a pesare quasi esclusivamente sulle categorie più deboli: pensionati, bassi redditi e piccoli proprietari di case.Da questo punto di vista, e dispiace, il governo Monti sembra aver gettato la spugna, cedendo ai dictac del centrodestra: nessun sacrificio aggiuntivo per chi ha di più. Proprio come hanno chiesto Pdl e Terzo polo. Più comodo, molto più comodo, sparare nel mucchio, continuare a spolpare quelli che le tasse le pagano da sempre e, proprio per questo, sono conosciutissimi al fisco.Meglio, e più sicuro, allungare le mani su chi possiede la casa in cui abita e che, il più delle volte, ha anche un mutuo sulle spalle. E figli da mantenere.Meglio, e più sicuro, fare cassa allontanando fino all’impossibile il momento della pensione e bloccandone la rivalutazione. Non solo per quelle scandalosamente alte di politici e categorie affini, ma anche di quelle appena sopra i 900 euro, che come si sa, nel nostro Paese, con mille euro al mese campi da nababbo e puoi anche permetterti una pizza margherita da asporto una volta al mese. Se sei bravo anche una birra.Meglio, e più sicuro, aumentare le accise (leggi tasse) sui carburanti. Alzare (di nuovo?) l’Iva fino al 23%. Un altro costo aggiuntivo che graverà tutto sui consumatori e che avrà inevitabili ripercussioni sull’aumento dell’inflazione (con conseguente rincaro di energia, gas e servizi in genere) che, naturalmente, si scaricherà sui redditi dei cittadini, compresi i pensionati a cui, invece, sarà stata bloccata la rivalutazione. Appunto!Risultato: a salvare l’Italia saranno come al solito le categorie più deboli, quelle più visibili. Ricchi e super ricchi se la ridono tranquilli, tanto Monti nemmeno ci prova a scovarli.

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  2. tre economisti francesi hanno scritto un libro che sto leggendo ora in cui ci si lamenta della politica fiscale del governo di sarkozy che privilegia i super ricchi. sembra essere un leit motiv sovranazionale. in italia, come in ogni paese in cui si vota, abbiamo il futuro nelle nostre mani: al momento del voto spazziamo via questo rudere di classe politica che abbiamo e facciamo entrare il nuovo, come ad esempio il movimento 5 stelle.
    ma la gente ha paura di cambiare: preferisce bastonate certe a un futuro migliore ma leggermente più incerto.

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